MATCH REPORT 11.a giornata: le piccole soccombono, il Gallo si è svegliato, Joao Mario da non credere, Mertens chiarisce i dubbi di Carletto

 

BOLOGNA-ATALANTA: subito ritmi alti, in apertura Mbaye è bravo sotto porta (meno in fase difensiva) a sfruttare il lavoro del generoso Santander. Si muove tanto Palacio, sbaglia qualche pallone di troppo. Non detta il ritmo a centrocampo Dzemaili, fa meglio il talentuoso Svanberg. Roccioso Calabresi, Krejci non dà il contributo necessario sulla fascia. Orsolini dalla panchina stavolta non fa il miracolo. L’Atalanta, bucata nei primi minuti, comincia subito a macinare gioco. Molte azioni partono da dietro con il solito Toloi; Mancini al secondo gol consecutivo. Buona la regia di Freuler; De Roon mastino di centrocampo, Gomez sottotono. Disinnescato Ilicic, col destro non fa paura. Evanescente Barrow; decisivo Zapata dalla panchina, non perdona l’errore di Mbaye e fulmina da due passi l’incolpevole Skorupski, regala i tre punti a Gasperini.

CHIEVO-SASSUOLO: ancora a meno uno il Chievo di Ventura. Succede poco nel primo tempo, merito di Ferrari e Marlon, impeccabili. L’ingresso di Magnani da ancor maggior solidità dietro, salva un gol in modo clamoroso! A centrocampo Sensi si muove bene e sfiora pure il gol; tanta voglia di far bene per Boateng, ma oggi il bonus non arriva, è comunque decisivo nell’azione che porta al gol Di Francesco, che mette a sedere un paio di difensori e piazza un diagonale angolatissimo per l’1 a 0 Sassuolo. Tanta qualità per Berardi, manca però la freddezza sotto porta, sbaglia due gol praticamente fatti. Il Chievo non è mai pericoloso a parte sul finale con Stepinski, Birsa non si vede mai, Giaccherini è la fotografia del momento negativo del Chievo, riesce a fare autogol di petto! Sorrentino, il migliore dei suoi, chiude la porta a Berardi in diverse occasioni, stordito a terra non riesce ad intercettare il retropassaggio del 17.

FIORENTINA-ROMA: gioca bene la Fiorentina, merito di una difesa solida che vede in Victor Hugo e German Pezzella due marcatori affiatatissimi che ingabbiano Dzeko e compagni per tutta la partita. Altalenante Benassi, non è certamente la sua partita migliore. Veretout sta diventando uno dei migliori nel ruolo di play basso, dai suoi piedi partono tutte le azioni più interessanti della viola, impeccabile dagli 11 metri. Chiesa a corrente alternata, non sempre efficace. Simeone perde fisicamente il duello con i centrali giallorossi, con esperienza si procura il rigore, peccato non averci creduto sull’assist di Chiesa. Lafont rovina la sua prestazione con l’uscita sciagurata che regala palla a Florenzi che timbra il pari, sempre bravo il 24 romano a farsi trovare pronto in fase offensiva. Smaltito l’infortunio al piede Kolarov fornisce una prestazione maiuscola sia in fase offensiva sia in fase difensiva. Lanciato titolare il ‘99 Zaniolo sembra essere a suo agio, anzi è uno dei migliori, grande talento. Male tutto il tridente di Di Francesco, Dzeko molle su tutti palloni, Under fa solo danni, El Shaarawy inconcludente. Lorenzo Pellegrini si conferma ad alti livelli.

INTER-GENOA: l’Inter domina in lungo e in largo il match, difesa neroazzura quasi mai in difficoltà, Skriniar e De Vrji picchiano tutto e tutti, insuperabili. Ottima la regia di Brozovic; è la serata di Gagliardini, con la doppietta contro il Genoa punta all’inserimento in lista Champions. Devestante Joao Mario, il lungo periodo di inattività gli ha fatto bene, sforna assist e chiude in bellezza la sua gara con la marcatura personale. Imprendibile Politano, scappa sempre via, freddo davanti a Radu. Martinez non partecipa alla festa neroazzura, perde tutti i contrasti con Romero. Avevamo ammirato un Biraschi di spessore nel recupero col Milan, non uno ma ben tre passi indietro per il difensore rossoblu. Bessa non entra mai in partita, sfiancato. Kouamè con grinta e tanta voglia di fare, in crescita. Forse troppa emozione per Pandev a San Siro, delude. Lazovic e Pereira soffrono per tutti i novanta minuti, abbattuti.

JUVE-CAGLIARI: pronti via sinistro destro del giocoliere Dybala e 1 a 0 Juve, ma la partita non è affatto in discesa e solo uno strepitoso Szczezny nega il gol più volte ai cagliaritani. Cancelo dà prova di non essere un marcatore eccezionale, colpe sul gol del Cagliari. Decisivo in più di un occasione Benatia, chiusure impeccabili. Generosità e tanta sostanza per Matuidi, frizzante il brasiliano Douglas Costa, dai suoi piedi partono sempre palloni interessanti. Ronaldo non segna, ma fa segnare, insostituibile! Cuadrado è un fulmine nel contropiede che porta al 3 a 1 finale. Il Cagliari ha il merito di giocarsela fino al 90esimo; rimonta il vantaggio bianconero con una giocata da fuoriclasse di Joao Pedro, poi ci prova più volte Pavoletti, ma è stoppato dal muro bianconero. Barella è sempre l’ultimo a mollare. Serata negativa per Bradaric, autogol e molte imprecisioni per lui. Ceppitelli si perde al primo minuto il 10 juventino, non reagisce più. Ci aspettiamo molto di più da Castro anche se giocare contro la prima in classifica è sempre dura.

