MATCH REPORT 23.a giornata: Dzeko is on fire, Lautaro affonda il Parma, resuscita Destro, ancora Duvan, super Sirigu, la prima per Paquetà

LAZIO-EMPOLI: La Lazio priva di Immobile e Luis Alberto trova tre punti pesantissimi con Caicedo, il gol è tutto suo, prima si procura il penalty su ingenuità del portiere toscano e poi lo trasforma. Dietro ci pensa Acerbi a blindare la porta, poca sicurezza per Bastos; Lucas Leiva non è in forma, fatica maledettamente a stare dietro ogni pallone, Berisha dal primo minuto in campo non convince. Correa è velenoso, ma troppo impreciso, si dà da fare Romulo con i nuovi compagni. Tradito l’Empoli da Provedel, pasticcio clamoroso che regala la chance del vantaggio ai biancocelesti; la difesa non demerita, Dell’Orco sotto la guida dello stakanovista Silvestre se la cava egregiamente, in affanno Traorè, buone le incursioni di Krunic, dopo Caputo è lui il più pericoloso della squadra. I tornanti toscani oggi non hanno fatto la differenza, Di Lorenzo e Pasqual sono apparsi piuttosto impacciati. In avanti Caputo è alla ricerca del giusto compagno di reparto, Farias in ambientamento, così come il nuovo acquisto Oberlin, lo svizzero ha molto da imparare…

CHIEVO-ROMA: Passo indietro per il Chievo, annichilito da una Roma con il coltello tra i denti. In difesa tutti in difficoltà, retroguardia clivense pesantemente sotto la sufficienza, buone nuove dall’acquisto Schelotto, l’ex Inter molto vispo dal punto di vista fisico, con l’infortunio di Depaoli potrebbe già essere titolare nella prossima gara. Male Dioussè, Di Carlo gli affida le chiavi del centrocampo e lui le perde dopo pochi minuti...Piazon entra senza stupire, tocchi facili per lui, la situazione non ideale per l’esordio. Tatticamente disastroso Leris, mai al posto giusto, evanescente l’attacco. Tra i giallorossi si rivede Mirante in campo, è più affidabile di Olsen! Con Manolas fuori causa Fazio si carica la difesa in spalla, Kolarov col kalashnikov, arrembante. Non la migliore prestazione di Zaniolo, ma forse è solo perché ci ha abituati troppo bene ultimamente. Capitan Dzeko spazza definitivamente via i demoni, trascinatore; El Shaarawy in gran forma, risorsa da sfruttare.

FIORENTINA-NAPOLI: Partita ricca di emozioni nonostante il finale a reti bianche, molto merito va al portierone viola Lafont, ipnotizza gli attaccanti azzurri, Mertens su tutti. Pezzella difende anche con una sola gamba, il suo sacrificio in campo con un ginocchio malconcio può costare caro a Pioli, lungo infortunio? Hancko da terzo centrale di sinistra deve prendere ancora le misure, anche se con la sua Nazionale ha sempre occupato quella posizione. Dabo sulla fascia destra fa una partita di sacrificio, si trasforma in terzino nel finale, apprezzabile. In mezzo Veretout è incontrastabile, dove c’è lui non si passa. Pericoloso Chiesa con le sue incursioni, stoppato Muriel. Nel Napoli Maksimovic gioca una gran gara, così come Allan che riprende le redini del centrocampo, in affanno il compagno di reparto Ruiz, designato come il sostituto ideale da Ancelotti per il ruolo dell’ormai ex Hamsik. Spinoso Zielinski, Mertens che succede? Sbaglia due gol a tu per tu con Lafont, non fanno di meglio Insigne e Milik dalla panca.

PARMA-INTER: I ducali dominano in lungo e largo il primo tempo, ma non riescono a concretizzare. Bruno Alves prende in custodia Icardi, croce e delizia Kucka, sarebbe stato il migliore in campo, poi l’errore clamoroso che porta al gol l’Inter. Inglese davanti è una certezza insieme alla freccia Gervinho, l’ivoriano sfortunato quando fa esplodere la traversa nei minuti iniziali del primo tempo. Tra i neroazzurri segnali di ripresa da Nainggolan, suo l’assist per l’1a0, sulla sinistra Perisic sfrutta i varchi lasciati da Iacoponi, fermato solo da Sepe. Ancora impalpabile Vecino in mediana, dovrebbe essere la diga in mezzo al campo e invece è più un passaggio a livello senza barriere. Fatica maledettamente Icardi, poco cinico sotto porta, evidente il blocco psicologico, il connazionale Lautaro gli indica la via: entra e scaglia un bolide sotto la traversa di Sepe, gol da bomber di razza e tre punti d’oro per Spalletti.

BOLOGNA-GENOA: Il Bologna ha cambiato marcia con il tecnico Serbo. Miha ha blindato la difesa e solo la disattenzione di Gonzalez in marcatura su calcio d’angolo nega i tre punti ai rossoblù. Essenziale capitan Poli, tutte le palle passano dai suoi piedi, inventa l’assist per Destro, l’attaccante rispolverato dal nuovo allenatore sfrutta l’occasione concessagli e alla seconda da titolare timbra il cartellino. Palacio con la solita classe e grinta, peccato per l’ammonizione, salterà la trasferta di Roma. Resuscitato anche Dzemaili? Nei liguri si ferma Sanabria, un passo indietro per il paraguaiano, bene invece l’altro nuovo acquisto Lerager, scaltro nell’anticipo di testa per l’1a1. Tocchi vellutati per Veloso, non ha il passo da mezzala però. Lazovic si limita al cross da calcio d’angolo che porta al gol. In difesa l’assenza di Romero si fa sentire, Gunter con più di una difficoltà, ampiamente sopra la sufficienza Criscito ed il talentuoso Radu.

