Voti fantacalcio Serie A 31.a giornata: gioiello De Paul, specialità Pavoletti. Perisic svagato, non basta Immobile, Radu eroico

Gara tesa tra Fiorentina e Frosinone, la prima occasione arriva al 31': cross di Biraghi sul 2° palo, Chiesa si inserisce e va in torsione di testa, ma la palla esce di poco alla sinistra di Sportiello. Al 36' punizione calciata da Biraghi a rientrare, Benassi gira di testa sul primo palo: alto di poco. Cross Frosinone da destra al 39', libera Milenkovic e Beghetto colpisce verso la porta dalla sinistra: Lafont si salva in qualche modo in due tempi.

Ad avvio ripresa Milenkovic sfiora e un difensore del Frosinone rischia l’autogol. Al 23' corner da sinistra, testa di Goldaniga che va vicinissimo alla porta. Ancora il Frosinone sfiora il gol: cross da sinistra al 29', testa di Paganini in corsa e ancora la palla che esce di pochissimo alla destra di Lafont. Al 35' Fiorentina sfortunata, con la conclusione a giro di Chiesa si stampa sulla base del palo. Passano 3' e il neo entrato Ciofani si gira al limite su Pezzella, e infila Lafont sul secondo palo. Finisce con la contestazione della Fiesole, adesso per i viola una finale di Coppa Italia da provare a conquistare per salvare una stagione che finendo in maniera assai anonima. Si salva solo Chiesa nel torpore generale, Biraghi salva la faccia, Milenkovic poco lucido in zona centrale. Male l'attacco, anche i cambi non sortiscono l'effetto sperato per Pioli. Per i canarini, ottima prova di corsa e sostanza per Paganini, la difesa gioca con autorità e sicurezza,  Pinamonti si sacrifica e serve l'assist per Ciofani, quest'ultimo ancora una volta decisivo nel finale come contro il Parma.

Il Cagliari mette in campo una grande prestazione, batte la Spal e ottiene tre punti fondamentali davanti al proprio pubblico in ottica salvezza. Partenza sprint per i sardi che vanno avanti subito: prima è Pellegrini a piazzare un cross insidioso che costringe la difesa a rifugiarsi in corner, poi è Barella a scaricare una botta tremenda verso la porta di Viviano, sulla respinta Faragò anticipa tutti e sblocca la sfida. La Spal prende campo e ci prova, arriva dunque l'episodio per l'1-1: cross dalla sinistra, Ceppitelli anticipa tutti, ma spedisce verso la sua porta, Cragno è reattivo e devia in angolo. Banti consulta il Var e ravvisa un tocco di mano, è rigore che Antenucci trasforma. Al 38’ retropassaggio suicida di Dickmann verso Viviano, Ionita prova la zampata, ma il portiere riesce ad anticiparlo di piede per un soffio, prendendo anche un colpo.

La ripresa si apre con una bella azione personale di Barella sulla destra, con palla tesa in mezzo a cercare il tocco di testa di Pavoletti. Il numero 30 intercetta, ma la sua inzuccata finisce alta. Al 56’ il Cagliari sfiora il vantaggio: cross dalla sinistra, Faragò fa da torre per Barella che spara un missile ravvicinato verso Viviano che con un grande riflesso salva il risultato. Arriva il 2-1 suil solito calcio piazzato: punizione da destra di Joao Pedro, Ceppitelli svetta di testa ma colpisce la traversa, la palla arriva a Pavoletti che a porta spalancata non può sbagliare, altro gol di testa in stagione e sono 11! La gara è viva e al 63’ altra occasionissima: corner di Cigarini, Ionita inzucca ma il possibile tris si spegne contro la traversa.