LAZIO-SPAL: Lazio padrona del campo per tutti i 90 minuti e senza Luis Alberto. Magistrale la regia di Cataldi, ruolo non propriamente suo ma che svolge a meraviglia, il fulmine da fuori area è tanta roba. Acerbi si distrae sul gol del momentaneo pari della Spal, unica sbavatura per il centrale. Solidità a centrocampo garantita da Parolo, che imita il compagno di reparto con la bomba da fuori, che gol! Migliora a vista d’occhio l’intesa tra le punte biancocelesti, Caicedo fornisce l’assit per un Immobile, oggi, in stato di grazia, solo il palo nel finale gli nega la tripletta, assatanato! Il gol di Antenucci su classica discesa del solito treno Lazzari farebbe pensare ad una partita combattuta, ma così non è. Il centrocampo spallino si sbriciola, inconsistente e a tratti imbarazzante la prestazione di Everton Luiz, poco peso portato da Missiroli. Il minore dei fratelli Milinkovic-Savic, oggi titolare al posto di Gomis, non fa una bella figura davanti al fratello laziale.

NAPOLI-EMPOLI: Napoli sulla cresta dell’onda, affonda letteralmente l’Empoli. Koulibaly annulla gli attacchi dei toscani, ma non contento, dopo una cavalcata prepotente serve l’assist per il gol del vantaggio del solito Insigne che beffa con un destro raffinato il portiere avversario. Malcuit luci ed ombre, buona la spinta sulla destra, soffre troppo un arrembante Antonelli. Diawara prova a fare l’Allan di turno, ha ancora molto da imparare. Straripante Mertens, la scena al San Paolo è tutta sua, mette in mostra tutto il suo repertorio, risultato? Tripletta, un assist e palla del match per lui. E Milik? Può solo applaudire il numero 14, prima dalla panchina e poi dal campo quando gli fornisce l’assist per il 4 a 1. Quest’anno per gli allenatori va di moda alternare spesso i portieri, l’esperimento con Provedel al momento non è affatto riuscito. Di Lorenzo ci capisce poco stasera, in balia delle frecce azzurre; tanta tecnica e poca, ancora poca concretezza per il talentuoso Traorè. Concretezza che non manca a Krunic, altra buona prova di questo centrocampista, può essere l’anno buono per esplodere! Caputo è il solito bomber di razza, alla prima sbavatura napoletana lui colpisce.

PARMA-FROSINONE: non è la solita partita tattica tra due squadre che si accontentano del pari, diverse le occasioni da rete, anche se alla fine è solo 0 a 0. Il Frosinone sfrutta bene le fasce con Zampano e Beghetto, ma non c’è lucidità sotto porta, sempre anticipato dai difensori crociati capitan Ciofani; non è è il solito Campbell, frenato. Buona guardia di Ariaudo, ben coadiuvato da Goldaniga. Il Parma se la gioca per un’ora, poi la follia di Stulac, la sua espulsione (meritata) crea buchi nel centrocampo crociato. Rigoni appare sempre impreciso e con poche idee. Idee ben chiare, invece, in difesa per Bruno Alves e Gagliolo, loro non fanno passare quasi nulla e al bisogno ci pensa Sepe a blindare il pareggio, strepitoso su Vloet bravo ad inserirsi. Gervinho lontano dalla condizione migliore, si vede poco. Sminuito Ceravolo.

SAMP-TORINO: Una Samp mai in partita cade sotto le sfuriate del Gallo Belotti, che torna ad essere decisivo dopo una serie di prestazione negative, oggi canta due volte! Sicurezza garantita dal perno difensivo N’Koulou, segue a ruota Izzo, bravo col tap-in sotto porta. Aina si conferma volante di spessore sulla sinistra, relega in panchina Ansaldi al momento. Iago Falque capisce che oggi arriveranno molti palloni in area e “ronza” attorno al Gallo, piazzato vincente sull’assist del 34. Padrone della fascia destra, De Silvestri calibra perfettamente il cross per l’1 a 0 di Belotti. La difesa soriana schiaccia un pisolino che dura 90 minuti più recupero, disuniti, non si salva davvero nessuno. Il centrocampo è sempre sopraffatto dai mastini granata, Praet volenteroso, Saponara annichilito. Per Caprari un tiro pericoloso e niente di più. Quagliarella ribatte in rete il rigore paratogli da un attento Sirigu, non è giornata neanche per lui!

UDINESE-MILAN: Partita in equilibrio, grazie ad un Udinese pimpante che mette paura ai rossoneri con tiri dalla distanza e inserimenti di un ritrovato Lasagna. De Paul è una spina nel fianco, si muove a tutto campo, Pussetto ci prova più volte dal limite, Fofana garantisce quantità e qualità davanti alla difesa. Stavolta Musso si rifà, Ter Avest può dare soddisfazioni sulla fascia, segnatelo sul tacquino. Roccioso Mandragora, Samir fa quel che può su Suso, cioè poco. Sciagurato Opoku, nell’ultima azione della partita perde palla praticamente da ultimo uomo e condanna i suoi. Non sempre puntuale negli interventi Zapata, ma se la cava; garanzia sulla sinistra con Rodriguez, meno con Laxal. Anche a mezzo servizio Kessiè è determinante, Bakayoko comincia a prenderci gusto, forse ha solo bisogno di fiducia, da non sottovalutare! Cutrone regge l’attacco da solo dopo l’uscita per infortunio di Higuain. Motivato Castillejo, mette in campo tutta la sua classe, arma in più. Suso è sempre presente, dai suoi piedi parte la giocata decisiva. Capitan Romagnoli si carica in spalla la squadra ancora una volta e puntuale allo scadere giustizia i friulani.


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