Fantacalcio, 5 svincoli 'dolorosi' ma necessari

Nel fantacalcio arriva sempre quel momento in cui bisogna mettere da parte il cuore e ragionare con la freddezza di un direttore sportivo vero. Alcuni giocatori, presi con grandi aspettative o protagonisti di stagioni altalenanti, finiscono per diventare un peso più che una risorsa. E così ci si ritrova davanti alla scelta più difficile: svincolarli. In questo articolo analizziamo 5 svincoli dolorosi ma necessari, quei nomi che magari avresti voluto aspettare ancora… ma che, per rendimento, contesto o infortuni, è arrivato il momento di salutare.


1- MATTEO POLITANO (Napoli)
Tra gli svincoli più dolorosi di questa stagione non può mancare Matteo Politano, uno di quei giocatori che ogni anno viene scelto con fiducia per il suo ruolo offensivo… salvo poi ripetere lo stesso copione: tanta corsa, tanta generosità, ma pochissimi bonus. I numeri parlano chiaro: 12 partite a voto, una fantamedia che si ferma a 6.08, 0 gol e appena 1 assist. Statistiche che, per un esterno offensivo titolare del Napoli, sono decisamente troppo povere. Il segnale più preoccupante, però, è arrivato nell’ultima giornata, quando Politano è partito dalla panchina. E il futuro sembra ancora più in salita: con il rientro di Lukaku e la possibilità concreta che il Napoli possa virare verso un 3-5-2 con Højlund e il belga come riferimenti offensivi, il suo ruolo rischia di diventare ancora più marginale. In un modulo senza veri esterni offensivi, Politano sarebbe costretto a reinventarsi… e fantacalcisticamente non è una buona notizia. Per quanto sia un giocatore utile alla squadra reale, al fantacalcio continua a essere un investimento che non ripaga. E allora, per quanto possa fare male, è arrivato il momento di dirgli addio.


2- PERVIS ESTUPINIAN (Milan)
Tra le più grandi delusioni difensive di questa stagione c’è senza dubbio Pervis Estupiñán. Arrivato al Milan con l’aura di chi doveva raccogliere l’eredità pesante di Theo Hernández, il terzino ecuadoregno non è mai riuscito a imporsi davvero. I numeri sono impietosi: appena 6 partite a voto, una media del 5,67 e un solo assist a salvarne parzialmente il rendimento. Decisamente troppo poco per un difensore che, nelle aspettative, doveva garantire spinta, qualità e bonus. La realtà è che Estupiñán non ha mai trovato continuità né brillantezza, e col passare delle settimane ha finito per perdere terreno nelle gerarchie. A sorpresa, il posto sembra essere passato nelle mani di Bartesaghi, che ha convinto di più per affidabilità e applicazione. Una bocciatura difficile da ignorare. In ottica fantacalcio, trattenere Estupiñán significa sperare in un ribaltone che al momento non si intravede. Il suo minutaggio ridotto, il rendimento insufficiente e la concorrenza crescente rendono lo svincolo una scelta dura ma decisamente logica.

 

Top&flop 12.a giornata: Maignan eroe nel derby; Calhanoglu errore pesante


3- PAULO DYBALA (Roma)
Quando si parla di scelte dolorose, Paulo Dybala non può mancare. Perché la Joya è esattamente questo: un gioiello calcistico, un talento cristallino capace di illuminare una partita con una singola giocata… e allo stesso tempo un protagonista che, fantacalcisticamente, rischia ogni anno di trascinarti giù con lui. Lo sapevamo, ne avevamo già parlato, ma molti fantallenatori hanno deciso ancora una volta di affidarsi alla sua classe. E, purtroppo, la storia si è ripetuta. I numeri raccontano una stagione di nuovo condizionata dagli infortuni: solo 8 partite a voto, appena 1 gol e 1 assist, e l’ennesimo stop muscolare che lo mette ko proprio quando sembrava potesse dare continuità. La sua qualità non si discute, ma la sua fragilità fisica continua a essere un limite enorme per chi gioca al fantacalcio. Il problema non è il rendimento in sé, ma ciò che comporta: settimane a sperare nel suo rientro, moduli da incastrare, attaccanti adattati per coprire la sua assenza e, soprattutto, la costante sensazione di giocare con un uomo in meno. A volte, puntare su un profilo meno forte ma più presente fa vincere più partite di quanto faccia un fuoriclasse intermittente. Per quanto faccia male dirlo, anche per Dybala è arrivato il momento di prendere una decisione razionale: svincolo.


4- LORENZO LUCCA (Napoli)
Per Lucca vale un discorso molto simile a quello fatto per Politano… ma in questo caso la situazione è persino più critica. Il centravanti del Napoli doveva essere una scommessa intrigante, un prospetto in crescita pronto a ritagliarsi minuti importanti sotto la guida di Conte. Invece, la realtà racconta tutt’altro: 8 partite a voto e appena 1 gol, troppo poco per giustificare un posto nel tuo reparto offensivo. La cosa più preoccupante è la totale mancanza di continuità. Lucca fatica a entrare nelle rotazioni e a volte Conte preferisce schierare giocatori fuori ruolo pur di non affidarsi a lui. È un segnale forte, che fotografa il reale stato delle gerarchie. E la situazione, anziché migliorare, rischia di peggiorare: il ritorno imminente di Lukaku ridurrà ulteriormente il suo spazio, rendendo complicato persino immaginare un minutaggio utile ai fini fantacalcistici. Il potenziale di Lucca rimane interessante, ma nel fantacalcio il potenziale non basta. Servono gol, titolarità, continuità. E al momento, nessuna di queste tre cose è presente. Tenerlo significa aspettare un cambio di rotta che oggi non si intravede. Uno svincolo che fa male ai romantici, ma che fa molto bene alla tua squadra.


5- JOHNATAN DAVID (Juventus)
Chiudiamo la lista con un altro nome pesante: Jonathan David. Uno di quegli svincoli che fanno male, perché parliamo di un attaccante di grande qualità, arrivato alla Juventus con aspettative enormi. Ma la realtà, ancora una volta, è molto diversa da ciò che i fantallenatori speravano. Nonostante l’arrivo di Spalletti, che avrebbe potuto ridisegnare gerarchie e dare più spazio a chi finora era rimasto ai margini, David continua a non trovare collocazione. Le sue sono presenze sporadiche, spesso fatte di pochi minuti e, quel che è peggio, con la chiara sensazione che non sia mai davvero a suo agio quando entra. Numeri insufficienti: 9 partite a voto, 1 gol, 1 assist. Troppo poco per un attaccante che, al fantacalcio, dovrebbe garantire almeno continuità se non addirittura bonus. Il problema non è solo la concorrenza, ma proprio la difficoltà del canadese ad integrarsi nei meccanismi bianconeri. E al fantacalcio questo pesa tantissimo. Perché tenerlo significa occupare un slot d’attacco con un giocatore che non è né titolare, né pronto a esplodere, né realmente utile per il turn over. Uno svincolo doloroso sì, ma tremendamente razionale.


News Correlate