Entra Petagna e poco dopo si libera con un dribbling e conclude a rete, ma Cragno è abile chiudergli lo specchio, smorzando la palla che poi viene spazzata via dalla difesa. Nel finale Pellegrini provvendiale in anticipo su Petagna, nei minuti finali Cagliari che va a ancora a segno: corner dalla destra, delizioso tocco di Cacciatore che di tacco spedisce sul palo, Pavoletti ribadisce in rete, ma Banti spegne l’esultanza del bomber fischiando un fallo, abbastanza dubbio, sul portiere ospite. Assalto finale della Spal ma il muro sardo regge e arrivano 3 punti d'oro in classifica. Grande prova di Pellegrini e Romagna in difesa, Ionita e Faragò dominano sul piano aereo, Barella a tratti imprendibile e Pavoletti di testa è la solita sentenza per gli avversari. Per la Spal,  Missiroli tra i migliori, Fares soffre sulla sua fascia, Kurtic non è in giornata e Paloschi non riesce a trovare spazi.

Empoli che va quasi subito in vantaggio nello spareggio-salvezza di Udine: Caputo, al 10' in diagonale da destra non lascia scampo a Musso, su grande schema su punizione. Ma i ragazzi di Andreazzoli hanno poco tempo per festeggiare, infatti al 14' la pareggia De Paul con un destro velenoso da fuori area a raccogliere un suggerimento di Okaka. Squadre che si affrontano a viso aperto e al 27' Krunic con un perfetto inserimento alle spalle della difesa friuliana si presenta in area, il suo destro non da scampo a Musso e vale il 2-1 dei toscani. Nel finale di tempo succede di tutto: Okaka ruba palla innesca Mandragora, il suo cross è per Lasagna, atterrato da Maietta: rigore e giallo per il centrale empolese. De Paul spiazza Dragowski dal dischetto per il nuovo pareggio dei friulani. Al 44' la ribalta Mandragora, sugli sviluppi della punizione di De Paul respinto dalla barriera, destro del centrocampista bianconero fa secco Dragowski non del tutto esente da colpe.

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Nella ripresa i ritmi si abbassano e al 17' possibile svolta del match: arriva il secondo cartellino giallo e la conseguente espulsione per Zeegelaar per un fallo su Traorè.Udinese che, però sfiora il poker con Samir che se ne va sulla sinistra serve un cioccolatino per Fofana sul lato opposto ma l’ivoriano spedisce sul fondo. Sull’altra sponda diagonale secco di Farias sul quale Musso risponde presente. Assalto finale prevedibile dell'Empoli ma gli azzurri, pur in superiorità numerica, non hanno trovato la forza di rimontare. Ancora un prova sicura di Musso tra i pali che salva la vittoria, Samir stavolta gioca con più freschezza atletica, De Paul gioca la miglior gara della stagione e Mandragora da fuori è un cecchino. Prezioso l'apporto di Lasagna, con grande protezione della palla nel finale di match. Per l'Empoli ingenuo Maietta, spesso in ritardo, bene Traorè, Caputo e Krunic mostrano un feeling davvero apprezzabile, Pajac non ripete la prestazione importante contro il Napoli.

Inter e Atalanta si accontentano di un pareggio a reti bianche con qualche rimpianto per entrambe. Nessuna delle due squadre, a parte rari lampi, dà l’impressione di riuscire ad essere davvero pericolosa: nel primo tempo la palla più nitida ce l'ha Icardi ma si incarta davanti a Gollini, Vecino ci prova da fuori e Politano tarda a incrociare il tiro facendosi rimontare da Palomino in scivolata disperata. La difesa nerazzurra soffre un indiavolato Ilicic ma regge, esce Brozovic per infortunio lasciando campo a Nainggolan.

Nella ripresa Gomez avrebbe la palla del vantaggio ma non arriva all'appuntamento di un soffio graziando Handanovic, non succede molto con l'Inter che alza il baricentro e prova a vincerla, quasi ci riesce con il tentativo in scivolata di Nainggolan, respinto di piede da Gollini. Da evidenziare la prova importante di Politano, spento e innocuo Perisic. Skriniar è il solito muro, Asamoah appare in grande condizione. Icardi partecipa e fa sponde ma non punge, dall'altra parte un super Ilicic e una difesa che si fa sempre valere. De Roon e Freuler difficili da superare, stavolta gli esterni non ripetono l'expolit della gara d'andata.

