Voti fantacalcio Serie A 27.a giornata: sentenza Soriano, Mihaila sboccia, Lautaro decisivo, Ronaldo fenomeno e graziato, Politano astuto

Tra Bologna e Sampdoria c'è subito un errore di Schouten che manda Thorsby al tiro a botta sicura ma il norvegese colpisce solo il palo. La partita non è particolarmente emozionante, al 24' Candreva prova a lanciare Damsgaard e il cross di quest'ultimo viene intercettato da Skorupski. Passa il Bologna al 27': cross di Palacio e Barrow brucia Ferrari e di testa mette nell'angolino. La Sampdoria pareggia al 37': cross di Augello e spaccata vincente di Quagliarella. Ma al 41' il Bologna ripassa in vantaggio: azione personale di Barrow, agevolato da un rimpallo, servizio per Svanberg che di piatto non dà scampo ad Audero. A inizio ripresa la Sampdoria si fa viva in un paio di occasioni dalle parti di Skorupski, clamoroso l'errore di Jankto a tu per tu con il portiere rossoblù. Al 60' tocca ad Audero tenere viva la partita, evitando il 3-1 prima su Palacio e poi su Skov Olsen. Ma al 70' Soriano, ex di turno, piazza il primo sigillo personale su assist di Svanberg e porta il Bologna sul 3-1 definitivo.. Quindi Bereszynski sulla linea salva  su tiro di Svanberg e subito dopo è il VAR ad annullare per fuorigioco il 4-1 di Sansone. La Samp non demerita per lunghi tratti ma il Bologna è in giornata e sfrutta al meglio le occasione create.

 

Non è un'Inter brillantissima quella scesa in campo all'Olimpico-Grande Torino: tanti gli errori, tante le pecche in lucidità, tante le difficoltà al cospetto dell'attenta retroguardia messa a punto da Davide Nicola. E quando Lukaku, fin lì impalpabile, riesce comunque a sbloccare la partita con un calcio di rigore per fallo di Izzo su Lautaro Martinez, i nerazzurri si fanno riprendere dalla zampata di Sanabria dopo otto minuti dopo una paurosa mischia su corner. Ma nel momento delle difficoltà si vedono i fuoriclasse: e allora, al minuto 85, arriva la pennellata del neo entrato Sanchez che trova dall'altro lato proprio Martinez: stacco imperiale e palla lì dove Sirigu non può arrivare per il definitivo 2-1 fondamentale per mantenere le distanze dal Milan.

 

Dopo un brivido iniziale, per un inserimento di Pellegrini risolto con un suo tiro alto (e un check del Var per un possibile fallo da rigore), il Parma trova il vantaggio al primo tiro in porta: Man viene favorito da un lancio da dietro che trova impreparata la difesa giallorossa e serve l’assist in mezzo per Mihaila, che di controbalzo non sbaglia e batte Pau Lopez per l’1-0. La Roma reagisce con veemenza ma i padroni di casa si difendono con ordine e intensità, e non lasciano chiare occasioni da gol agli avversari. Il primo tiro in porta della Roma arriva infatti su un calcio piazzato, da punizione, ancora con Pellegrini, su cui però Sepe si fa trovare pronto. Nella ripresa, neanche due minuti e il Parma rischia di raddoppiare con Man che però grazia i giallorossi e calcia addosso a Pau Lopez. Poi Brugman rischia di vanificare tutto il lavoro dei suoi lanciando con un retropassaggio Dzeko che serve El Shaarawy ma il suo tiro viene deviato in angolo e finisce di poco alla sinistra di Sepe. Ma è ancora il Parma a sfruttare gli errori difensivi: questa volta tutto parte da un errore di Mancini, Pellè si invola verso la porta e in area di rigore viene steso da Ibanez. Per l'arbitro Piccinini è fallo. Dal dischetto Hernani batte Pau Lopez, segna il suo sesto gol stagionale e il 2-0 per i suoi. Il colpo è duro da digerire per la Roma che prova a cercare la reazione ma non riesce a sfondare le linee del Parma, tranne per qualche situazione su calcio d’angolo. Al 77' ci prova Carles Perez con un buon destro, ma Sepe respinge in angolo. Fonseca tenta il tutto per tutto e manda in campo anche Borja Mayoral ma il risultato non cambia più.
 

