La Serie A ritrova Verona e l'Hellas: i protagonisti della cavalcata promozione e i fanta-appetibili per la prossima stagione

 

La città degli innamorati rivive il suo sogno! Ad un anno di distanza l’Hellas Verona torna in Serie A passando dai play-off, strada tortuosa e imprevedibile che ha visto la squadra veneta riemergere dagli inferi della finale d’andata, ribaltando con un netto 3:0 la sconfitta del turno precedente (0:2) contro i mai domi del Cittadella.

Grande festa dei tifosi nei pressi dell’Arena, lunga e rumorosa come giusto che sia dopo una stagione che ha visto la propria squadra partire con i favori del pronostico per la vittoria finale e invece ha dovuto soffrire fino all’ultimo, rischiando addirittura di perdere il treno play-off.

La squadra in mano all’eroe dei Mondiali del 2006 Fabio Grosso inizia bene con 13 punti nelle prime cinque giornate, poi il lento declino. Si cerca di raddrizzare il cammino con gli acquisti del mercato invernale, ma i risultati sono deludenti tanto che i gilloblù rischiano di non arrivare nemmeno in zona play-off. Decisivo il cambio in panchina, mister Alfredo Aglietti lavora sulla testa dei ragazzi e nell’ultimo turno di campionato conquista i 3 punti che “allungano” il campionato ed alimentano le speranze.

FOCUS TATTICO

Sia con Grosso che con Aglietti, l’Hellas è sceso in campo con il 4-3-3 (a volte mascherato in 4-1-4-1) con la presenza di un unico terminale offensivo di peso. Partiamo proprio dai gol, gli arieti della squadra sono senza dubbio Giampaolo Pazzini e Samuel Di Carmine, rispettivamente 12 e 11 realizzazioni a testa, non male per due bomber che si sono praticamente spartiti l’intero campionato, spesso in ballottaggio per l’unico posto a disposizione.

Il Pazzo lo conosciamo benissimo, valanghe di gol in Serie A per l’ex Inter, Milan e Samp, capocannoniere in B con 23 gol nella stagione 2016/17; l’età avanza e già quest’anno il calo è stato evidente, al momento però resta il simbolo di questo Verona affamato di grande calcio. Usato sicuro.

Samuel Di Carmine, vivaio Fiorentina, approda in A dopo essere andato sempre in doppia cifra negli ultimi tre campionati di B. Lo possiamo definire il classico bomber di provincia pronto a smentire tutti nel grande palcoscenico della A, d’altronde lui i gol li ha sempre fatti; ad oggi è una delle poche garanzie insieme al compagno di reparto. Sorpresa low cost.

Molti i nomi per le fasce gialloblù. Il brasiliano Ryder Matos, in prestito dall’Udinese con opzione di riscatto, è il classico funambolo, rapido nel dribbling e bravo nel servire l’assist decisivo ai compagni, pecca di freddezza sotto porta come dimostrato dai soli 3 gol in 29 presenze. Sarà di certo listato come attaccante, quindi perderà appetibilità ai fini fantacalcistici.

Altro talento, più trequartista che esterno, è l’italo-tunisino Karim Laribi, molto dotato tecnicamente, mancino delicato, pericoloso da calcio piazzato, ma pochi bonus, anche per lui solo 3 centri, magro bottino per un attaccante. Le carte in tavola potrebbero cambiare nel caso in cui venisse listato come CC, in quel caso la scommessa ottavo slot ci sta.

Nella prima parte di campionato abbiamo visto all’opera Antonio Di Gaudio con la maglia del Parma (non un granché a dire il vero), poi trasferitosi in Veneto nel mercato di gennaio; solo 1 gol per l’esterno siciliano che comunque giocherà in A con l’Hellas Verona dato che con la promozione il riscatto è automatico. Rincalzo.

Sfortunato Antonino Ragusa, l’ala acquistata dal Sassuolo sta recuperando dalla rottura del legamento crociato, la sua tenuta fisica è un’incognita. Troppo acerbo il Messi koreano Seung-woo Lee, stesso discorso per l’altro classe 98’ Lubomir Tupta cresciuto nelle giovanili del club.

Nel cuore del centrocampo scaligero dominano due nomi in particolare, quello di Mattia Zaccagni e quello dello scozzese Liam Henderson, più defilato il classe 99’ Andrea Danzi (prodotto del vivaio).

Un po’ rude con la palla tra i piedi, ma grintoso e generoso come pochi, Mattia Zaccagni è già un leader; nel centrocampo a tre occupa il ruolo di mezzala sinistra con libertà d’inserimento alla spalle della punta, non a caso ha timbrato 4 volte il cartellino e servito altrettanti assist, insomma il classico portatore di bonus proprio come piace ai fantallenatori. La Serie A, però, spesso fa brutti scherzi, quindi andiamoci piano anche se lui ha già esordito in A (6 presenze nel 2017/18). Gli ultimi slot a centrocampo sono roba sua.

Caratteristiche differenti per l’altra mezzala gialloblù scuola Celtic Liam Henderson, sicuramente più tecnico e più abile nel palleggio del compagno di reparto; segue anche lui molto l’azione d’attacco e non disdegna la conclusione dal limite (3 reti e 3 assist). Al fanta vale lo stesso discorso fatto per Zaccagni.

La difesa è un vero e proprio rebus, durante la stagione sono stati molti i nomi che si sono alternati soprattutto fra i centrali. Luca Marrone, ex Juve, ha giocato praticamente tutto il girone d’andata (senza mai segnare) per poi lasciare il posto nella seconda parte della stagione a Matteo Bianchetti (1 gol); il centrale più affidabile è stato il polacco Pawel Dawidowicz, classe 95’, che è sceso in campo 28 volte siglando anche una rete. Le 46 reti subite fanno molto riflettere sull’affidabilità del pacchetto difensivo. Andiamo oltre.

Chi invece merita di essere menzionato è Davide Faraoni, terzino di spinta arrivato a gennaio: molta esperienza nella massima serie con Udinese e Crotone; lui ha dato quel qualcosa in più sulla fascia destra, risultando anche prolifico in zona gol con ben 3 gol e 4 assist in 22 partite giocate. Sempre titolare da quando è arrivato, la difesa ballerina dell’Hellas ripartirà da lui ad agosto. Utile per completare la batteria dei difensori.

Sulla fascia opposta corre Luigi Vitale, terzino sinistro, all’occorrenza pure ala; dal suo mancino partono spesso cross precisi, quest’anno 2 gol e solo 4 assist, si perché Gigi è abituato ad andare molto vicino alla doppia cifra quando si parla di “passaggi decisivi”. Max ottavo slot.

In porta non ci sono dubbi, Marco Silvestri ha saltato solamente una partita, poi sempre presente. Come detto il Verona ha subito tanti gol, ma è anche vero che ha parato 3 rigori in stagione; è sempre difficile consigliare un portiere di una neo promossa al di là delle qualità dell’estremo difensore che rimane comunque acquistabile come terza pedina in caso si scelga di prendere tre differenti portieri.


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