La carica da leader di Ndoye, nuovo top all'asta?

Dan Ndoye è stata la rivelazione di questo Bologna che ha portato a casa un titolo dopo ben 51 anni, colui che rispetto alla scorsa stagione ha fatto il maggiore salto di qualità.

La scorsa stagione Ndoye ha faticato molto in termini di finalizzazione: una rete e due assist in campionato e un solo gol in Coppa Italia. La prima rete in Serie A arrivò l’11 maggio 2024 proprio contro il Napoli in trasferta.

Quest’anno invece, a stagione ancora non terminata, lo svizzero si è dimostrato più decisivo che mai. Ndoye infatti conta già 7 reti e 5 assist (3 in campionato e tre in Coppa Italia. 

Con prestazioni in costante crescita e numeri da protagonista, l’esterno rossoblù ha attirato su di sé le attenzioni di diversi top club, italiani e non solo. Pensare che avrebbe potuto indossare la maglia del Napoli già da gennaio, quando la società di De Laurentiis si era spinta fino a 20 milioni pur di portarlo alla corte di Conte come possibile erede di Kvaratskelia.



La carica da leader di Ndoye, nuovo top all

 

UN GOL PER LA STORA

Le sue ottime prestazioni in rossoblù, portano il ragazzo di Nyon ad Euro 2024 e nell’ultima partita del girone (pareggiata 1-1 contro la Germania) Dan segna anche il suo primo goal in nazionale. Il 30 novembre 2024, Ndoye ha realizzato la sua prima doppietta in Serie A nella vittoria contro il Venezia

Noto per la sua velocità, abilità nel dribbling e versatilità offensiva. Alto 183 centimetri, ben presto nel Bologna ha iniziato a farsi notare per le sue prestazioni di rilievo già dalla scorsa stagione

E' un'ala destra dinamica, capace di giocare anche come esterno sinistro o trequartista. La sua velocità, unita a un eccellente controllo di palla e capacità nel dribbling, lo rendono un pericolo costante per le difese avversarie. La sua abilità nel creare occasioni da gol e nel finalizzare le azioni lo rende un uomo chiave per lo scacchierre del Bologna di Vincenzo Italiano.

Il gol di Ndoye è stato decisivo per la vittoria del Bologna in Coppa Italia, riportando il trofeo a Bologna dopo 51 anni. Questa Coppa Italia non è solo un titolo, è un simbolo. Il simbolo di una rinascita, di un sogno diventato realtà. Bologna è tornata grande e ambiziosa come ai tempi di Beppe Signori.


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