La Lazio, sempre alle 18, impatta per 2 a 2 in casa con il Sassuolo, al termine di un match ricco di emozioni. Il più pericoloso per i biancocelesti nei primi 45 minuti è Parolo, libero di inserirsi maggiormente vista l’assenza dall’inizio di Milinkovic-Savic. Ma succede poco o nulla a livello di emozioni. Nella ripresa subito un caso da Var: sul cross di Patric, il tocco sul corpo di Locatelli teoricamente dovrebbe scagionare il centrocampista neroverde, ma il braccio è troppo largo e per questo Abisso (quello del petto di D'Ambrosio a Firenze) concede il rigore che Immobile trasforma. Follia di Radu dopo 4' che cerca un inutile cambio gioco nella propria metà campo, il Sassuolo recupera palla e con l’unica incursione della partita in area di rigore trova il gol del pareggio con Rogerio. Immobile è il più pericoloso ma, a 15 minuti dalla fine, sull’illuminazione di Luis Alberto, con il sinistro sbaglia a 5 metri dalla porta.

Il Sassuolo riparte in contropiede, l’uno-due tra Sensi e Berardi coglie impreparato il duo Acerbi-Radu e il numero 25 neroverde segna il gol del vantaggio. Nell'ultimo dei 6' di recupero Immobile si fa perdonare sfondando in area, cross preciso che Lulic deve solo appoggiare in rete. Arriva un pari amaro dopo la sconfitta di Ferrara, in un turno potenzialmente favorevole alla banda capitolina. Male ancora Patric, Milinkovic non trova il guizzo,  troppo macchinoso Badelj e Parolo non mette la sua consueta grinta. Partita da dimenticare per Caicedo, nel Sassuolo prestazione top per Magnani e Demiral, bravo Rogerio che ha licenza di inserimento nel 3-5-2, Sensi scherma e riparte, Berardi subito decisivo.

Il Napoli, in serata, non riesce a battere un Genoa ridotto in dieci per oltre un'ora di gioco. Dopo 8' grossa occasione per il Genoa con Kouame che approfitta di un errore di Fabian Ruiz, Pandev si inserisce e prova il pallonetto basso a tu per tu con Karnezis sbagliando la mira. Sempre Pandev, al 20' ci prova dopo un taglio al centro, Karnezis para alla grande il suo tiro a giro. Al 27' piede a martello di Sturaro su Allan, l’episodio viene esaminato al Var per un eventuale espulsione del genoano, l'arbitro decide per il rosso diretto. Naoli avanti al 34': tiro a giro da posizione centrale di Mertens che si insacca all’angolo, su passaggio di Zielinski. Al 38' palo di Gunter e al 3° minuto di recupero del primo tempo, arriva il gol di Lazovic che incrocia col destro sul cros di Pandev, tiro molto angolato e pari meritato del Genoa. 

Nella ripresa Genoa che si difende bene e riparte quando può, al 57' Callejon la mette in mezzo, l’incornata di Milik è poderosa ma lo è anche la parata di Radu in due tempi.
Karnezis salva la porta azzurra su Kouame al 79' e all'85' Koulibaly sdradica un pallone sulla trequarti e spara in porta, Radu si supera ancora di piede. Insigne entra ma non trova la giocata giusta e Ounas spreca calciando sempre alle stelle. Karnezis si fa trovare pronto, Radu è altrettanto decisivo, sottotono Milik e Allan, Mertens il più pimpante dei suoi. La linea difensiva del Grifone regge l'urto con padronanza, Veloso con grande qualità in regia, Pandev gioca da campione e Kouamè è veramente dappertutto, serataccia per Sturaro che lascia nei guai la squadra.


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