Da Berardi a Candreva, da Andrè Silva a Schick: quelli che non segnano mai. Quali cedere a gennaio?

Concluso il girone di andata è più che doveroso tirare le somme di queste prime 19 giornate al netto di quanto visto dai fantavoti del girone di andata che hanno portato più o meno gioie al fantacalcio. Interessante come quest'anno, rispetto gli anni precedenti, molte siano state le delusioni nel pacchetto avanzato, quello che comprende parecchi centrocampisti offensivi/trequartisti, e attaccanti.

Bernardeschi su tutti, è stata una delle icone delle fanta-delusioni di questa prima parte di stagione, non del tutto per colpa sua, sia chiaro. L'ex viola ha trovato poco spazio in maglia bianconera, e da un lato poteva anche essere preventivabile, ma veramente poche sono state le occasioni date al centrocampista bianconero, con Costa preferito al suo posto, probabilmente sarebbe cosa buona e giusta cederlo a gennaio, non è questo l'anno giusto per Bernadeschi.

De Paul, da rigorista a panchinaro, quanto basta per indicare la fantadelusione dei mister. Si contano giusto nelle dita di una mano le partite giocate a buon livello con Del Neri alla guida della squadra bianconera; da quando Oddo però è stato incaricato di traghettare la squadra, senza De Paul ha anche giocato meglio... un caso?

Ogni anno invece è sempre quello giusto per l'esplosione totale di Zielinski, il polacco di talento ne ha parecchio, ma per un motivo o per un altro gioca da subentrato o al massimo in Coppa Italia, dove i bonus al fantacalcio contano veramente poco.

Candreva è quel calciatore che potrebbe ma che non riesce, l'emblema del centrocampista da non avere al fantacalcio. Talentuoso ma discontinuo, capace di alternare partite da 8 in pagella con cali di 5. Con i piedi ci sa fare, ma purtroppo per lui l'80% dei palloni all'Inter passano praticamente tutti dall'ex Lazio che su 10 palloni giocati dovrà pur sbagliarne almeno quattro.

Calhanoglu, arrivato con la nomea del campione, i più esperti potrebbero urlare al "io ve lo avevo detto" ma vuoi o non vuoi, di delusione parliamo. Da quasi un anno fuori rosa con il Leverkusen, arriva a Milano sponda rossonera in un momento sicuramente facile solo all'apparenza, la squadra allenata da Montella prima e Gattuso dopo appare svogliata e scarsa di qualità in campo, e questo non lo aiuta di certo a ritrovare forma e continuità.

Fofana gioca praticamente solo i primi 6 mesi della sua esperienza in Italia in maglia bianconera, nella prima parte della stagione passate, da quel momento dopo l'infortuno il centrocampista francese pare non aver trovato ancora la forma, forse perchè messo in ombra dall'esplosione di Jankto prima e Barak dopo.

Occhio anche a Khedira, con l'acquisto del francese Matuidi dovevamo aspettarci questo calo drastico nel numero di partite giocate, il centrocampista ex PSG con Pjanic completa un reparto di centrocampo di ferro, fisico, tecnico e veloce, e chi lo schioda più da titolare?

Potremmo anche rivalutare la situazione di Perotti, tra i top centrocampisti sulla carta, se acquistato ad una cifra esageratamente elevata il consiglio è quello di liberarsene il prima possibile. Talentuoso quanto basta, porta il +3 poche volte e praticamente solo su rigore, e il posto da titolare con Di Francesco non è neanche certo.

Dal centrocampo all'attacco è un attimo, e la situazione resta praticamente invariata tra scommesse perse e delusioni da centravanti che la scorsa stagione andavano facilmente in rete e adesso non segnano nemmeno a pregarli, esempio palese quello di Borriello, alla Spal ha perso continuità e maglia da titolare.

Fascia da capitan-delusione per Falcinelli, trascinatore del Crotone la scorsa stagione, al Sassuolo vede poche volte la porta e non prova neanche a calciare verso quella direzione, con lui in campo i neroverdi giocano praticamete con l'uomo in meno... figuratevi voi.

Kalinic si riconferma inconstante e con poca personalità, la grinta che serve ad un Milan allo sbando, e che sembrerebbe aver messo invece Cutrone, un primavera con tanta voglia di spaccare la porta avversaria. Già la scorsa stagione in maglia viola è stato palese il calo nel rendimento fisico per il centravanti croato.

Come dimenticarsi di Pazzini, da presunto trascinatore del neo-promosso Hellas Verona a panchina del 2000 Kean, ex primavera della Juventus che nel suo piccolo è riuscito addirittura a fare meglio dell'ex Inter e Milan.

Colpo profondo al cuore invece è quello legato a Belotti, a secco praticamente da quasi 3 mesi il gallo non canta più, già due gli infortuni in questi primi mesi, 0 nella scorsa stagione, quanto basta per descrivere il momento nero del Torino ma soprattutto del centravanti rosanero. Il consiglio magari non è quello di toglierlo immediatamente a gennaio, ma vale lo stesso discorso fatto per Perotti: con la giusta offerta di mercato occhio a rivalutare la sua cessione. Simil discorso potrebbe valere per Mertens, ma con un Napoli pronto a ricaricare le energie per l'unico obiettivo come lo scudetto, potrebbe dare qualche motivazione in più.

Paragonato addirittura a Icardi qualche mese prima in maglia rossonera, Lapadula al Genoa è solo un gattino indifeso pronto a fare la panchina a Pandev e Taraabt, con tutto il rispetto per i due attaccanti che, purtroppo, vanno già verso una certa età.

Giusto mettere a pari posto Pavoletti e Nani, scommesse senza troppe pretese ma che hanno comunque tradito ogni minima aspettativa, solo 5 le reti siglate dall'ex Genoa e Napoli, che nonostante tutto continua a non convincere la sua prestazione in campo, forse ancora fuori condizione. Il portoghese invece nonostante l'assenza di Felipe Anderson non è riuscito a convincere il suo allenatore, che gli ha preferito Luis Alberto, e ha anche fatto bene.

Andrè Silva Re del flop in attacco, acquistato 40 milioni dal Milan e chissà quanto dai fantallenatori, nessuna rete segnata in Serie A ad oggi dopo 19 partite suonate. Quasi a pari "merito" Schick, il nuovo Van Basten della Tiburtina arrivato come salvatore della patria conta giusto qualche partita nel palmo di una mano, con più insufficienze che altro.

A proposito di insufficienze, condiamole con qualche cartellino di troppo e viene fuori Berardi, l'unico attaccante promettente capace di passare da trascinatore del Sassuolo con il sogno Europa League, a scalda panchina. Nonostante le partite giocate da titolare l'attaccante neroverde sembrerebbe aver dimenticato come si gioca a calcio, un'involuzione assurda quella del calciatore che è passato da essere accostato all'Inter e incedibile per il Sassuolo, a quasi partente durante il mercato invernale.

 


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