Piotr Zielinski si sta riprendendo la scena. Arrivato all’Inter tra applausi e curiosità, molti lo immaginavano come un lusso dalla panchina, un’alternativa tecnica da inserire a gara in corso. Ma il campo sta raccontando una versione diversa, molto più concreta: Zielinski è tornato ad essere un protagonista.
Nelle prime undici giornate di campionato, il polacco ha collezionato 4 presenze a voto, non tantissime sul piano numerico, ma più che sufficienti per lasciare un’impronta evidente: fantamedia del 7.5, con 1 gol e 1 assist. Numeri che non nascono dal caso, ma da prestazioni solide, lucide, ricche di qualità nelle scelte e nei tempi di gioco. Christian Chivu, alla guida dell’Inter, lo sta gestendo con intelligenza: non lo forza, ma lo valorizza. Zielinski entra nelle rotazioni come un tassello in grado di cambiare volto alla squadra: porta palleggio, verticalità, idee. Quando è in campo, la manovra si alza di livello, diventa più fluida e imprevedibile. Non è un semplice subentrato: è un riferimento tecnico.
La conseguenza è chiara: Zielinski non può più essere considerato una riserva. Il suo minutaggio è destinato a crescere, soprattutto ora che la condizione atletica è in netta risalita e la fiducia del gruppo è evidente. Non è solo “pronto” quando chiamato: è determinante.
Dal punto di vista fantacalcistico, questo cambia tutto. Il polacco non è più un nome da lasciare in panchina “per sicurezza”: va schierato, soprattutto nelle giornate in cui l’Inter ha la possibilità di fare la partita e controllare i ritmi. I suoi bonus non arrivano per caso, ma come naturale conseguenza del suo peso nel gioco. Il messaggio è semplice: Zielinski è tornato ad essere Zielinski. Elegante, incisivo, decisivo. E, per chi lo ha in rosa, finalmente un valore stabile e non un semplice jolly a cui ricorrere. La stagione è lunga, ma la sensazione è netta: il suo ruolo non è più “quello che entra”. È quello che cambia le partite. E sempre più spesso, quello che le risolve.
COMMENTA