Voti fantacalcio Serie A 18.a giornata: Orsolini e Benassi cecchini, tutto Ibra e niente arrosto. Mago De Paul, doppio Lukannon

ll Bologna comanda subito il gioco ma non trova la giocata vincente. Palacio va in gol dopo 17 minuti su assist profondo di Orsolini, ma c’è un ginocchio in offside. La Fiorentina si vede con un tiro a giro di ChiesaSkorupski devia. Ma al 27′ gli ospiti passano, da una punizione dalla trequarti di Pulgar interviene Medel di testa, Benassi raccoglie al volo da fuori e batte Skorupski. Nella ripresa ci prova con tutte le sue forze e con gli ingressi di Santander e Skov Olsen chiude la viola. Sansone trova due volte i guantoni di Dragowski, mentre dall’altra parte Dalbert sciupa un contropiede due contro uno. Skorupski tiene in vita i suoi su Chiesa, dall’altra parte Dragowski salva di istinto su Bani. Al 93′, però, la caparbietà di Santander costringe al fallo Pezzella sul vertice corto dell’area: Orsolini tira forte e tagliato sorprendendo sul suo palo Dragowski e regalando ai suoi un pareggio ormai insperato. Per la squadra felsinea ancora una prova da leader per Palacio, Orsolini vive il suo grande momento, Medel lotta con la solita irruenza. Per i viola Benassi è la nota lieta del nuovo corso targato Iachini, Chiesa si accende poco, Pezzella macchia una prova poistiva nel finale, Vlahovic inconsistente.

La Juventus prova a fare la partita e mantiene il pallino del gioco, mentre il Cagliari bada più alla fase difensiva. La prima conclusione bianconera arriva al 9', quando Alex Sandro calcia in maniera sbilenca da fuori area, mandando il pallone alle stelle. Alla mezzora ci prova Dybala, conclusione al volo in piena area di rigore e pallone che termina altissima. Al 35' la prima vera occasione dell'incontro: corner dalla destra da parte di Pjanic ed incornata da parte di Demiral, pallone che si stampa sulla traversa e termina sul fondo.

In avvio di ripresa cambia tutto, esattamente al 49': Klavan appoggia in maniera troppo superficiale verso Walukiewicz, Ronaldo ne approfitta ed intercetta il pallone, anticipando il polacco e saltando Olsen in uscita. Al 60' arriva la prima, vera, occasione rossoblu: Joao Pedro apre a destra per Nainggolan, traversone in mezzo per Simeone che stacca di testa e centra la traversa. Al 66' arriva il raddoppio di marca bianconera: Rog stende Dybala in area, Giacomelli concede il penalty, prontamente realizzato da Cristiano Ronaldo. All'80' Higuain penetra in area e cala il tris bianconero, mentre un minuto dopo ancora Ronaldo, imbeccato da Douglas Costa, firma tripletta e 4-0. Nel finale ci prova Joao Pedro, ma la sua conclusione si stampa sul palo. Nella Juve oltre a un Ronaldo spaziale, spicca la buona prova di Rabiot e di Pjanic in regia. In ombra Dybala, Nainggolan perde le distanze nella ripresa e la difesa di Maran naufraga in blocco, Rog poco lucido.

La diga del Parma a Bergamo regge solo undici minuti perché Toloi trova un anticipo, serve per Gomez che spara con il sinistro all'incrocio, battendo l'incolpevole Sepe. Dopo un'occasione targata Ilicic, arriva il 2-0 dell'Atalanta al 34', con un'azione cestistica di Freuler: dai e vai con Gomez, parabola alzata sopra il guantone di Sepe. E' sempre l'Atalanta ad andare in avanti e, all'ora di gioco, Gosens prende tutta la fascia, centrando poi per Ilicic che, tutto solo, spedisce con una volée all'incrocio. Gara in ghiaccio e tre punti al sicuro. Nel finale arriva il pokerissimo, come contro il Milan: a iniziare l'anno come è finito ci pensa ancora Ilicic, con uno slalom gigante che manda al bar Iacoponi e poi infila in buca d'angolo, per il definitivo 5-0.
Nella formazione di Gasperini si esaltano Gomez, Ilicic e Gosens negli spazi mentre non incide Muriel, per il Parma si salva solo Sepe nel buio totale.
 

