Portieri delle big, affidabilità e il ruolo dei secondi al fantacalcio

La prima volta da “secondo” del totem Buffon che torna nella patria italiana e bianconera dopo un anno di esilio dorato parigino, l’eterno ballottaggio alla corte di Ancelotti, il Dragowski (si legge Drongowski, Piatek/Piontekdocet) scopertosi fenomeno ad Empoli, che torna alla Fiorentina per prendersi la porta e i galloni del titolare. E poi ancora l’ennesima scommessa Roma che punta forte su Pau López (anche in termini economici) nonostante l’affidabilità di Mirante, la certezza Handanovic decisivo fino all’ultima giornata per la qualificazione Champions dell’Inter, il super Sirigu che ha sigillato la porta granata e il solito tormentone estivo Donnarumma al Milan, che se resta (e sembra debba restare) è garanzia assoluta anche se i rossoneri hanno “rincalzi” di lusso come un certo signor Pepe Reina e un Plizzari protagonista al Mondiale Under 20. Sono tantissimi gli spunti per il ruolo più delicato che possa mai esistere dentro un rettangolo di gioco, ruolo che negli anni, in particolar modo con l’avvento del modificatore di difesa, è diventato sempre più importante e spesso decisivo anche per il fantacalcio.

Ma andiamo ad osservare la situazione degli estremi difensori squadra per squadra tra le cosiddette big di Serie A, cercando di ipotizzare quali possano essere gli elementi più importanti per la nostra stagione fantacalcistica, anche se poi vi consigliamo di dare sempre un’occhiata alla cosiddetta “griglia dei portieri”, per scoprire gli eventuali incroci e verificare quali estremi difensori si alterneranno sistematicamente tra partite in casa e in trasferta, in modo tale da avere sempre un portiere da schierare in partite casalinghe.


Inter: qui c’è poco da fare voli pindarici con la fantasia. Nessuno sposta il colosso Handanovic dalla titolarità della porta nerazzurra da ormai 7 anni, e questa ottava stagione all’Inter la comincia per la prima volta da capitano. Nella stagione scorsa il 35enne portiere sloveno ha dimostrato ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, la sua affidabilità, con una media voto schizzata a 6,29 soprattutto grazie alla decisiva performance dell’ultima giornata, quando contro l’Empoli parò pure le mosche meritandosi addirittura 9 in pagella, e risultando decisivo quanto il gol vittoria di Nainggolan. La fantamedia si è assestata a 5,42, con le 33 reti subìte in 38 partite. Stranamente non ha parato alcun rigore, pur essendo specialista nel genere, ma ricordiamo che detiene il primato di rigori parati in una sola stagione, ben 6 nel 2010-11, e che nella nostra Serie A ne ha già neutralizzati 23. Nel mirino c’è il record di Pagliuca assestatosi a 24. Inutile dire che Handanovic rappresenta una primissima scelta dal punto di vista fantacalcistico, e col probabile 3-5-2 del neo tecnico Antonio Conte potrebbe avere dinanzi a sé una squadra ancora più coperta e compatta. Il secondo sarà quasi certamente Padelli, nonostante l’acquisto nella passata stagione del promettentissimo brasiliano Brazão, finito in prestito all'Albacete

Juventus: avere come compagno di squadra una leggenda come Buffon ed essere insignito del vessillo della titolarità: questo lo strano paradosso di Wojciech Szczesny, il 29enne portiere polacco che lo scorso anno ha vissuto la sua prima stagione da primo portiere alla Juventus nonostante la presenza di un ottimo portiere come Perin in rosa. Ma i paradossi non si fermano qui, anzi si estendono anche in ottica fantacalcio. Chi non vorrebbe il portiere della Juventus otto volte consecutive Campione d’Italia e garanzia di pochi gol subìti? Supponiamo sia doveroso puntarci se l’obiettivo è incorrere in pochi malus. E Szczesny in fondo ha subìto 20 gol in 28 partite. Però bisogna anche considerare altri fattori e abbinarli al tipo di strategia che si vuole utilizzare. La media voto dell’ultima stagione (6,16), infatti, è stata ben più bassa di tanti altri colleghi di reparto, probabilmente proprio perché il portiere bianconero risulta spesso meno sollecitato agli interventi da parte delle formazioni avversarie. Insomma una “normal-media” testimoniata anche da ben 19 sufficienze su 28 incontri ed una sola insufficienza, e unafantamedia del 5,55 che va benissimo per un portiere, ma non aspettatevi il boom col modificatore se il trend risultasse ancora questo.

