Poca Joya al fantacalcio: l'involuzione (o evoluzione) di Dybala?

Juve schiacciasassi, Juve imbattuta in Italia, Juve macchina perfetta. Ma tutti gli ingranaggi funzionano bene o qualcosa può essere messo in discussione? Fino ad ora la squadra bianconera di Torino ha rispettato tutti i pronostici. Primi in campionato con un vantaggio di 8 punti sulla seconda, un Napoli che nonostante la cura Ancellotti non sembra poter impensierire seriamente la Vecchia Signora. Primi nel girone di Champions League, superato eliminando Valencia e Young Boys, piazzandosi sopra il Manchester United di Mourinho. Ronaldo quasi capocannoniere dietro solamente ad un inaspettato Piatek che continua a macinare gol oltre ogni aspettativa. Tutto perfetto, tranne il rendimento fantacalcistico di uno dei suoi tasselli fondamentali, pagato circa 40 milioni di euro tre anni e mezzo fa, prelevato dal Palermo giovanissimo e sul quale si sono spesi i migliori e fantasiosi paragoni, e che ora indossa la pesantissima maglia numero 10. Paulo Dybala è un lontano parente del giocatore ammirato nei precedenti anni fantacalcistici.

Partiamo dagli albori: nel'aprile 2012 gli osservatori del Palermo di Zamparini convincono il giovanissimo talento di Laguna Larga a trasferirsi in Sicilia, sborsando la cifra record di 12 milioni di euro all'Instituto, squadra argentina di seconda divisione, sbaragliando la concorrenza di molte squadre europee. Dybala alla prima stagione in serie A collezione 25 presenze e 3 gol, non lasciando il segno e facendo sorgere qualche dubbio sull'investimento. Il giocatore, appena ventenne, pare acerbo: pochi spunti degni di nota, fisico gracile compensato da una buona tecnica, ma come ben sappiamo, nel campionato italiano occorre molto di più per emergere. La retrocessione e l'anno in cadetteria, dove segnerà 5 gol e otterrà la promozione in serie A. Nuovo banco di prova per l'argentino, ora più maturo e formato dall'anno in serie B. E' la stagione della consacrazione per Paulo: il Palermo è una macchina da spettacolo, il duo Vazquez-Dybala balla il tango, per la Joya 13 gol in 34 partite, il ruolo affidatogli da Iachini da prima punta senza dare vincoli o imposizioni tattiche lo esalta, ed è anche ottimo per i movimenti del Mudo Vazquez e gli inserimenti di Luca Rigoni. Fantamedia voto del 7,78, manna dal cielo per chi lo aveva comprato come sesto attaccante a prezzo stracciato.

La Juventus se lo accaparra, e le sue prestazioni continuano ad essere devastanti: eccellente il primo anno da "sostituto" di Tevez, fantamedia voto dll'8,56, con 19 gol segnati in 34 presenze. La liberta di movimento e la centralità di posizione in campo lo consacrano nell'Olimpo dei predestinati. Nell'annata successiva succede l'imprevedibile: la Juventus "scippa" al Napoli la punta di diamante capace di superare il record di gol in serie A, il Pipita Higuain per la modica cifra di 90 milioni. Come sarà la convivenza tra le due "primedonne"? Diciamo che entrambi ne hanno risentito nei numeri, meno in affiatamento: Paulo chiuderà la stagione a 11 gol in 29 presenze, e una fantamedia del 7,91 che dice tutto. La Juventus arriva in finale di Champions League, e tra gli attaccanti l'unico che non si scioglie davanti ai Blancos del Real è...Mandzukic! I due argentini sembrano a tratti impauriti, confusionari, fuori dal gioco e senza una posizione ben determinata in campo. Il 2017-2018 presenta lo stesso copione, sulla continuità dell'anno precedente. Dybala, nonostante i 22 gol in campionato e i fantallenatori tutto sommato abbastanza contenti, fantamedia voto dell'8,36, ha alternato prestazioni eccellenti (triplette, doppiette, giocate da campione) a partite anonime, mostrando talvolta insofferenza. 