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Prima azione bella del Cagliari al 3’ con scambio fra le due punte e cross di Simeone che Chiellini manda in angolo togliendolo dai piedi di Joao Pedro. La Juve però replica passando in vantaggio al 10’ con Ronaldo che ti testa trasforma il calcio d’angolo battuto da Cuadrado. Il Cagliari reagisce, prova a costruire la rimonta ma al 22’ è la Juve ad andare vicina al raddoppio: Chiesa pesca in area Morata che calcia di esterno destro ma centra il portiere rossoblù.  Al 23’ rigore per la Juve per un fallo di Cragno su Ronaldo lanciato in area da Morata. Il portoghese trasforma con un tiro di potenza e firma il 2-0. Il Cagliari è alle corde. Un sussulto al 28’ con un cross di Nainggolan per Joao Pedro, anticipato ancora dall’onnipresente Chiellini. Il festival Ronaldo prosegue al 32’ con il terzo gol con una conclusione potente di sinistro che non lascia scampo a Cragno.

 

Al 4’ della ripresa subito episodio dubbio: traversone in area bianconera e Cuadrado appoggia di testa per il portiere ma tocca il pallone anche con il braccio. Per Calvarese e il Var peró è tutto ok. All’11’ punizione di Duncan e parata con deviazione in angolo. Szczesny si ripete subito dopo di gran botta di Marin. Al 16’ il Cagliari accorcia: grande discesa di Zappa che crossa al centro dove Simeone insacca in spaccata, firmando una rete dopo quattro mesi e mezzo. Al 24’ due cambi per il Cagliari con Asamoah e Klavan che prendono il posto di Zappa e Ceppitelli mentre la Juve inserisce McKennie e Bonucci per Morata e Chiellini. A dieci dalla fine tre cambi con Cerri, Pereira e Deiola per Simeone, Rugani e Duncan. All’89’ proprio Pereira ci prova con un sinistro dalla distanza però centrale. Allo scadere Ronaldo (letteralmente graziato dal rosso dopo la scarpata a Cagno nel primo tempo) ha la possibilità di firmare il poker ma Cragno evita con una gran parata la rete.

 

Dopo un primo tempo in cui il Napoli era sembrato più in forma ed in palla dei rossoneri, gli azzurri concretizzano la loro superiorità andando in gol al primo tentativo della ripresa. Sblocca il risultato, al 49′, Politano, che approfitta di un errore di Kessié a centrocampo e di una mancata chiusura dietro di Theo Hernández per fulminare in diagonale Gigio Donnarumma sul palo più lontano. Donnarumma, al 58′, si oppone ancora ai tentativi degli azzurri: parata a terra, in due tempi, sulla conclusione di Fabián Ruiz da appena fuori l’area rossonera. Dentro Osimhen per Mertens nel Napoli, mentre il Milan fa tre cambi in una volta, con l’ingresso in campo di SaelemaekersBrahim Díaz e Rebic. Sono ancora gli azzurri, però, pericolosi con Insigne poco dopo il 60′. Lampo del Milan al 66′, con una gran palla di Rebic per Leao, il quale, però, in area piccola, cicca il tiro in porta e non crea alcun problema a spina. Occasione al 70′ per Rebic che, di testa, chiama Ospina ad una bella paratad’istinto. 

Il Milan è in forcing, il croato Rebic è il giocatore più pericoloso dei rossoneri, ma il Napoli, fino a dieci minuti dal termine del match, corre davvero pochi rischi. Il Diavolo reclama un calcio di rigore per un intervento da dietro dell’ex  Bakayoko su Theo Hernandez: dopo consulto al VAR
l’arbitro Pasqua decide di non concedere il penalty. Nel finale sale il nervosismo e Pasqua espelle direttamente Rebic al 92′.  Finisce 0-1: si complica, per i rossoneri, la strada verso la Champions, Napoli che invece riprende fiato in maniere importante in classifica.


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