Fantacalcio: dalla Gazzetta, alle app e le scommesse online.

Riccardo Albini e la nascita del fantacalcio

 

Per scoprire come e quando tutto è cominciato, bisogna fare un salto indietro nel tempo di 33 anni. Correva l’anno 1988 e Riccardo Albini era un giornalista che trascorreva le pause pranzo al bar Goccia d'oro di via Ausonio a Milano.

È in un caldo pomeriggio di giugno alla vigilia degli Europei di calcio di quell’anno (quelli vinti dall’Olanda di Gullit e Van Basten, per intenderci) che, proprio ai tavoli di quel bar, si tenne la prima asta tra fantallenatori.

In quell’occasione, c’erano Albini e sette amici. Il giornalista aveva da poco terminato di rielaborare e adattare al campionato di calcio un testo sul fantasy baseball americano. L’incontro fortunato con il libro avvenne nel 1985 in occasione di una fiera sui videogame a Chicago, dove Albini si era recato in qualità di direttore del magazine Videogiochi.

Gli ci vollero tre anni per terminare di abbozzare le prime regole del gioco, adeguandole inizialmente ai campionati Europei e poi alla Serie A nostrana. Ma la grande avventura del fantacalcio era appena iniziata e destinata ad evere un successo planetario. Questo grazie anche al fatto che, a partire agli anni 2000, l’interesse riservato al fantacalcio si è progressivamente trasferito dai media cartacei al web.

Oggi esistono infatti numerosi blog e piattaforme dedicate al fantacalcio. La popolarità ha raggiunto anche l’industria del betting che ha creato una nuova categoria di scommesse.Per esempio, su questa pagina gli appassionati possono scoprire i migliori siti di scommesse fantasy football per scommettere su tornei e partite giocate da squadre virtuali composte da giocatori reali.

 

La popolarità del fantasy football sul web

In Italia, oggi, ci sono ben 6 milioni di fantallenatori su una popolazione di 60 milioni di persone. Una cifra che spiega da sola l’enorme successo del fantacalcio. A questo proposito, c’è da sottolineare un fattore che molto ha inciso sulla crescita di popolarità del gioco del fantacalcio: l’endorsement arrivato dalla Gazzetta dello Sport.

Nell’estate precedente al campionato 1994/95, le pagine della Rosa pubblicavano infatti per la prima volta una lista contenente i nomi di tutti calciatori ­– comprensiva delle relative statistiche ­– con cui comporre le fantasquadre. Da quel momento in poi, il numero di fantappassionati è continuato ad aumentare, fino ad arrivare alla straordinaria cifra odierna.

A partire “dall’era degli smartphone e delle app”, il fanatssy football si è ulteriormente evoluto grazie a piattaforme online che offrono un servizio automatico delle elaborazioni dei dati e punti di gioco.

Infatti, gli store iOS e Android propongono tantissime app che consentono di trovare informazioni e statistiche aggiornate per gestire al meglio le aste, i propri fantatornei e le proprie fantaformazioni. Un modo decisamente più rapido e pratico di carta e penna.

Tramite smartphone e tablet si può giocare online in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo, così come trovare consigli in tempo reale sui calciatori da acquistare e su quelli da mettere in campo. Esistono app che offrono la possibilità di giocare con gli amici o di sfidare altre utenti, di creare leghe sia private sia pubbliche e di analizzare le statistiche di ogni calciatore per non sbagliare neanche un acquisto.

I calciatori inglesi e la passione per il fantacalcio

Anche alla luce di quanto appena detto, si può capire che parlare di fantacalciomania non è un’esagerazione. Tanto più se si pensa che, in alcuni casi, i calciatori stessi hanno formato la propria squadra e le proprie leghe, non senza creare qualche grattacapo del tutto lecito a società e allenatori (in questo caso non “fanta”, ma in carne e ossa).

A fare scalpore al punto tale da assurgere all’onore delle cronache della stampa britannica c’è il caso dell’Aston Villa. I dirigenti del club di Birmingham hanno imposto ai propri tesserati il divieto assoluto di iscriversi alla Fantasy Premier League. La pietra dello scandalo è stata la fuga di notizie relativa all’infortunio del capitano Jack Grealish avvenuto alla vigilia del match contro il Leicester City (disputato lo scorso 21 febbraio e vinto dalle Foxes di Brendan Rodgers).

I vertici dei Villans avrebbero voluto che tale notizia rimanesse segreta fino all’inizio della partita, per non favorire la formazione di Rodgers. Tuttavia, il fatto che alcuni tra i membri dello staff e i giocatori dell’Aston Villa (Matt Targett, Conor Hourihane e Neil Taylor per la precisione) avessero prontamente tolto il più forte calciatore della squadra dalle proprie

fantarose aveva iniziato a circolare, svelando precocemente il segreto sul forfait del capitano. A onor del vero, addirittura due giorni prima della sfida con il Leicester, e cioè quando l’account Twitter FPL Insider ha segnalato il repentino cambiamento di fantarosa e la notizia è stata ritwittata da oltre 400 utenti.

Sull’argomento, è successivamente intervenuto il ct del Manchester City, Pep Guardiola. Venuto a sapere che anche alcuni dei suoi giocatori partecipano alla Fantasy Premier League, ha stigmatizzato il comportamento definendolo né professionale, né etico.

Conclusioni

A trent’anni dalla sua nascita, il fantacalcio continua a essere un gioco divertente, coinvolgente e avvincente. Tanto in Italia, il Paese in cui tutti sono un po’ allenatori, come in Gran Bretagna, dove ha addirittura fatto ingresso negli spogliatoi della Premier League.