Con le aggiunte di bonus e malus il pur ottimo portierone polacco ha superato la soglia del 6 in appena due circostanze, ed una di questa è stata in occasione del rigore parato ad Higuaín l’11 novembre 2018 contro il Milan (7+3). Controcorrente, nonostante sappiamo che comincerà la sua stagione da secondo portiere, consigliamo di provare a prendere Buffon, con o senza il compagno di squadra Szczesny, magari abbinandolo ad altri portieri titolari (o a titolare e riserva di altra squadra) per vari motivi: costo probabilmente accessibile, eventuale turnover dovuto ai molteplici impegni della formazione di Sarri, possibilità di battere il record di presenze di Maldini che potrebbe portare ad un super voto (questa opzione soprattutto se fate fantacalci con la media voto dei tre quotidiani sportivi principali che sono spesso stati di manica larga in queste circostanze particolari).

Milan: sono state stagioni travagliate le ultime stagioni di Gigio Donnarumma con la maglia rossonera, soprattutto per tutte le voci di addio che lo hanno accompagnato in questi anni. Se ne parla da così tanto tempo da dimenticarsi quasi che il buon Gigio ha appena 20 anni ancora. E nell’ultima stagione il suo rendimento è stato estremamente positivo. Partiamo dai numeri personali: un’ottima media voto del 6,34 scesa a 5,49 di fantamedia con i gol subìti, che sono stati 31 in 35 partite. Ma i dati che fanno brillare gli occhi sono i voti in pagella (tre volte 8 pieno e una volta 7,5) e soprattutto il fattore porta inviolata. Nelle prime 10 giornate Donnarumma ha sempre subìto gol, ma nelle restanti 25 partite da lui disputate è poi riuscito ad inanellare ben 12 cleansheet, in pratica la metà delle volte Gigio ha chiuso la gara da imbattuto. Tutti questi indizi fanno la prova che sui portieri del Milan ci si potrebbe puntare ad occhi chiusi.

E’ vero che al momento alla formazione rossonera servirebbe un centrale difensivo, ma è anche vero che il nuovo mister Giampaolo cercherà di inquadrare al meglio il reparto arretrato e che dispone di tre portieri che danno garanzie assolute come Donnarumma ma anche l’esperto, carismatico Reina e il giovane, promettentissimo Plizzari già artefice di un ottimo Mondiale Under 20 in Polonia quest’estate. Gli unici dubbi potrebbero essere legati alle sirene di mercato, ma ad oggi pare improbabile una cessione di Donnarumma. Le maggiori big europee sono ben coperte in questo ruolo, il Manchester United sta rinnovando il contratto di De Gea a peso d’oro facendolo divenire il portiere più pagato al mondo, il Paris Saint Germain si è fermato all’offerta di 20 milioni più Areola, offerta ritenuta inadeguata dal club rossonero. Per cui si prevede un altro anno al Milan che il giovane portierone, con i fantallenatoti che ci punteranno che sperano in un’altra buona stagione che possa, perché no, essere anche migliorata.

