Voti fantacalcio Serie A 12.a giornata: un Ninja spaziale, magic moment Correa, Strakosha para-rigori, Dybala ammazza Milan

Il Cagliari inizia fortissimo contro la Fiorentina, sfiora il gol con Simeone che a un metro da porta non trova la deviazione vincente e al 16' passa: grande imbucata di Radja Nainggolan per Rog che sfonda la porta di Dragowski e porta in vantaggio i suoi. Sardi incontenibili con l'azione travolgente di Simeone che parte da solo e si fa tutta la metà campo palla al piede, salta uno dopo l'altro i giocatori viola che non lo tengono, entra in area e calcia un destro su cui Dragowski ci mette una pezza respingendo corto, per un pelo Joao Pedro non arriva in tap-in. Al 26' è già 2-0: corner battuto da Cigarini che mette sulla testa di Pisacane un pallone col contagiri. Il Cagliari domina, produce gioco e si impone fisicamente e al minuto 34' trova il tris: Dragowski mette una pezza su una concusione da fuori, Nainggolan al volo centra per il Cholito che di tacco inventa una magia mettendo la palla in rete. La Fiorentina è tutta in un destro a giro di Chiesa che non trova l'incrocio e su un tiro di Pezzella ben parato da Olsen sugli sviluppi di un corner.

La ripresa inizia con un Cagliari ancora affamato e al 54' il contropiede fulminante rossoblù, ancora Nainggolan che serve un pallone al bacio per il brasiliano Joao Pedro che solo davanti a Dragowski non sbaglia. Poi al 65', dopo 3 assist. il Ninja si mette in proprio con un bolide da distanza siderale che vale il pokerissimo. Nel finale orgoglio viola che sfoda centralmente con Vlahovic su lancio di Dalbert e nei minuti finali arriva la doppietta del montenegrino che con un sinistro a giro beffa Olsen. Da loro due le uniche prove decenti della giornata per Montella,  in una giornata dove tutti risultano ampiamente insufficienti. Per il Cagliari Simeone si conferma bomber in crescita, Nainggolan gioca a livelli mostruosi, Rog con personalità, Joao Pedro sempre più prolifico. 

Primo tempo piacevole tra Lazio e Lecce con gli ospiti che sono sempre pericolosi nelle ripartenze. Il vantaggioo capitolino arriva alla m'ezz'ora: Luis Alberto imbecca con un filtrante Correa il quale con un diagonale non sbaglia e batte Gabriel. Il Lecce rischia spesso di subire il raddoppio, ma ecco che al 40′ trova il pari. Direttamente da angolo, Rossettini spizza e trova Lapadula, che lasciato colpevolmente solo da Lulic fa 1-1. La Lazio reagisce, ma dopo due minuti Luis Alberto spreca una palla gol incredibile, più facile di un rigore in movimento.

Al 51′ c’è il primo cambio per Inzaghi. Esce Leiva ed entra Cataldi, ma subito dopo occasionissima per gli ospiti. Incornata perfetta di Babacar e Strakosha si supera salvando il risultato. La squadra di Inzaghi comincia a premere sull’acceleratore e la sfida si fa molto interessante perché il Lecce ribatte colpo su colpo. Dopo diverse occasioni sbagliate,la squadra di Inzaghi torna in vantaggio e lo fa con Milinkovic. Gran crosso tagliato dalla sinistra da parte di Acerbi sul quale il serbo con una zampata è il più veloce di tutti. Passano tre minuti e Manganiello concede un rigore piuttosto generoso alla squadra di Liverani. Dagli undici metri si presenta Babacar. Strakosha para, ma sulla respinta è ancora Lapadula il più lesto. 2-2, ma il Var avverte l’arbitro: Lapadula era davanti a tutti sulla respinta e gol che viene annullato.
 

Milinkovic sulla destra cerca di rientrare con un guizzo, ma Calderoni lo ferma con un braccio. E' rigore: dal dischetto si presenta Immobile che spiazza Gabriel per il 3-1. Passano due minuti e il club capitolino chiude il match. Contropiede perfetto tra Immobile e Correa. I due chiudono ottimamente uno scambio ed è 4-1. All’85’ su cross di Petriccione arriva puntuale La Mantia ad accorciare le distanze per il 4-2 definitivo. Sugli scudi Correa e Strakosha, Immobile si sacrifica e il finale lo premia con un gol e un assist, Luis Alberto è una presenza costante, Acerbi non perde un contrasto, Lazzari sfreccia con continuità. Bene Lapadula che è una spina costante per la difesa di casa, Babacar fallisce un altro rigore in una prova globalmente positiva, Meccariello e Calderoni i peggiori in fase difensiva, incerto Gabriel.
 

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La Sampdoria conquista un punto prezioso (0-0) in chiave salvezza contro l’Atalanta. Al “Ferraris” la sfida si conclude sul risultato di 0-0, con gli orobici in dieci uomini dal 29′ della ripresa per l’espulsione di Malinovskyi. Nel primo tempo la sfida non concede nitide palle-gol, tranne un tiro da fuori di Malinovskyi e una semi rovesciata di Quagliarella. Nel recupero poi l'ucraino calcia una bella punizione a giro ma Audero vola e respinge.
Inizia la ripresa e Gollini dopo una manciata di secondi deve uscire e salvare su Jankto. Al 59′ invece buona palla di Gomez in area ma Muriel gira a lato. Succede sempre poco, tanti lanci lunghi e poche idee. Malinovskyi impegna Audero su punizione e al 74′ l'ucraino commette il secondo fallo da giallo ai danni di Vieira: Atalanta in dieci. In campo però la differenza numerica di uomini si nota poco e, a parte tentativi di cross in area ospite, la Sampdoria non riesce a sfondare e il match termina giustamente in parità. Bene Ekdal in mezzo al campo, Audero e Colley attenti, Depaoli sempre vivace in fascia, altra prova incolore per Quagliarella. Nell'Atalanta ingenuo Malinovskyi. Muriel è scarico, Gomez non si accende, la difesa regge bene.