Stagione in corso, ossia la prima Juve d.R. (dopo Ronaldo), quella dell'arrivo del marziano in serie A, il colpo della famiglia Agnelli che ha stravolto la serie A e il calcio europeo in generale. C'erano tanti dubbi sull'impatto del fuoriclasse portoghese, sulla tenuta fisica, sulle aspettative e sulla coesistenza coi campioni bianconeri, in particolare col giovane numero 10 argentino. Esordio contro il Chievo, prima giornata, Dybala schierato trequartista nel 4-2-3-1 di Allegri, in un vittoria al fotofinish con magia di Bernardeschi, subito un pesante 5 in pagella per la Joya bianconera. Le successive due partite in panchina, il rientro in campo nel 4-3-3 contro il Sassuolo: vittoria, un 6,5 in pagella, ma ancora in ombra nella giornata in cui si sblocca Ronaldo. A Frosinone ancora abulico, non sufficiente, con poche idee. Finalmente il gol contro il Bologna in casa, poi prestazioni alterne dove, comunque, escludendo il gol successivo contro il Cagliari, la scena è stata tutta di CR7. Negli ultimi tempi lo staff e gli addetti ai lavori hanno iniziato ad elogiare il lavoro di Allegri, che ha trovato una soluzione apparentemente definitiva alla disposizione in campo della squadra, e soprattutto alla posizione di Paulo Dybala, ossia "tuttocampista".

Allegri è un allenatore a cui piace sperimentare nuovi moduli, ruotare i suoi interpreti, dando spazio e opportunità a tutti, ma ha due certezze: una inevitabilmente è Ronaldo, la seconda è Mario Mandzukic. L'abnegazione e lo spirito di sacrificio del croato fa sì che dal giugno 2015 ad oggi, la sua presenza è un must per Mister Allegri. La folta concorrenza per il posto rimanente nel reparto offensivo (massimo due se si utilizza il 4-2-3-1)  ha posto Paulo ad un bivio: per giocare, anche lui ha dovuto "adattarsi". Nell'ultimo mese abbiamo visto la Joya giocare alle spalle del tandem offensivo Mandzukic-CR7, in un ruolo di raccordo tra centrocampo e attacco, che lo ha visto muoversi liberamente nel rettangolo di gioco senza dare punti di riferimento agli avversari, e viceversa cercando di farsi servire per azionare i due attaccanti bianconeri. Dybala si dice contento di questo nuovo ruolo, sicuramente il morale in questo momento, per come si è messa la stagione juventina, non può che essere alto: ma siamo sicuri che questo è ciò che serve alla Juventus di Allegri? E' giusto sacrificare talenti come Bernardeschi e Douglas Costa (senza dimenticarci del fido Cuadrado) per snaturalizzare il gioiello argentino, che vediamo andare a prendere palla anche prima di metà campo e girare lontano dalla porta? La Juventus è uno tra i migliori club al mondo, ma siamo sicuri che sia il club giusto per il proseguo della carriera della Joya, per affermarsi a livello mondiale?

La risposta non può essere certamente positiva, e il fantacalcio è assolutamente d'accordo: innanzitutto rigori e calci piazzati in generale non sono più una sua esclusiva, il golden boy Ronaldo ha "rubato" assolutamente tutto, e non dimentichiamoci dell'altro specialista Pjanic. Inoltre fino ad ora una fantamedia voto del 6,71 con solo due gol all'attivo, non proprio in linea con i suoi standard degli anni passati. Per assicurarsi le prestazioni di Dybala i fantallenatori hanno sborsato molti fantamilioni: occorre una sterzata decisiva, anche se ad oggi l'ombra del marziano Ronaldo sta inevitabilmente oscurando la luce emanata dal gioiello argentino.


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