Voti anticipi fantacalcio Serie A 12.a giornata: il Gallo glaciale, Barella è una bomba. Lukaku si inceppa, oblio Napoli

La prima azione pericolosa del match tra Brescia e Torino la crea Balottelli: break offensivo sulla destra e tiro-cross che però non trova la deviazione di nessun compagno. Su punizione calciata da Verdi dal limite dell’area del Brescia, scaturisce l’episodio che sblocca la partita. Tocco di mano di Cistana, che aumenta il volume del corpo e devia la sfera con il braccio. Qualche dubbio c’è, ma non per Guida che fischia immediatamente il calcio di rigore. Dal dischetto va Belotti, che non sbaglia: 0-1 Toro al 15′. Il Brescia prova a reagire, ma è ancora il Torino a far male in contropiede. Cistana, fresco di convocazione in Nazionale, perde un pallone sanguinoso che manda in porta Lukic. Il centrocampista serbo serve Belotti, ma il suo tiro viene respinto dal braccio di Mateju. Guida, inizialmente, concede il corner ma poi, richiamato dal VAR, assegna il secondo penalty di giornata che il Gallo trasforna con una conclusione forte e centrale. Dopo il rigore regalato, Mateju è autore dell'ennesimo svarione al 41′: brutto fallo sul Belotti al limite dell’area di rigore e secondo giallo inevitabile. 
 

Dopo un gol sbagliato clamorosamente da Verdi al 9′ della ripresa è Sirigu a tenere in piedi la squadra di Mazzarri con una doppia parata all’11’ prima su Ayé e poi su Spalek. L’ultima fiammata d’orgoglio del Brescia arriva al 17′, ma la spinta di Izzo non è giudicata da rigore. Dopo le proteste, il Brescia crolla definitivamente ed il Torino dilaga trascinato dal subentrato Berenguer. L’ex Osasuna, subentrato a un deludente Verdi, fa prima 0-3 (al 30′) su assist di Laxalt e poi 0-4 in contropiede. Poker che chiude i giochi a favore del Torino e affonda definitivamente il Brescia. Nel finale c’è ancora tempo per il potenziale 0-5 di Belotti, ma Joronen dice no.

Per il Toro Belotti torna leader. solite certezze Ansaldi e Sirigu, anche Lukic positivo. Verdi nota stonata, Berenguer trova spazi e li sfrutta al massimo. Male Mateju, disastroso nella difesa bresciana, Joronen prova a limitare il passivo, Balotelli impalpabile fin quando è in campo.

Una vittoria sudata ma nel complesso decisamente meritata per l'Inter, contro un Verona che se la gioca al meglio specie in difesa ma deve soccombere alla pressione nerazzurra: l’Inter di Antonio Conte supera l’Hellas di Ivan Juric per 2-1 riprendendosi il primato in classifica. Un successo arrivato dopo aver dovuto patire il vantaggio degli scaligeri firmato da Verre con un calcio di rigore e la solidità difensiva della formazione avversaria, un muro che sembra inossidabile fino al 65' quando Vecino trova la rete del pareggio con un  gran terzo tempo su assist di Lazaro. Nel primo tempo ci prova più volte Lukaku senza fortuna, Brozovic scheggia la traversa e Vecino si vede respingere sulla riga il possibile 1-1.

yes Scopri i voti ufficiosi dei tre anticipi della dodicesima a giornata di Serie A !

Nella ripresa nerazzurri che, dopo il pari di Vecino, lottano e pressano non soffrendo praticamente mai. Tanti batti e ribatti in area e porta di Silvestri che sembra stregata anche quando Lukaku non sfrutta un regalo clivense e di testa in pallonetto non riesce a metterla in rete. Poco prima un tiro cross di Lautaro che Lukaku non riesce a deviare sotto misura. Nel finale entra Esposito per Lautaro Martinez e l’Inter trova il gol vittoria con una parabola capolavoro di Nicolò Barella che con una clamorosa palla all’incrocio fa esplodere San Siro. regalando ai suoi la vetta almeno fino a domani sera.

Bella prova di Bastoni in difesa, Lazaro continua a migliorare in fase di spinta, Vecino e Barella regalano inserimenti fondamentale, in una serata in cui Lautaro e Lukaku si prendono una pausa in zona gol. Bene Verre e Zaccagni nel Verona, tanta sostanza per Amrabat, Rrhamani svetta e protegge al meglio fin quando i suoi reggono i ritmi, Silvestri attento tra i pali.

Si torna a giocare dopo una settimana a dir poco turbolenta e il Napoli va in rete dopo due minuti. Proprio col contestato Insigne. Ma era fuorigioco.
Al 13esimo punizione dal limite, da destra: tira Mertens, respinta, ancora Dries e Lozano non riesce a deviare. Zielinski sale in cattedra. È lui il migliore, mentre Fabian Ruiz commette tanti errori. Al 16esimo gran tiro del polacco, respinta non semplice di Radu. I primi 45 minuti finiscono 0-0 tra i fischi del San Paolo.

Ci si aspetta un Napoli più carico nella ripresa ma è invece il Genoa a tornare più disinvolto e più spigliato. Pandev mette paura a Ospina con un bel sinistro a giro, Hysaj è costretto a opporsi a una conclusione di Pinamonti, lo stesso fa Koulibaly sulla linea poco dopo sempre sull’attaccante rossoblù.  Per gli azzurri solo un tiro centrale e debole di Fabian Ruiz, una protesta per un tocco di braccio in area su una punzione di Mertens e un bel colpo di testa di Elmas che costringe al miracolo Radu. Gestisce senza difficoltà il Genoa, appoggiandosi alla verve di Agudelo e Cassata, all’eterno Pandev (ex di turno uscito tra gli applausi). Nemmeno Llorente fornisce la scossa davanti, meglio Elmas tra i più positivi nella ripresa.


News Correlate