Napoli: nessuna squadra ha le “porte girevoli” come quella partenopea, e l’orientamento di Ancelotti sembra anche per quest’anno quello di far girare la testa anche ai tanti fantallenatori che punteranno sul blocco portieri del Napoli. Perché, ancora una volta, chi vuole coprirsi con i portieri di una squadra che presenta una coppia difensiva da sogno come Manolas e Koulibaly deve per forza di cose acquistarli tutti e tre, anche a costo di un importante esborso in termini di crediti. Sono finiti i tempi degli eterni “numeri 12”, di quei secondi portieri che vivevano una carriera intera solo ed esclusivamente all’ombra del titolare, magari stando in tuta in panchina con la radiolina all’orecchio. Altri tempi. All’ombra del Vesuvio hanno sempre avuto una lunga tradizione di eterni rincalzi affidabili e silenziosi, basti pensare a Favaro, Cuman, Fiore e soprattutto al Di Fusco dell’era maradoniana e post-maradoniana (quel Di Fusco che nell’assolato pomeriggio dell’11 giugno 1989 fu attaccante per un giorno, gettato nella mischia al 79’ al posto di Careca dall’allora tecnico Ottavio Bianchi in un Ascoli-Napoli conclusosi 2-0 per i marchigiani).

I dati dello scorso campionato così recitano: Meret (che comunque risulterà essere il titolare formalmente) ha chiuso con sole 14 presenze, anche e soprattutto causa infortunio di inizio stagione, 9 gol subìti, 6,18 di media voto e 5,46 di fantamedia. Ospina, pur risultando il secondo sulla carta, ha giocato lievemente di più: 17 presenze, 20 gol subìti, una media voto di 6,06 ed una fantamedia di 4,88, non proprio numeri eccelsi. In proporzione meglio di lui ha fatto il terzo portiere Karnezis, con 9 presenze, 7 gol subìti, 6,22 di media voto e 5,44 di fantamedia. Insomma, anche per questa stagione il ballottaggio potrebbe regnare sovrano, per cui se fate un fantacalcio nel quale potete mettere in panchina solo un portiere, copritevi le spalle perlomeno acquistando un titolare fisso di un’altra squadra, anche piccola che sia.

Roma: l’ultima stagione ha visto tutto e il contrario di tutto in casa giallorossa per ciò che concerne sia il rendimento difensivo che quello dei portieri. Due terzi di campionato con un Olsen molto ma molto al di sotto delle aspettative dopo il buon Mondiale in Russia, capace di subìre ben 42 reti in 27 gare giocate, chiuse con appena 4 cleansheet, una media voto di 6,02 innalzata solo dalla super prestazione contro il Bologna (la classica goccia nell’oceano di una stagione sottotono) e una fantamedia horror di 4,43. Ultima parte di campionato totalmente agli antipodi, con Ranieri che promuove un Antonio Mirante in stato di grazia e ben coperto da una solidità difensiva finalmente ritrovata. 11 presenze, appena 6 gol subìti, ben 6 cleansheet (più di Olsen che di partite ne ha giocate 16 in più), 1 rigore parato, media voto del 6,55, fantamedia del 6,27. Numeri da capogiro che a molti hanno fatto pensare ad una conferma da titolare.

E invece la società capitolina ha virato decisamente su Pau López, estremo difensore iberico prelevato dal Betis Siviglia per ben 23,5 milioni di euro, la più alta cifra mai sborsata dalla Roma per un portiere. Potrebbe sembrare un altro azzardo, dopo i fantasmi svedesi della passata stagione, eppure a nostro parere Pau López ha i crismi per essere il portiere perfetto per il gioco di Fonseca, con buona pace del pur ottimo Mirante che tornerà a fare il secondo. Il neo tecnico giallorosso ha espressamente dichiarato che nel suo modo di giocare la comunicazione è importante e il portiere deve “muovere i giocatori in campo”, e in questo senso Pau López sembra dare le giuste garanzie. La Roma ha perso Manolas appena andato al Napoli, ed ha acquistato l’ottimo Gianluca Mancini che però era abituato alla difesa a tre. Insomma, bisogna fare tante considerazioni circa l’eventuale acquisto in sede d’asta dei portieri giallorossi, prima fra tutti l’adattabilità difensiva del propositivo ma ordinato gioco di Fonseca nel campionato italiano. Tuttavia noi ci sentiamo, in definitiva, di consigliarne l’acquisto fidandoci delle capacità e delle motivazioni dei volti nuovi.


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