L'Udinese inizia subito ma prendere il pallino del gioco, con la Spal chiusa dietro, ma che commette spesso qualche errore non sfruttato dai bianconeri anche con un pizzico di sfortuna. Stryger lLrsen al 3′ Larsen mette in mezzo un pallone interessante, su cui si avventa il Nestorovski. La sua deviazione coglie il palo. Nella ripresa ancora Udinese a fare la partita, ma nonostante la spinta continua gli spazi sono pochi. Al 73′ tiro di Lasagna. sul quale è bravissimo Kurtic a respingere sulla linea di porta. Al 79′ occasione ancora per Mandragora: De Paul serve l’italiano sulla corsa, l’ex Genoa incrocia col destro, pallone che sfiora il palo di Berisha. Al minuto 97 Massa decreta un rigore molto discusso: Petagna si fa ipnotizzare però da Musso che salva il pari. Prestazione convincente per Mandragora e Styger Larsen, anche De Paul e Lasagna sono autori di belle trame offensive, Sema macina chilometri ma rischia di rovinare tutto col rigore finale, Musso conferma la sua enorme crescita stagionale. Strefezza sicuramente il migliore in campo dei suoi nel primo tempo, unico a cercare il gol in più occasioni, male Reca, Missiroli combatte su ogni pallone, Petagna non ne azzecca una e fallisce il primo rigore della carriera.

La prima emozione del match tra Parma e Roma è firmata da Fazio, con un colpo di testa che non trova lo specchio, ma a creare i maggiori pericoli è la squadra di casa, soprattutto con Gervinho, che al 16' non riesce a inquadrare la porta sugli sviluppi di uno schema da calcio d'angolo. Neanche sessanta secondi più tardi, e il Parma va nuovamente vicino al gol, stavolta con Cornelius, il cui tiro (deviato da ben due difensori giallorossi) è neutralizzato con un balzo felino da Pau Lopez. Ancora il danese ha una una grandissima occasione al 35', ma sull'invitante cross basso di Kulusevski non riesce ad impattare bene la sfera da ottima posizione. Gervinho è costretto a uscire dal campo per un problema fisico a fine primo tempo: al suo posto Sprocati i, il quale, prima del duplice fischio, ha modo e tempo per tentare la fortuna su perfetto suggerimento di Darmian.

La Roma sembra tornare in campo con un piglio diverso nella ripresa, e mette subito paura al pubblico di casa, prima col palo su punizione di Kolarov, poi con un tiro a botta sicura di Pastore su cui Sepe risponde da campione. Tuttavia, col passare dei minuti, il Parma cresce in intensità e al 68' passa meritatamente in vantaggio con Sprocati, il quale riceve palla da Gagliolo e infila Pau Lopez con una beffarda conclusione che tocca il palo e si insacca. La rete galvanizza la squadra di D'Aversa, che rischia di raddoppiare in almeno tre occasioni: particolarmente ghiotta è quella capitata sui piedi di Cornelius, bravo ad angolare, ma non abbastanza per trafiggere ancora l'estremo difensore dei capitolini. Nel finale, la Roma si rende pericolosa in ben tre circostanze (con Zaniolo, Under e Kluivert), trovando sempre  sulla sua strada un sempre attento Sepe. Il match si chiude con uno straordinario tiro a giro di Kulusevski e con Cornelius che firma il definitivo 2-0, in contropiede su assist di Hernani.

Serata storta per Dzeko e Pastore che sbgliano spesso la giocata. Kolarov propositivo e Smalling sempre lucido, Pau Lopez miracoloso a più riprese. Gagliolo e Dermaku giganteggiano in difesa, Iacoponi sovrasta sempre Dzeko. Kucka si sgancia spesso e rompe il gioco, Cornelius non è più solo un bomber di scorta e anche Sprocati, entrando dalla panchina, fa di tutto per meritarsi la sua chance.

Juventus imprecisa ad inizio gara. Primo pericolo al 7' ma la difesa del Milan libera. Prima occasione per Higuain e Donnarumma respinge di piede. Grossa occasione anche per il Milan con Piatek che sbaglia di testa. Poi grande azione del Milan con la Juventus disattenta, Paquetà di testa costringe Szczesny alla paratona. Inizio ripresa difficile come il primo tempo con tanti errori da parte della banda Sarri. Esce Ronaldo, scuro in volto,  ed entra Dybala. Gara tattica e Milan che difende bene, la Juve non riesce a sfodnare e Sarri manda in campo Douglas Costa per uno spento Bernardeschi. La Juventus passa con una grande azione: Dybala prende un pallone su imbucata di Higuian, salta un difensore ed incrocia.  Provano a reagire i rossoneri mentre la Juventus serra i ranghi. Calhanoglu impegna due volte Szczesny. Esce Paquetà ed entra Rebic. Grande occasione per chiudere la gara per Higuain, pallone alto. Nel recupero eccezionale conclusione di Dybala che salta secco Romagnoli e Donnarumma compie un vero miracolo. La Juventus vince una partita difficile e complicata, il Milan esce a testa alta dallo Stadium.

Nella Juve Ronaldo non è in serata e Sarri lo toglie dalla contesa, Bonucci sempre sul pezzo, incidono le entrare di Dybala e Costa mentre Szczesny mantiene la porta inviolata con bravura. Piace Bennnacer in regia, Donnarumma nel finale evita un 2-0 che sarebbe stato troppo per i suoi, tanto movimento per Calhanoglu e Paqueta, Piatek senza idee.


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