Testardaggine e speranza: il giusto mix per farvi del male al Fantacalcio

Alcuni dei vostri colleghi hanno dei giocatori in rosa improponibili. Ammettetelo senza paura e, se proprio vi sentite cattivi, offendeteli. Perché non li svincolano? Perché, addirittura, tentano di scambiarli? Oggi vogliamo analizzare la mente del fantallenatore, facendo emergere due delle sue migliori qualità: la testardaggine e la speranza.

La testardaggine è “l’ostinazione pervicace e irragionevole, riconducibile a scarsa elasticità mentale e a sfiducia preconcetta nei ragionamenti e consigli altrui”. La testardaggine è quella qualità (?) che ti porta ad essere inflessibile e ostinato, sempre più fiero di chiunque tu abbia comprato. Che sia Cigarini o Tabacchi (vi giuro che esiste, gioca nel Bologna) tu sarai sempre pronto a giustificarti: “Torreira è giovane, non farà tutta la stagione, vedrai che il buon Luca Cigarini tornerà”. Oppure “Beh, Tabacchi, che dire, l’ho visto giocare... poi Destro non sta segnando... se fossi Donadoni punterei sui giovanissimi come lui”. Ma porca miseria, tu non sei Donadoni, e stai dicendo solo tante stupidaggini.

Testardaggine e speranza: il giusto mix per farvi del male al Fantacalcio
A questo concetto vogliamo associare quello della speranza, “un’attesa fiduciosa, più o meno giustificata, di un evento gradito o favorevole. L’ aspirazione, spesso illusoria, a un vago avvenire di bene o di felicità. Uno stato danimo d'incoraggiante o consolante fiducia. Una visione fiduciosa od ottimistica della vita”. Siamo felici di questo, la speranza è l’ultima a morire e ci rende vivi – soprattutto al fantacalcio – si sa. Però, caro mio, vendi Posavec e Bizzarri, vendi Sala e Ceppitelli. E vendi anche Cigarini e Tabacchi. Vendili e non farti del male, perché chi di speranza vive, disperato muore.


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