
L’asta è già un ricordo, il campionato è iniziato e le prime giornate ci hanno consegnato i primi verdetti. E così ogni fantallenatore, davanti alla propria rosa, si ritrova a fare i conti con le scelte sbagliate: i colpi azzardati che non hanno ripagato, i vecchi leoni ormai spenti, i prospetti che sembravano in crescita e invece si sono rivelati zavorre. È dura da accettare, ma il fantacalcio non fa sconti: saper tagliare in tempo è un’arte, quasi più importante che indovinare i colpi giusti. Continuare a tenere un giocatore solo perché “prima o poi segnerà” o perché “un tempo era un top” è l’errore più grave che un fantallenatore possa commettere. Bisogna guardare la realtà, e quando un nome diventa più un peso che una risorsa, allora la soluzione è una sola: liberarsene il prima possibile. Ecco dunque i 7 giocatori da tagliare subito, senza rimpianti, senza nostalgia e senza troppe speranze. Meglio fare spazio a scommesse nuove che trascinarsi fantasmi del passato.
1- ROMELU LUKAKU (Napoli)
Romelu Lukaku al Napoli era partito come il colpo ad effetto, il nome capace di spostare equilibri e di far sognare i fantallenatori. Ma la realtà è un’altra: l’attaccante belga non tornerà in campo prima del 2026. Questo significa che chi ha deciso di investire su di lui, anche spendendo poco, si è di fatto riempito uno slot per un giocatore che non vedrà il campo per troppi mesi. Al fantacalcio ogni posto in rosa è prezioso, e tenerne occupato uno per mesi, senza alcuna garanzia di recupero a breve, è una zavorra che non ha senso portarsi dietro. Certo, il fascino del nome e il ricordo dei suoi anni d’oro in Serie A hanno convinto più di qualcuno a provarci, magari con la speranza di un miracolo, ma la verità è chiara: in un gioco fatto di continuità, bonus e disponibilità immediata, Lukaku oggi è soltanto un peso morto. Il consiglio è semplice e diretto: meglio lasciarlo andare subito. Al suo posto si può puntare su un giovane emergente, su una seconda linea che ha spazio o su un attaccante pronto a giocarsi le sue carte già ora. Perché la differenza tra chi vince e chi perde il fantacalcio, spesso, non è nei colpi da copertina, ma nella capacità di liberarsi in tempo dei fardelli inutili.
2- ASSANE DIAO (Como)
Assane Diao era arrivato al Como come la scommessa intrigante: giovane, talento cristallino, capace di entusiasmare con la sua velocità e i suoi strappi. La scorsa stagione lo aveva confermato: prestazioni di livello, giocate da protagonista e la sensazione che potesse diventare uno dei colpi più interessanti anche per il fantacalcio. Quest’anno, però, il copione è cambiato. Diao è ai box, e l’infortunio non sembra di rapida risoluzione. Lo stesso Fabregas, con la sua consueta franchezza, ha ammesso di essere preoccupato, dichiarando di non sapere ancora quando potrà riaverlo a disposizione. Un segnale chiaro: tempi incerti e nessuna garanzia di vederlo in campo nel breve periodo. A complicare ulteriormente le cose, c’è la Coppa d’Africa. Quando (e se) tornerà a disposizione, rischierà comunque di partire per la competizione continentale, lasciando scoperti i fantallenatori proprio nel momento clou della stagione. In pratica, anche se rientrasse presto, la sua annata sarebbe costellata di assenze e interruzioni. Per questo, in ottica fantacalcio, Diao è un lusso che non ci si può permettere. Puntare su di lui oggi significa tenere bloccato uno slot per settimane, con il rischio concreto di non vederne mai un rendimento stabile. La mossa giusta è tagliarlo subito e liberare spazio per chi può portare bonus nell’immediato. Perché, purtroppo, quest’anno più che un colpo di fantasia rischia di essere solo un rimpianto.
3- FRANCESCO CAMARDA (Lecce)
L’estate dei fantallenatori era stata scossa dal nome di Francesco Camarda: il baby prodigio del Milan, il classe 2008 che aveva bruciato le tappe e acceso le fantasie di chi cercava la scommessa da raccontare agli amici per anni. All’asta, complici hype e curiosità, in molti hanno deciso di puntarci, convinti di avere tra le mani un crack pronto a esplodere. Le prime due uscite stagionali, però, hanno raccontato un’altra storia: Camarda ha faticato a imporsi, mostrando tutto il peso dell’età e dell’inesperienza. Nulla di scandaloso, perché parliamo pur sempre di un ragazzo che deve ancora completare la sua formazione, ma per il fantacalcio è un problema serio. A complicare il quadro, poi, è arrivato Stulic: l’attaccante sembra aver già scalato le gerarchie e si è preso il posto da titolare, relegando Camarda a un ruolo secondario. Questo significa che, almeno per questa stagione, aspettarsi bonus continui dal giovane rossonero è utopia. Magari avrà qualche lampo, magari qualche rete arriverà, ma non ci sono i presupposti per considerarlo una pedina utile nelle dinamiche di una rosa competitiva. Il verdetto è amaro ma inevitabile: meglio salutare subito Camarda e liberare lo slot. Tenerlo in rosa solo per il fascino del nome è un errore che rischia di pesare a lungo. Il talento c’è, il futuro è suo, ma il presente al fantacalcio è tutt’altra cosa.
