Crolla il muro Skriniar, che succede al gigante slovacco?

Il primo anticipo del lungo weekend di serie A si è aperto con la debacle più o meno inaspettata dell'Inter, che è caduta sotto il pressing e la verve del Cagliari, che in casa mostra il meglio di se. Non è bastata la ritrovata grinta del "ninja" Nainggolan e il cinismo sottoporta di Lautaro Martinez, i nerazzurri sono caduti prima colpiti da un autogol sfortunato di Perisic, poi dal solito Pavoletti che con una bellissima girata buca l'incolpevole Handanovic, in anticipo su De Vrij e Skriniar. Proprio quest'ultimo è il simbolo del meccanismo inceppato in quel di Milano.

Partiamo con ordine, il Cagliari venerdì è partito fortissimo, spinti dal caloroso pubblico e dalla voglia di fare bene, ma difensivamente l'Inter, complice la serata non proprio felice di un uomo chiave come Brozovic che solitamente protegge la retroguardia ordinatamente, ha concesso troppo. La girata di Pavoletti di rara bellezza però è da unire alla molle marcatura dei due centrali difensivi, in particolare di Skriniar. Nel finale convulso, altra frittata dello slovacco che atterra ingenuamente Despodov in area, ammonizione e calcio di rigore poi sbagliato e tirato malissimo da Barella.

Il punto di forza della squadra di Spalletti da settembre ad oggi è stata la difesa, e il giovane numero 37 classe 1995 è sempre stato l'ultimo a mollare, come possiamo vedere dalle statistiche: fantamedia voto del 6,00, raramente insufficiente e pulito negli interventi, 4 ammonizioni per lui, 3 delle quali nelle ultime 3 partite! Ancora nessun gol all'attivo (lo scorso anno ne fece 4), purtroppo un autogol contro la Fiorentina all'andata, ma la fantamedia è ben diversa dallo scorso anno, che raggiunse a maggio il 6,67, diventando uno dei giocatori più quotati nel listone.

La svolta per superare il momento no dell'Inter passa dai suoi muscoli e dalla sua sicurezza, oltre a quella di De Vrij, altro imputato, speriamo possa riprendersi presto il giovane slovacco che ci aveva abituato a prestazioni monstre, sicurezza e diligenza tattica che solo i campioni possiedono ad un età così giovane.


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