Voti fantacalcio Serie A 16.a giornata: Ansaldi da urlo, Pegolo superstar. Ronaldo da vetta, Petagna stavolta non sbaglia, Lukaku tradisce

Incredibile l’esito del lunch match di Verona: il Torino si fa rimontare da 0-3 a 3-3 buttando al vento una vittoria che sembrava blindata, Nella prima frazione Silvestri salva due volte i suoi e i granata sono padroni del campo per lunghi tratti fino a quando Ansaldi concretizza la superriorità con uno splendido tiro-cross che Silvestri non vede nemmeno partire. Forte del vantaggio guadagnato nel primo tempo, il Torino rientra in campo con la volontà di chiudere la partita. Juric prova a prendere le contromisure ed effettua un doppio cambio: dentro Verre e Stepinski, fuori Zaccagni e Di Carmine.

Il Toro domina e dilaga. Al 10′, con una conclusione straordinaria, Berenguer sigla il raddoppio del Toro. Lo spagnolo salta un paio di avversari, rientra e batte Silvestri con un destro a giro da cineteca. Baselli al 16′ sbaglia clamorsamente davanti a Silvestri. Ma il terzo gol granata porta la firma, nuovamente, di Ansaldi. Sugli sviluppi del corner l’argentino si ritrova il pallone tra i piedi. Dal limite dell’area di rigore prova il tiro di sinistro che decreta lo 0-3. I padroni di casa riemergono ed è decisivo un cambio di Juric. Al 19′ Pazzini rileva un nervoso Amrabat e questo cambio dà una scossa ai veneti. Al 24′ viene punito un colpo di mano di Bremer, qualche dubbio sulla decisione del direttore di gara Chiffi che prende questa decisione dopo il richiamo del Var. Il braccio del difensore è un po’ largo, ma il gesto è quello di farlo rientrare dietro il corpo. Dal dischetto Pazzini non sbaglia e trafigge Sirigu. 

Mazzarri toglie Berenguer per Belotti.. Al 32′ Pazzini prende il palo (complice anche deviazione fondamentale di Sirigu) ma sulla respinta Verre trova il 2-3. Al 38′ Rincon commette fallo, batte Veloso, sugli sviluppi dell’azione la palla arriva a Stepinski (su traversone morbido di Faraoni) che è tenuto in gioco da Aina e il 3-3 è cosa fatta. Risultato che non cambierà più nei 5' di recupero, il Bentegodi festeggia una rimonta da 0-3 a 3-3 che mai era riuscita all'Hellas in tutta la sua storia. 

Per il Toro prova superlativa per Ansaldi, Verdi e Zaza sono ispirati, Bremer nel finale salva più di una situazione. Nel Verona Amrabat lotta e si innervosisce, Kumbulla pulito negli anticipi, Silvestri non esente da colpe. Delude Di Carmine, la scossa di Verre e Pazzini è tutta nel risultato finale.

Il Milan crea tanto, ma di fronte trova un super Pegolo: finisce 0-0 a San Siro contro il Sassuolo. Bonaventura tenta il tiro da fuori, ma Pegolo risponde presente sulla conclusione e sulla respinta di Kessie. Alla mezz’ora, il Milan trova il gol con Theo Hernandez, ma interviene il Var per segnalare un mani di Kessie nell’azione della rete: l’arbitro annulla la rete, si resta sullo 0-0. Incredibile occasione poi per Bennacer, che salta Pegolo a metà campo, ha tutto il tempo per calciare, ma si fa rimontare e non trova il vantaggio.

Nella ripresa, il Milan ha ancora più occasioni per trovare il gol del vantaggio. Bonaventura col destro calcia a botta sicura, ma Marlon devia in corner. Poco dopo, Piatek colpisce di testa verso la porta: Pegolo risponde presente. Paquetá entra al posto di Kessie e ha subito un’occasione da gol, ma il portiere del Sassuolo salva coi piedi. Incredibile doppia parata di Pegolo, prima su Calhanoglu e poi su Bonaventura da pochi passi. Entra poi Rafael Leao, che semina il panico nella difesa del Sassuolo. Prima la traversa ferma un suo splendido destro a giro, poi colpisce un palo con un mancino rasoterra da fuori area. Nel finale ancora Pegolo a dire di no su un tiro sull'ennesima sgroppata di uno scatenato Theo Hernandez e blindare lo 0-0 finale. Sugli scudi oltre al solito Hernandez, un sempre attento Romagnoli. Piatek e Suso non combinano nulla, Kessie fa annullare il gol del vantaggio, Bennacer sbaglia un gol col portiere fuori dai pali aumentando i rimpianti. Bene Locatelli e super Pegolo tra i neroverdi, male il reparto avanzato troppo timido quando c'è da affondare il colpo.

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Basta un tempo alla Juventus per superare l'Udinese e cancellare la sconfitta di Roma contro la Lazio. Dominio assoluto per i primi 45' e tre gol, grazie anche alle giocate super del tridente pesante schierato da Sarri. Apre Ronaldo al 10' con un esterno preciso, poi ancora il portoghese su ottima imbucata centrale di Higuain e infine la zuccata precisa di Bonucci in chiusura di tempo. Nella ripresa, poi, a risultato acquisito, la squadra bianconera ha un po' mollato, forse pensando ai prossimi impegni, pur sfiorando la rete in più di un'occasione. In pieno recupero rete di Pussetto che ha mandato su tutte le furie Sarri. Oltre all'attacco che ha fatto vedere un'intesa notevole contro un avversario morbido, va annotata una nuova prestazione positiva per Demiral al centro della difesa. Nell'Udinese ci prova solo Lasagna, non prevenuto De Paul.