Il colpo Diego Carlos per un Como più internazionale
4- DAVIDE ZAPPACOSTA (Atalanta)
Per anni Davide Zappacosta è stato un pupillo dei fantallenatori. Con Gasperini aveva trovato la sua dimensione ideale: corsa, cross, qualche bonus qua e là e soprattutto la certezza di un titolare affidabile in un sistema che lo esaltava. Ma i tempi cambiano, e quest’anno lo scenario è tutt’altro che favorevole. A Bergamo non c’è più Gasperini ma Juric, allenatore che chiede cose diverse ai suoi esterni. E sulla corsia di Zappacosta è arrivato anche Zalewski, giovane e in rampa di lancio, che sembra avergli già rubato il posto nelle gerarchie. Un doppio colpo che ridimensiona drasticamente le prospettive dell’ex pupillo. Come se non bastasse, c’è il solito tallone d’Achille: gli infortuni. Zappacosta non ha mai garantito continuità fisica, e ogni stagione è stata segnata da acciacchi e stop improvvisi. Un rischio troppo alto da accollarsi per chi cerca affidabilità al fantacalcio. Il verdetto è chiaro: Zappacosta non è più il colpo sicuro di un tempo, ma un nome nostalgico che oggi porta più incognite che certezze. Meglio tagliare subito e puntare su esterni più freschi e con minutaggio garantito. Continuare a tenerlo in rosa significa solo sperare in un passato che non tornerà.
5- JHON LUCUMI (Bologna)
Negli ultimi anni Jhon Lucumí è stato una certezza per il Bologna: titolare quasi inamovibile, affidabile nelle rotazioni e nome che molti fantallenatori hanno sfruttato come slot sicuro in difesa. Ma la musica è cambiata, e la stagione in corso sembra raccontare una storia ben diversa. Con l’allenatore Vincenzo Italiano sono nati alcuni screzi, piccoli attriti che hanno incrinato il rapporto tecnico. E come spesso accade, quando il feeling con l’allenatore vacilla, il minutaggio ne risente. A peggiorare le cose ci ha pensato Heggem: appena arrivato e subito protagonista, con prestazioni solide e addirittura un 7 in pagella che lo ha proiettato al centro delle gerarchie difensive. Il risultato è che Lucumí non è più il titolare sicuro che conoscevamo, ma un difensore in bilico, con un posto sempre più a rischio. In ottica fantacalcio questo è un problema enorme: avere un centrale che rischia di finire spesso in panchina significa ritrovarsi con slot occupati e pochi voti garantiti. Il consiglio è chiaro: meglio tagliarlo subito. Continuare a tenerlo in rosa sperando in un ritorno ai tempi d’oro non ha senso, perché la fiducia di Italiano e la concorrenza interna oggi non giocano a suo favore. E quando un difensore smette di essere un punto fermo, al fantacalcio diventa solo un peso.
6- STEFANO TURATI (Sassuolo)
Stefano Turati sembrava destinato a prendersi la porta del Sassuolo: giovane, di prospettiva, con la fiducia iniziale e la chance di crescere partita dopo partita. Molti fantallenatori lo avevano inserito in rosa come scommessa intrigante, magari in coppia con un secondo portiere low cost, sperando in una stagione da titolare fisso. E invece il sogno è durato pochissimo. Alla seconda giornata è arrivata la doccia fredda: Muric ha preso posto tra i pali e non sembra intenzionato a lasciarlo facilmente. Una scelta che sa tanto di cambio di rotta deciso, con l’ex Burnley subito convincente e con l’aria di chi si è guadagnato i galloni da titolare. Per chi aveva puntato su Turati al fantacalcio la situazione è chiara: tenerlo in rosa oggi significa avere un portiere panchinaro che difficilmente tornerà a essere protagonista, se non in caso di imprevisti. E uno slot occupato per un portiere senza garanzie è un lusso che nessuna squadra può permettersi. La mossa giusta è tagliarlo senza esitazioni: meglio liberare spazio e andare a caccia di un portiere titolare, anche di una piccola, piuttosto che aspettare un ribaltone che, realisticamente, non arriverà.
7- SANDI LOVRIC (Udinese)
Sandi Lovric era arrivato in Serie A con l’etichetta del centrocampista completo, utile tatticamente e capace di garantire un buon minutaggio. Per diverse stagioni è stato infatti un titolare quasi inamovibile dell’Udinese, una di quelle pedine che magari non regalano bonus in quantità, ma che con qualche gol sparso e tanta continuità riuscivano a ritagliarsi un ruolo al fantacalcio come ultimo slot di centrocampo. Quest’anno, però, le cose sono cambiate radicalmente. L’esplosione di Atta e l’arrivo di Piotrowski hanno stravolto le gerarchie in mezzo al campo, relegando Lovric a riserva di lusso. Il problema è che parliamo pur sempre di una squadra di medio-bassa classifica, dove già i titolari faticano a portare bonus pesanti: figurarsi una riserva. Al fantacalcio questo è un campanello d’allarme fortissimo. Tenere in rosa un giocatore che difficilmente vedrà il campo con continuità, e che anche quando lo farà non ha mai garantito grandi numeri, significa sprecare uno slot che potrebbe essere usato meglio. Certo, in passato qualche gol decisivo lo ha portato, ma non si vive di ricordi. Il verdetto è netto: quest’anno Lovric non ha più spazio nel fantacalcio. Meglio lasciarlo andare e puntare su profili più presenti, anche di squadre modeste, ma con minuti certi e la possibilità di incidere.
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