Focus Inter, il valzer delle punte: come gestire Dzeko, Lautaro e Correa?

La partenza di Lukaku gettò nello sconforto migliaia di tifosi interisti, che vedevano nel loro beniamino il simbolo dello Scudetto riscattato dopo anni di predominio bianconero. Il gigante Romelu, con buona pace dei nerazzurri, ha scelto di tornare nei Blues del Chelsea e ha lasciato l'attacco nerazzurro un preoccupante cantiere aperto.

La rabbia però è durata pochi giorni, perchè il mercato ha portato ben due occasioni al nuovo Mister Inzaghi: la prima è Edin Dzeko, da tempo promesso sposo dell'Inter e finalmente approdato in nerazzurro, la seconda è il Tucu Correa, pallino di Inzaghi alla Lazio.

Il bosniaco, ormai non più giovanissimo a 35 anni, ha guidato nelle prime due giornate l'attacco nerazzurro, raccogliendo 1 gol e 1 assist in due partite, dirigendo il reparto d'attacco e facendo sportellate con i difensori.

Correa, argentino classe 1994, in soli 16 minuti subentrando, arrivato poco prima del match contro il Verona, ha ribaltato la partita segnando 2 gol pesantissimi, diventando già un idolo dei tifosi.

Non dimentichiamo poi che c'è stato l'acquisto "interno" di Lautaro Martinez, dato per partente da mesi, che invece ha annunciato il rinnovo e dichiarato amore ai nerazzurri, e che in una partita ha segnato 1 gol (la prima era squalificato).

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Quali saranno le gerarchie per Inzaghi? Non dimentichiamoci Sanchez, che si sta riprendendo dall'infortunio e Satriano, giovane promettente, che al momento li vediamo un gradino sotto, ma l'impressione è che i tre davanti si troveranno spesso ad alternarsi, visti i numerosi impegni dei mesi a venire. Comprare uno di questi tre attaccanti dell'Inter vi assicura un voto ottimo ogni giornata.

Sicuramente il talento da mettere in mostra è quello di Lautaro Martinez, vero e proprio leader pronto definitivamente a consacrarsi, mentre Correa probabilmente sarà l'arma in corso d'opera o titolare quando verrà adottato un po' di turnover (occhio che Inzaghi non è molto incline a ruotare molto).

Paradossalmente, per caratteristiche uniche, Dzeko non dovrebbe avere concorrenti, ma attenzione sia all'età anagrafica, che alle partite studiate per due attaccanti di movimento e rapidi a scardinare palla a terra le difese.  


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