ATALANTA-SPAL: A fare la differenza in un’Atalanta “normale” bastano tre giocatori, Hateboer con la solita spinta sulla destra, infaticabile, fornisce un assist al bacio per il compagno colombiano; Ilicic oggi in versione diesel, parte sotto tono poi si sveglia e decide il match, pronto sull’assist di Duvan Zapata che dopo l’opaca prestazione della scorsa settimana si riprende il palcoscenico con un bel +4. La Spal non meriterebbe di perdere la partita, Viviano fa quel che può, ma le prestazioni sotto la sufficienza dei compagni di fascia, Lazzari e Costa, non lo aiutano. Kurtic qualità e quantità, servizio pregevole per il gol dell’ex di turno Petagna che dopo neanche 10 minuti regala una piacevole illusione ai suoi. Fantasma Paloschi, mai in partita.

SAMP-FROSINONE: La Samp in chiaro scuro, la difesa commette un errore e viene punita, concomitanza di colpa per Colley e Tavares sull’unico tiro del Frosinone, risultato però decisivo. In mediana colpe pure per Ekdal nell’azione che porta al gol dei ciociari; bene Praet e Linetty, male Saponara, ma è veramente lui? Ramirez al suo posto fa meglio, ma non tanto da meritarsi la sufficienza. Gabbiadini dal primo è tutto fumo e niente arrosto, Defrel nella restante mezz’ora dà più verve ad un attacco spuntato. Quagliarella sembra non avere più stimoli dopo il record dei gol consecutivi. Colpaccio dei gialloblù, merito anche di Sportiello che vola tra i pali e di Goldaniga che sigilla l’area di rigore e si concede pure l’assist decisivo. Pesante contributo pure per Salamon, partita perfetta è dir poco. Perno Chibsah, entra nell’azione del gol; Ciofani col timbro da tre, i ciociari hanno ancora bisogno di una vecchia volpe come lui; Ciano è più fastidioso di una zanzara, brioso.

TORINO-UDINESE: La vittoria del Toro passa dalle parate di un super Sirigu, già al quinto rigore parato da quando veste la maglia granata. Se l’estremo difensore torinese è costretto agli straordinari è anche per demerito di Djidji, il centrale con più di una difficoltà in chiusura, commette il fallo da rigore. Aina ha dimostrato di meritarsi il posto da titolare in questo undici e adesso arriva pure la gioia del gol, devastante fisicamente. Ansaldi è una delizia in mezzo al campo, disegna calcio; voti alti per Berenguer e Lukic, possono dire la loro, hanno già superato la concorrenza di Meitè e Baselli? Il Gallo Belotti non canta, ma poco ci manca. Nei friulani limita lo score Musso, grandi riflessi per il portiere argentino; male in difesa Nuytinck che si scioglie accanto ad Aina, prestazione horror per De Maio. Non ingrana Mandragora, De Paul continua il momento no, sbaglia il secondo rigore consecutivo, l’argentino sta perdendo certezze. Lasagna e Pussetto ci provano, Okaka bravo nel procurarsi il penalty.

SASSUOLO-JUVE: Nel Sassuolo nulla può la difesa contro l’attacco juventino, se poi si ci mette pure Consigli la frittata è fatta; il portiere neroverde ha colpe sui primi due gol, rilanci sbagliati e uscite a vuoto lo condannano. Lirola e Rogerio non all’altezza, centrocampo consistente con Locatelli che si mette in mostra con un bel tiro da fuori e tanti interventi in mezzo. Sempre più regista Sensi, alterno Djuricic, spento Babacar, la poca concorrenza in attacco gli sta giocando un brutto scherzo. Berardi ha l’occasione di riaprire il match dopo l’uscita sciagurata del portiere polacco, ma il suo mancino lo tradisce. Nella Juve CR7 sfodera l’ennesima prestazione, gol e assist per il portoghese. Khedira di nuovo in forma, attaccante aggiunto, quando il fisico regge è un top! Solita legna per Matuidi, basta un minuto a Can per dire la sua e cancellare le deludenti prestazioni passate. Dietro regge la coppia Caceres-Rugani anche se l’errore nei primi minuti di gara poteva essere fatale per il difensore italiano. Col brivido Szczesny, salva su Djuricic, poi clamorosa uscita ad inizio ripresa, graziato.

MILAN-CAGLIARI: Adesso il Milan vola ad ali spiegate, Donnarumma si conferma ad alti livelli, saracinesca. Calabria non molla il posto, ancora un assist per il terzino di Ringhio. Muraglia cinese con Musacchio-Romagnoli-Rodriguez, da quelle parti non si passa. Prima gioia per Paquetà, dedica al cielo per il brasiliano ex Flamengo, nel ricordo dei ragazzini che hanno perso la vita in Sudamerica. Bakayoko è diventato indispensabile per questo Milan, con Kessiè occupano veramente tanto spazio in mediana, onnipresenti. Piatek ruba nuovamente la scena a tutti, il pistolero ha sempre il colpo in canna...e non chiamatelo Robocop! Il Cagliari non da mai la sensazione di pericolo, a parte l’occasione creata da Joao Pedro, ipnotizzato da Gigio. Difesa sempre in affanno, Srna e Faragò non ci capiscono veramente nulla. Cragno con un miracolo dietro l’altro, Barella in balia degli avversari, Pavoloso dove sei finito?


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