Voti fantacalcio anticipi 27° turno Serie A: Kucka, graffio da ex. Piatek e il killer instict, Conti e Suso non convincono

Vittoria importante, nel primo anticipo delle 18, per il Parma, che ora vede la salvezza a quota 33 punti. Il Genoa rimane staccato a quota 30. Nella prima frazione raramente le squadre riescono ad affacciarsi nell'area di rigore avversaria. La vera occasione capita ai padroni di casa: sul cross davvero arcuato da parte di ScozzarellaInglese si inarca e inventa una gran giocata in acrobazia: bel gesto tecnico, il pallone sfiora di poco il palo.

Nella ripresa il Genoa ci prova di più e, da un cross di Lazovic, Sanabria riesce a spizzare verso il centro, dove Kouamé viene anticipato da Sepe. Sulla ribattuta, lo stesso centravanti paraguayano non riesce a ribadire in rete. Poi Pedro Pereira mette in mezzo, e anche questa volta c'è la spizzata di Sanabria per l'accorrente Lerager, che però non riesce a inquadrare la porta. Al 70' ancora pericoloso Sanabria stavolta sul cross di Criscito ma sugli sviluppi di un corner, al 78' passano i ducali: svetta di testa Kucka, che centra la traversa, poi Rigoni centra il palo, e sulla ribattuta ancora lo slovacco ribatte in rete. Dopo un accurato controllo Var, il gol viene confermato.

Assalti finali del Genoa ma al 90' il Parma spreca il gol-sicurezza: Biabiany ruba palla a centrocampo e lancia Gervinho. Rigoni segue l'azione, l'ivoriano dribbla anche il portiere ma a porta vuota non riesce a mettere in rete. Nei 6' di recupero c'è anche il tempo per una punizione dal limite di Zukanovic che non inquadra la porta.
 

Bene l'esordio tra i pali di Jandrei tra gli ospiti, Criscito e Romero tengono a bada l'attacco gialloblù, Sanabria tra i più attivi, spento Kouamè. Kucka e Inglese migliori del Parma, positivo anche Iacoponi in copertura, Gervinho spreca il 2-0 e fa soffrire i suoi fino alla fine.

Soffre ma vince il Milan al Bentegodi, per Gattuso sono 5 su 5 prima del derby nonostante un'altra prestazione non brillantissima contro il Chievo ultimo in classifica. Rossoneri che fanno la partita e sfiorano il gol con Kessie con un destro violento che lambisce il palo, poi due contro uno con Catillejo e Piatek ma lo spagnolo non riesce a servire il polacco divorandosi un'azione ghiottissima per il vantaggio.

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Al 31' si sblocca il match: Biglia disegna, dalla trequarti, una punizione perfetta che si spegne all'incrocio. Un vantaggio che dura 10', al 41' infatti, su cross innocuo dalla destra di Leris, Hetemaj salta più alto di Conti e colpisce di testa: il pallone si spegne in rete, con Donnarumma che non riesce ad intervenire.

Nella ripresa solito copione e Milan che affonda e colpisce al 56': dopo una serie di rimpalli all'interno dell'area, Castillejo serve di testa Piatek che davanti a Sorrentino non sbaglia, proteste per una rovesciata volante che sembra al limite della regolarità, dopo un lungo contro Var, l'arbitro decide di convalidare la rete del Pistolero.

Reazione rabbiosa del Chievo ma rossoneri sempre pericolosi in contropiede, prima su pennellata di Calhanoglu per Suso, l'esterno spagnolo temporeggia e vede l'arrivo di Piatek in area: girata al volo del polacco, fenomenale in chiusura Bani. Poi dopo una bella azione corale, Kessie viene liberato da Suso ma l'ivoriano calcia fuori da ottima posizione.

Di Carlo a trazione super anteriore nel finale con Meggiorini, Djordjevic, Pucciarelli e Giaccherini in campo, al 90' Romagnoli prova un colpo di tacco sensazionale: palla fuori per pochi centimetri. Altra occasione per il 3-1 per Calhanoglu, prima del fischio finale, che scarica un missile verso la porta ma Depaoli salva il gol con Sorrentino battuto.

Prestazione disattenta per Conti, gara di qualità e geometrie per Biglia. Sempre puntuale Romagnoli, Paqueta è in riserva e non incide, meglio Castillejo che va a folate, Suso non regala molte giocate dalle sue parti e Piatek è il solito finalizzatore infallibile.Nel Chievo Hetemaj lotta su ogni pallone, Andreolli soffre quando il Diavolo accelera, tanti falli e poche idee per Diousse, per Stepinski un apporto inesistente o quasi in fase offensiva.


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