Voti fantacalcio Serie A 3.a giornata: un Papu spaziale, Immobile ci casca, Handanovic imperfetto, Leao al quadrato

Tre vittorie consecutive, nove punti, tredici gol: non poteva esserci avvio migliore per l’Atalanta di Gasperini, che anche contro il Cagliari serve un pokerisimo che vale la vetta. Con i sardi è sembrato un match fotocopia di quello visto mercoledì sera all’Olimpico con la Lazio, combattuto ed equilibrato solo fin quando i nerazzurri non hanno deciso di accelerare. Discorso praticamente chiuso già all’intervallo: Muriel (7′), Gomez (29′), Pasalic (37′) e Zapata (42′) hanno concretizzato a meraviglia l’enorme mole di gioco costruita nella prima frazione di gioco. In mezzo il momentaneo pareggio di Godin, al 24′, di testa sul corner di Marin.

Nella ripresa i nerazzurri hanno provato a chiuderla subito ma un super Cragno ha detto di no a Muriel, Zapata e Romero. Poi, a sorpresa, il gol di Joao Pedro è sembrato rimettere in gioco tutto.Ma dopo la girandola di cambi è spuntato Sam Lammers, che con un gol stupendo ha messo la parola fine al match: doppio passo e colpo di suola per superare Lykogiannis e destro ponete e preciso per il 5-2 finale.

L'orchestra perfetta della Dea vede nel solito Papu Gomez il direttore d'orchestra, Zapata si sblocca, Pasalic e De Roon ovunque, le fasce decollano. Nel Cagliari delude il Cholito Simeone, la difesa regge appena un quarto d'ora, Cragno l'ultimo ad arrendersi.


Partita  con tante scintille, all'Olimpico, dove Lazio e Inter chiudono sull'1-1 al termine di un match dai mille risvolti. Con una squadra nerazzurra che dopo un'iniziale sofferenza guadagna il controllo del match andando in vantaggio col gol di Lautaro Martinez e andando vicina al raddoppio ad inizio ripresa prima conLukaku poi con l'argentino. Una gara che sembrava ben indirizzata viene però riagguantata dagli uomini di Simone Inzaghi grazie al lampo di Sergej Milinkovic-Savic dopo cross di Francesco Acerbi. Da lì in poi, le scintille non si contano: le due squadre perdono un uomo per le espulsioni di  Immobile e Sensi, entrambe vanno a caccia del gol vittoria, ma alla fine è Brozovic a cogliere un palo clamoroso da fuori area, lasciando il rammarico alla banda Conte. Bene Vidal come diga in mezzo, Hakimi non sfonda, Lukaku non incide, Lazzari e Milinkovic i più attivi tra i capitolini, Correa gioca sempre tra le linee, Immobile passa un brutto pomeriggio.
 

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Dopo due sconfitte di fila, arriva alla terza giornata la prima vittoria stagionale del Parma. Parte forte la squadra di casa, che, pronti via, trova subito il gol del vantaggio con Kurtic, il quale, all'esordio stagionale, deve solo appoggiare la palla in rete sul perfetto suggerimento dalla destra di Karamoh. L'ex Inter è uno dei più in palla tra le fila dei crociati, e lo conferma al 4' con un altro spunto personale: il suo tentativo è però deviato e termina in calcio d'angolo. Dopo un inizio shock, prende coraggio l'Hellas, che al 22' va vicinissimo al pari con Faraoni, la cui conclusione a botta sicura è miracolosamente respinta sulla linea dal provvidenziale Pezzella. La palla-gol più nitida la costruisce il Parma proprio negli istanti finali della prima frazione: Tameze si fa soffiare il pallone nella propria area e Kurtic per poco non ne approfitta: il pallone, pericolosamente sporcato da Cetin, termina fuori di pochissimo.
 

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Il Parma rientra bene in campo, lasciando ben pochi spazi agli avversari, la cui prima chance giunge solo al 60', con Favilli che prova a spizzare di testa su traversone di Dimarco, non trovando tuttavia lo specchio della porta difesa da Sepe. L'Hellas non riesce mai a rendersi davvero pericoloso, se non all'85' con Gunter, il quale, sugli sviluppi di un corner, impegna severamente Sepe con un insidioso colpo di testa. Anche il Parma ci prova, sempre da fuori area, con Kucka e Brugman e getsiscono bene fino alla fine.


Parte bene il Bologna a Benevento con Soriano, il cui destro rappresenta il primo squillo nei minuti iniziali del match: primo quarto d’ora che manca di emozioni ma che si caratterizza per due infortuni importanti, con Moncini che esce per Lapadula e soprattutto con Medel che, zoppicante e in lacrime, è costretto a lasciare il campo per Danilo dopo nemmeno venti minuti. Alla mezz’ora la chance più grossa la ha Barrow che salta Caldirola, prova a dribblare anche Montipò ma il portiere di casa in tuffo allunga in angolo: tentativi senza fortuna anche quelli di Svanberg e Skov Olsen.

Secondo tempo che si apre con la chance divorata da Skov Olsen, partito comunque in posizione di fuorigioco, e con l’enorme occasione per il Benevento, con Caprari che non inquadra la porta. Capovolgimento d'azione ed è di nuovo Skov Olsen, da posizione centrale, a non punire Montipò con una sorta di rigore in movimento, trovando la pronta risposta del portiere campano. Il Bologna inizia a subire la pressione dei padroni di casa e, dopo la parata di Skorupski sul tiro-cross di Letizia, il Benevento passa in vantaggio con Lapadula, che infila la porta rossoblù anche grazie ad una marcatura non propria ottimale di Hickey. Il Bologna non ci sta e da corner calciato da Orsolini, entrato al posto di Skov Olsenè Svanberg il più veloce a colpire e a segnare, ma il Var annulla tutto  a causa del tocco di gomito fortuito di De Silvestri .La squadra emilianaoltre al tentativo di testa di Barrow e alla punizione di Orsolini respinta dalla barriera, crea poco altro. Il Benevento raccoglie la seconda vittoria in tre partite, il Bologna rimane a secco.

La stanchezza non frena il Milan che, dopo la fatica compiuta giovedì in Portogallo per eliminare il Rio Ave nei preliminari di Europa League, impiega un tempo per capire come abbattere il muro dello Spezia ma poi s'impone per 3-0 e resta saldamente in vetta alla classifica. Deciso l'ingresso in avvio di ripresa di Calhanoglu dal cui piedi è partito il cross pennellato su punizione per l'1-0 in spaccata di Leao. Da quel momento in poi, complice anche l'ingresso dei titolari Kessié e Bennacer, ha preso fiducia e ha trovato ulteriore forza per andare a chiudere i conti con Hernandez e Leao, decisamente più convincente nel ruolo di centravanti. Bene per gran parte del match Chabot ed Erlic in difesa nello Spezia che resiste anche grazie al sacrificio di Ricci. Verde nel primo tempo impegna Donnarumma. Colombo non convince ma è giovane e avrà tempo per rifarsi., Galabinov esce infortunato. Dopo la sosta c'è il derby. il primo vero banco di prova della stagione per il Diavolo.


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