Fantacalcio e poker sportivo: quando la strategia rende vincenti

La Serie A è già arrivata alla seconda giornata e il calciomercato si è chiuso ufficialmente lunedì 2 settembre. Per milioni di appassionati è arrivato il momento della tanto attesa asta del fantacalcio. C'è chi si perde tra fogli, quotazioni, appunti e statistiche, chi punta sull'improvvisazione, chi sul proprio fiuto e chi basa le strategie sulle contromosse e sui rilanci. Dinamiche di gioco che ricordano molto da vicino quelle del poker sportivo.

 

Mix perfetto di abilità e fortuna, il fantacalcio è uno dei giochi preferiti a ogni latitudine e negli ultimi anni è diventato un fenomeno globale, tanto da aver dato vita a tornei ufficiali che mettono in palio premi ricchissimi e alla nascita di app dedicate.

 

E se nessuno può prevedere in anticipo le prestazioni stagionali dei giocatori che vengono acquistati durante il fanta-mercato, è pur vero che condurre un'asta in maniera intelligente e ponderata e con una strategia ben precisa dà un certo vantaggio rispetto al puntare sull'improvvisazione. Lo stesso avviene nel poker.

 

Del resto, le dinamiche al tavolo verde sono abbastanza simili. Se paragoniamo ogni calciatore da assegnare al piatto del poker va da sé che avere una buona strategia è fondamentale durante l'asta: il tipo di strategia che ha molte somiglianze con l'approccio mentale che caratterizza i giocatori di Texas Hold'Em, e che può spesso condurre alla vittoria.

 

La stessa gestione del budget e le decisioni da prendere ricordano quelle di una delle discipline della mente più giocate al mondo: come organizzare il proprio bankroll/fanta-cassa? Quali decisioni prendere? È meglio giocare aggressivi o chiusi? Puntiamo sulle nostre carte preferite/giocatori preferiti?

 

In entrambe le discipline uno degli aspetti più interessanti è quello legato ai bluff. Se nel poker saper mascherare le proprie carte e far credere agli avversari di avere una buona mano è fondamentale, così avviene nel fantacalcio quando proviamo ad alzare il prezzo dei pupilli della concorrenza simulando un interesse che non c'è. Di contro non dobbiamo scoprirci troppo. Meglio giocare “chiuso” per qualche calciatore che ci interessa davvero per non farne salire troppo il prezzo.

 

In entrambe le situazioni una delle chiavi del successo è quella di saper gestire i rilanci. Possiamo utilizzare strategie di disturbo con piccoli “raise” per innervosire gli avversari e stare sempre attenti a non rilanciare con troppi milioni: i nostri rivali potrebbero intuire il nostro interesse per il calciatore e offrire cifre altissime per togliercelo.

 

Tra le strategie di lungo respiro nell'asta c'è quella della gestione del budget. Capita molto spesso che nelle fasi finali c’è sempre chi ha speso troppo e chi ha risparmiato abbastanza per i bomber. È sempre bene tenersi una buona dose di fanta-milioni per acquistare almeno uno o due degli attaccanti più forti. Sono loro a fare la differenza in questo gioco.

 

Come in ogni torneo di poker che si rispetti anche nel fantacalcio non può mancare il trash talking. Prestare attenzione a non farsi ingannare dalle provocazioni e usarle per convincere gli altri ad acquistare giocatori di dubbio valore è qualcosa che chiunque abbia mai partecipato a un'asta conosce.