Arrivato come uno dei colpi più affascinanti del mercato, Nkunku doveva rappresentare la variabile imprevedibile del nuovo Milan di Allegri. Il bilancio è chiaro: rendimento sotto le attese, impatto ridotto, continuità ancora lontana. Per chi lo ha acquistato al fantacalcio, il caso Nkunku è diventato uno dei temi più delicati da gestire.
Il primo nodo riguarda la collocazione tattica. Nkunku nasce come seconda punta o trequartista abituato a muoversi tra le linee, a raccogliere palla in zone centrali e a creare superiorità numerica. Nel Milan, però, si è ritrovato spesso schierato largo o in posizioni più defilate, costretto a seguire binari meno congeniali e a sacrificare libertà creativa. La mancanza di un ruolo fisso si traduce in meno presenza offensiva e meno bonus.
A complicare il quadro c’è la solita variabile fisica. L’ex Lipsia continua a convivere con piccoli problemi muscolari e gestioni preventive che ne limitano minutaggio e ritmo. Il giocatore non riesce a entrare in continuità, e la sensazione è quella di un rendimento sempre spezzettato: spezzoni, subentri, pochi novanta minuti. Al fantacalcio questo pesa quasi quanto un infortunio lungo: voti bassi, rischio s.v., bonus ridotti all’osso.
Anche la gerarchia interna gioca contro di lui. Nel sistema di Allegri, altri profili garantiscono più equilibrio o più profondità. Nkunku non è sempre la prima scelta e finisce per alternare campo e panchina, perdendo quella centralità che serve per rendere davvero determinante.
Il risultato è un giocatore che oggi vive di fiammate e intuizioni, ma senza ancora l’impatto che ci si aspettava. Una situazione che mina anche la fiducia: meno tocchi, meno giocate decisive, meno responsabilità negli ultimi venti metri. E, inevitabilmente, meno bonus.
Dal punto di vista fantacalcistico, i numeri raccontano la fotografia del momento:
Percentuale bonus bassa (circa 15%), pochi tiri nello specchio e pochi passaggi chiave.
Malus contenuti, ma con voti spesso insufficienti quando parte fuori dal gioco;
Oggi Nkunku rappresenta più un’incognita che una certezza. Ha ancora il potenziale per esplodere nel girone di ritorno, ma va gestito con prudenza. Per ora bene tenerlo se si
ha una rosa profonda, altrettanto sensato cederlo se si ha bisogno di un titolare affidabile.
La sua seconda parte di stagione deciderà molto più del rendimento individuale: per molti fantallenatori sarà la differenza tra un investimento sbagliato e un colpo che si sveglia al momento giusto.
Fisicamente deve migliorare, non regge i contrasti. Tecnica ottima però