Voti Serie A 8.a giornata: la giornata dei bomber, per Radu un pranzo indigesto. Piatek da solo non basta più, Handa e Mauro da copertina

Nel lunch-match inatteso tonfo inerno del Genoa che passa in vantaggio, contro il Parma, dopo 6' col solito implacabile Piatek (9 gol, record di Batistuta eguagliato), ma la gara inizia a diventare in salita dopo 10' a causa di un infelice uscita su corner di Radu che lascia il tiro a Rigoni, ex che non perdona. Criscito ancora difensore centrale, Siligardi pesce il jolly all'incrocio e dopo dopo Ceravolo, anche lui nella mischia per le assenze di Inglese e Gervinho, sfrutta un lancio calibrato di Barillà, segnando di testa. Alves e Gagliolo altra prova da leader, Piatek sfiora la doppietta ma la Goal Line Tecnology mostra il pallone dentro di pochissimi centimetri. Finisce 3-1 e Ballardini ha tanti punti su cui iniziare a riflettere durante la sosta.

Atalanta e Sampdoria giocano una gara maschia e tattica dove prevalgono le difese: Zapata prende l'incrocio di testa nel primo tempo, Murru contiene Quagliarella con una prestazione super (salvataggio da pochi passi nella ripresa), Caprari delude e Defrel stavolta non entra bene nel match. Masiello si fa male ed esce in lacrime, bene Hateboer. Gomez prova a regalare spunti ma senza riuscirci, per ui anche un palo esterno. Ilicic entra senza dare la scossa. sembra finita ma Ramirez disegna un corner preciso per la testata di Tonelli che si insacca, resta il tempo di una respinta di Audero su una bomba dal limite. Crisi Atalanta ormai certificata in questo avvio stagionale.

La Lazio reagisce alle batoste nel derby e con l'Eintract, con un gol del solito Immobile, letale sulla sponda di Radu. Simeone spesso murato e ancora lontano parente del bomber desiderato, Benassi in difficoltà. Nella ripresa Biraghi e Milenkovic cercano il pari da fuori ma troppo poco per impensierire Strakosha. Chiesa sembra stanco, Milinkovic fa il compitino e Luis Alberto resta 90' in panchina, subendo uno striscione polemico insieme al serbo. Wallace mette i brividi e Pjaca gioca ancora un'altra gara incolore.

Milan che non soffre mai il Chievo, ultimo in classifica, crea tanto e la sblocca con il Pipita, imbeccato da Suso dopo l'erroraccio di Bani. Sorrentino mette qualche pezza ma la difesa è spesso incerta, tanto da sbagliare il fuorigioco su Higuain, su assist ancora di Suso, che apre il piattone tutto solo e raddoppia. Bonaventura inizia a vedere la porta, nella ripresa trova la deviazione decisiva di Rossettini e fa 3-0. Cahanoglu unica nota grigia in avanti, anche Abate gioca una buona gara. Kessie poi sbaglia un disimpegno e mette Pelllisier nelle condizioni di firmare il 3-1, confermando la sua ottima media realizzativa al San Siro. E' lui, a tutti gli effetti, l'ultimo ad arrendersi da buon capitano intramontabile.

Ancelotti e De Zerbi cambiano tanto rispetto ai loro undici tipo (fuori Insigne, Hamsik, Di Francesco e Berardi dal 1') ma è proprio uno dei nuovi, Ounas a sfruttare il retropassaggio-killer di Locatelli con un tiro al volo di rara potenza dentro l'area. Nel primo tempo Boateng resta senza rifornimenti e gli azzurri controllano il match. Mertens incrocia male da pochi passi e spreca la chance per raddoppiare, Zielisnki viene chiuso da una grande uscita di Consigli e Ospina viene impegnato solo dalla distanza con un tiro forte ma centrale.

Berardi entra bene e impegna Ospina che deve allungarsi all'angolino, la chiude il neo entrato Insigne con una parabola che scende magnificante sotto la traversa. Nel finale Ospina ancora decisivo con i piedi su Berardi e Babacar. Allan è il solito mastino tuttofare, Rogerio viene espulso forse in maniera esagerata nei minuti finali per una brutta entrata su Callejon. Azzurri che tornano al secondo posto con la consapevolezza di non avere più solo undici titolari.

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Partita di estrema sofferenza per l'Inter a Ferrara contro la Spal: parte forte la banda Spalletti che tiene la linea difensiva alta in pressing. Il vantaggio arriva dopo tanti minuti di forcing col cross di Vrsaljko che trova la testa di Icardi, palla deviata di braccio da Djourou ma gol da assegnare al capitano nerazzaurro.

Al primo affondo Petagna stacca su cross di Lazzari, Handanovic si allunga e compie una parata strepitosa. Poi l'episodio che può cambiare il match: Felipe in avanscoperta penetra in area, Miranda lo tocca sul dribblig ed è rigore. Antenucci, che non aveva mai sbagliato la passata stagione, angola troppo e manda fuori.

Keita non sfrutta l'erroraccio di Cionek e invece di tirare la passa a Icardi ma Gomis intercetta. Poi Vecino allunga sul corner e Cionek con una spaccata miracolosa anticipa Icardi. Nel finale di tempo serve l'istinto di Handanovic su Felipe e sul tiro dalla distanza insidioso di Valoti.

Occasioni ghiotte per Antenucci di testa e, su mischia, di Petagna, ancora Lazzari imprendibile cerca la porta da fuori senza trovarla. Arriva finalmente il pari con il cross deviato di Fares e la zampata del solito Paloschi, in gol anche lo scorso anno contro l'Inter.

Passano 5' e Perisic sale in cattedra con un passaggio illuminante, Icardi tutto solo controlla e incrocia per la doppietta. Politano avrebbe la chance del 3-1 ma si fa murare poi Skriniar salva la 4.a vittoria di fila. Nainggolan bene, Borja cala alla distanza. Keita si accende a intermittenza ma è sempre pericoloso, Lautaro entra nel finale senza incidere.


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