Parte forte il Bologna contro l'Atalanta e già al secondo minuto Toloi deve salvare davanti alla porta, poi l’Atalanta spreca con Malinovskyi un rigore in movimento: il Bologna ringrazia. Al 12′ l’immediata punizione, Orsolini parte in contropiede da corner atalantino e scarica un sinistro sul palo che Palacio ribadisce in rete. Nella fase centrale di tempo c’è la reazione bergamasca, Skorupski salva una mischia furibonda, poi al 40′ Pasalic si divora il pari da due centimetri. Al 45′,Gollini salva da campione un tiro a giro di Palacio, 1-0 all’intervallo.

Nella ripresa, al 52′, Poli trova l’incornata vincente su splendido cross di Tomiyasu per il 2-0. Dentro Barrow negli ospiti e la partita cambia, il Bologna si difende, ma deve capitolare al 60′ su una imbucata del neo entrato per Malinovskyi perso da Medel. Finale thriller, al 68′ Danilo salva sulla linea un pallonetto di Barrow a Skorupski battuto ma tra l’85’ e l’87’ il difensore brasiliano rimedia due stupidi gialli e si fa cacciare. Nel finale Skorupski salva una punizione di Malinosvsky deviata mentre Gosens vede il proprio colpo di testa uscire di pochissimo. Bologna a quota 19 punti e di nuovo al successo casalingo dopo quasi due mesi, si ferma in zona Champions l'Atalanta dopo l'impresa qualificazione in terra ucraina.

Palacio ispira e colpisce, ottima prova pure per Tomiyasu, Orsolini e Poli tra i rossoblù. Danilo ingenuo nel finale, Palomino oggi poco attento, Pasalic e Muriel non trovano guizzi, Malinovskyi lancia segnali evidenti di crescita nell'emergenza offensiva della Dea.

Con qualche fatica e brivido in più rispetto al previsto, la Roma fa il suo dovere: 3-1 alla Spal e quarto posto in solitaria in attesa della sfida di domani tra Cagliari e Lazio. La squadra di Fonseca parte bene e prova subito a trovare il gol: al 2′ Dzeko e Perotti mancano la deviazione decisiva su un grande cross di Zaniolo. Poi, a parte un tiro di Petagna all’11’, è un vero e proprio monologo: ci provano Dzeko, Cetin e Pellegrini che trova pronto Berisha. Al 42′, però, si complicano terribilmente i piani dei giallorossi: Kolarov, dopo un controllo maldestro, atterra Cionek e per l'arbitro Giua non ci sono dubbi, è calcio di rigore. Petagna trasforma con freddezza sul finire del primo tempo.

La Roma rientra in campo più determinata e vogliosa di riprendere il risultato. E la determinazione paga: Pellegrini trova il pareggio al 50′, complice la deviazione decisiva di Tomovic. Al 65′ poi c’è l’episodio della svolta definitiva: Vicari è ingenuo a intervenire dentro l’area su Dzeko e Giua fischia calcio di rigore. Dal dischetto va Perotti e, come al solito, è infallibile. Al 78′ il brivido con Kolarov che salva con esperienza su Petagna, poi il cambio che chiude i giochi con Mkhitaryan al posto di Perotti. Ed è proprio l’armeno, appena quattro minuti dopo il suo ingresso, a siglare il 3-1 definitivo su assist perfetto di Florenzi.

Altra prova di maturità per Lorenzo Pellegrini, bene Cetin e il ritrovato Florenzi a destra. Kolarov è ingenuo sul rigore ma poi salva su Petagna in area, Dzeko ha il merito di prendere il rigore che svolta la partita. Cionek si sgancia spesso, Paloschi si sbatte ma raccoglie pochissimo in avanti, Vicari irruento su Dzeko, Petagna sfata il tabù undici metri.

L'Inter spreca troppo e alla fine viene punita dalla Fiorentina che al 92esimo riesce con il giovane serbo  Vlahovic a trovare la rete del pareggio al termine di una cavalcata solitaria conclusa con un gran tiro in diagonale che non lascia scampo ad Handanovic.

Gli uomini di Antonio Conte, che passano in vantaggio all'ottavo minuto con un gol di Borja Valero e, pur controllando bene le offensive viola raramente pericolosi dalle parti di Handanovic, bravo sui tiri da fuori di Badelj e Castrovilli. Annullato un gol a Lautaro Martinez per fuorigioco di partenza di Lukaku. L'ex United impegna di testa Dragowski che con un autentico miracolo evita il gol del 2-0.

Nella ripresa ancora Lukaku si libera in area a modo suo e da pochi centimentri centra Dragowski, viola che creano poco ma nel recupero sfruttano un'uscita errata di Godin in mezzo al campo e sul lancio dalle retrovie Vlahovic brucia Skriniar in velocità e di sinistro indovina l'incrocio, lasciando un enorme rammarico alla banda Conte, adesso a pari punti (39) con la Juve in vetta alla classifica. Borja Valero e Brozovic orchestrano bene, Lukaku e Lautaro imprecisi e scarichi, tiene bene Bastoni, Handanovic sempre decisivo. Chiesa esce al 57' e mostra una condizione approssimativa, Dragowski è un felino, la mediana viola non convince, Vlahovic entra e salva Montella.


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