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Termina con un pareggio a reti bianche, 0-0, la sfida Milan-Sampdoria: un punto a testa, per i rossoneri di Stefano Pioli e per i blucerchiati di Claudio Ranieri, che serve più ai doriani, invischiati nella lotta per non retrocedere. Il Diavolo, lento e prevedibile nella prima frazione di gioco, ha avuto un paio di chance con Suso nei primi 45′, ma è stata la Sampdoria che, fino ad inizio ripresa, ha avuto le migliori occasioni per trovare il vantaggio. Molto bravo, in tutte le circostanze Donnarumma (miracolo su Gabbiadini lanciato a rete e su Ronaldo Vieira). Annullato, per giusto fuorigioco, un gol ospite a Jankto. Dal 55′, poi, con l’ingresso in campo di Zlatan Ibrahimovic, il Milan ha alzato i ritmi, creato di più: lo svedese ha catalizzato il gioco, è andato un paio di volte alla conclusione ma senza fortuna. Così come gli altri tentativi dei suoi compagni, in particolare di Rafael Leao, che si è divorato un gol facile facile sotto misura, la migliore occasione di tutto il match. Nel Milan in evidenza Bennacer e Donnarumma, Suso e Leao sprecano quel poco creato, Ibrahimovic detta i passaggi ma pochi lo seguono. Bene il pacchetto arretrato doriano e un Ronaldo Vieira che gioca con personalità (e qualche errore di mira), Jankto e Gabbiadini in contropiede creano  continui pericoli.

Nel primo tempo poche emozioni tra Lecce e Udinese. Clamorosa doppia chance dei padroni di casa al minuto 21: la ripartenza di Tabanelli innesca Babacar sulla trequarti, l'attaccante senegalese salta due uomini, entra in area e lascia partire un bolide che fa tremare la traversa quindi, sulla ribattuta, Mancosu tenta il piazzato a giro, esaltando i riflessi di Musso. Nella ripresa bianconeri molto più propositivi e due episodi da VAR che condizionano il risultato: Okaka per due volte in fuorigioco millimetrico si vede annullare due reti. Il Lecce, sbilanciato dal proprio tecnico, cerca nel finale un riscatto all'opaca prestazione, esponendosi tuttavia alle ripartenze di una formazione, quella bianconera, apparsa più in palla nel corso del secondo tempo: al 72' Mandragora conclude un contropiede strozzando troppo sul primo palo. Al 77' Tabanelli prova una sassata da fuori alta di poco. Subito dopo la risposta Udinese: grande progressione di De Paul, cross basso in mezzo, velo di Okaka e Lasagna che va alla conclusione dopo un controllo di troppo, con la disperata scivolata di Donati e l'uscita di Gabriel che salvano il Lecce. De Paul all'88' regala l'insperato successo esterno all'Udinese: sugli sviluppi di un calcio di punizione, il fantasista argentino chiede l'uno-due a Mandragora, controlla di tacco, salta Lucioni e batte Gabriel con una vera e propria magia da fenomeno.

Tra i salentini Babacar positivo con Donati e Gabriel, Falco non incanta e nemmeno Farias regala scosse nella ripresa. Okaka mette scompiglio, Mandragora piace, Nuytinck puntuale in chiusura, al pari di un ottimo Musso ma serve il miglior De Paul per aprire il 2020 con un successo di importanza capitale.

L'Inter inizia l’anno nel migliore dei modi, rispondendo alla Juventus e a Cristiano Ronaldo superando il Napoli e agguantando nuovamente i bianconeri in vetta alla classifica a 45 punti. Gara di non facile gestione per l’Inter che trova un Napoli che prova a colpire con poca fortuna con Insigne che non aggancia davanti a Handanovic. Buona sorte che offre spunti ai nerazzurri prima con lo scivolone di Di Lorenzo che apre il campo a Lukaku per la rete del vantaggio (grandissimo gol con affondo palla al piede e dribbling su Mario Rui) e poi sulla conclusione violenta (111 km/h) sempre del belga che trova Meret poco reattivo facendosi passare la palla tra le mani. Il Napoli accorcia in finale di tempo con Milik ma nella ripresa, dopo la sfuriata iniziale dei partenopei, sale in cattedra Lautaro che alla prima occasione concreta non perdona (Manolas respinge in modo discutibile un cross di Vecino) e fissa il risultato sul 3 a 1. Entra Sensi nel finale e gli azzurri sfiorano il secondo gol con la punizione di Insigne che stampa l'incrocio e con il tracciante di Zielinski sul quale Handanovic si allunga da campione. Skriniar e Barella, diffidati e ammoniti, salteranno l'Atalanta sabato sera al San Siro.

Lukaku offre una prova gigantesca da centravanti totale, Lautaro riscatta col 3-1 una prova non brillantissima, de Vrij e Bastoni sempre più garanzie in difesa, Candreva appare bloccato. Ne Napoli Milik si vede solo sul gol, Insigne è sfortunato e impreciso. Allan non molla mai, Di Lorenzo apre la saga dei regali della Befana, ai quali si aggiungono Manolas e Meret, ampiamente insufficienti.


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