Voti fantacalcio Serie A 19.a giornata: Ronaldo infinito, Quaglia risponde. tr...Ilicic dalla panchina! Keita e Mertens decisivi

La Juve passa subito in vantaggio con Ronaldo, assistito da Dybala, dopo appena 2' e sembra tutto facile per i primi 20' in cui controlla agevolmente il match. Nella seconda parte della prima frazione esce la Samp che sfrutta i suoi palleggiatori e chiude i bianconeri nella propria area, al 33' il Var consultato da Valeri decreta un rigore per la Sampdoria (gomito largo di Emre Can): dal dischetto Quagliarella spara centrale e fa 1-1, nono gol di fila e Trezeguet eguagliato! Ci prova Ronaldo a scuotere i suoi ma Mandzukic non arriva sul cross di un soffio in scivolata, nel finale di tempo Rugani e De Sciglio chiudono al meglio le offensive ospiti.

Nella ripresa la Juve parte forte e con il bolide di Ronaldo che si stampa sulla traversa, dopo il tocco di Audero, mette in chiaro l'obiettivo dei 3 punti. La Juventus insiste e passa meritatamente in vantaggio con Ronaldo che realizza un rigore assegnato da Valeri e confermato dal Var. A 15' dalla fine, in una gara giocata a ritmi forsennati, Dybala prova al volo ma senza trovare la porta, Quagliarella tonico, meno Caprari che si spegne alla distanza e viene sotituito da Defrel. Ronaldo offre lampi e accelerazioni notevoli. Quando al 92' Saponara la mette all'incrocio è gelo allo Stadium: il Var valuta un possibile offside dopo il rinvio errato di Perin e scorge Saponara in evidente fuorigioco di rientro. Si giocano altri 4' in cui la Samp prova disperatamente a pareggiarla, Chiellini fa buona guardia e Costa si prende qualche fallo utile ad arrivare alla fine. Record di punti nel girone d'andata, 53 come mai nessuno prima d'ora. Rugani ripaga la fiducia di Allegri,  Dybala catalizza il gioco, Mandzukic è meno killer del solito dentro l'area. Tra i doriani super Audero, Ekdal gioca da leader e Colley disinnesca di testa ovunque. Quagliarella non teme l'ambiente, Ferrari incerto in varie fasi e sfortunato sul rigore procurato.

È un’Atalanta da sogno quella che chiude il 2018 col botto: sei gol in trasferta al Sassuolo (considerato una delle rivelazioni del campionato) e girone d’andata in archivio con 28 punti, in piena lotta per la zona Europa, a -4 dal quarto posto. 

Si è vista una sola squadra, l’Atalanta, e si è giocato in una sola area di rigore, quella del Sassuolo.

Zapata (in gol per la sesta gara consecutiva, per lui decima rete in campionato) ha aperto le danze con un colpo di testa su cross di Gomez, col Papu che ha raddoppiato sul finire del primo tempo con un tiro da fuori. In mezzo tante, tantissime occasioni per i bergamaschi che avrebbero potuto andare all’intervallo con un vantaggio molto più ampio.

Ad inizio ripresa Duncan ha riaperto la gara con un bolide di sinistro, prima della zampata di Mancini (su sponda di Palomino) che sembrava aver chiuso ogni discorso.

Duncan ha di nuovo messo il risultato in bilico con un sinistro da fuori deviato da Palomino, poi è entrato in campo Ilicic al posto di un Barrow più che pimpante. E lo sloveno ha regalato l’ennesimo show: dal 74′ al 92′ ha messo in porta tre palloni, per la sua seconda tripletta stagionale. Grande prova corale degli orobici, nel Sassuolo pericoloso Di Francesco e Duncan con un vizio del gol crescente, difesa horror, Boateng rivede il campo nella ripresa.

La Roma chiude l’anno nel migliore dei modi: tre punti, clean sheet e si avvicina il quarto posto. I giallorossi espugano il Tardini di Parma con le reti di Cristante Under e centrano la seconda vittoria consecutiva in campionato. Dzeko non fa grandi cose, ma di sicuro tiene impegnati i difensori di casa solo per il fatto di essere lì. Under è libero di svariare per il fronte d’attacco e di galoppare sulla fascia, con Cristante bravo a inserirsi negli spazi e a colpire su calcio da fermo. Pellegrini subito decisivo quando entra, la coppia Fazio-Manolas è accorta. Nel Parma netto passo indietro per Biabiany, Gervinho è ben ingabbiato, non riesce a emergere. da ex di turno.

Partita tesa all’Olimpico. La Lazio chiude l’anno pareggiando 1-1 in casa contro il Torino: in gol Belotti su un calcio di rigore piuttosto generoso, pareggia i conti una straordinaria rete di Milinkovic dalla distanza. Immobile ancora a seccp da 4 match. Marusic rovina la prestazione con una parola di troppo e va fuori, Luis Alberto delizia a tratti e Lulic non molla mai. Tante occasioni sciupate per i granata, due pali e un’occasione da gol clamorosa fallita da De SilvestriDjidji a dir poco monumentale in difesa, non è giornata è per De Silvestri e Rincon è onnipresente, male Iago Falque che non riesce a trovare linee di passaggio.

La Fiorentina sbatte sui pali e su Radu e torna da Genova con un punto e tanto rammarico. Nel primo tempo pareva arrivare da un momento all’altro la rete: prima il colpo di testa di Simeone, poi Edimilson con assist al bacio di Chiesa, il palo di Mirallas. Insomma una vera e propria squadra sola in campo. Poi nel secondo tempo il secondo palo di Chiesa, anche se poi è uscito il Genoa che nel finale ha messo alle corde i viola che hanno rischiato qualcosa. Rolon si conferma nel Genoa, Criscito ci mette l'esperienza, non si accende quasi mai Piatek. Bene Pezzella e Lafont, errore grave per Simeone mentre Chiesa ci prova in tutti i modi.

ll Chievo conquista i suoi primi tre punti stagionali contro un Frosinone in dieci uomini, arrivati con un pò di fatica dopo tanto tempo, ma grazie alla forza di chi ci ha sempre creduto. La gara potrebbe cambiare al minuto 28’, quando Pellissier segna di testa su cross di Birsa. Grazie all’ausilio del Var, però, l’arbitro annulla per fuorigioco attivo di Radovanovic in occasione del colpo di testa del capitano clivense. Nella restante parte del primo tempo non arriva una risposta convinta da parte della compagine ciociara. Prosegue il forcing dei veneti ad inizio ripresa quando Djordjevic, al minuto 51’, impegna severamente Sportiello. Risposta del Frosinone cinque minuti più tardi, quando Chibsah incorna di testa trovando la grande risposta di Sorrentino. Al minuto 58’, Capuano becca la seconda ammonizione per un fallo commesso su Depaoli, lasciando i suoi in dieci. Servirebbe un episodio per sbloccare il match e ciò avviene al minuto 76’, grazie alla magistrale punizione trasformata da Giaccherini.

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L'Inter spezza il tabù trasferta ottenendo un successo importante al Castellani di Empoli per 1-0. Un successo arrivato dopo quattro partite esterne all'asciutto, grazie ad un gol di Baldé Keita che al 72esimo trova il pertugio giusto con un tiro di estrema precisione sul quale il portiere empolese Provedel nulla può .Nerazzurri che controllano l'incontro sfiorando anche il gol del raddoppio in più di una circostanza, brillando decisamente più nella ripresa che nel primo tempo. Asamoah gioca una gara di spinta, Keità lo trovi dappertutto, in difficoltà Vrsaljko mentre Politano e Joao Mario offrono una prestazione di livello. Icardi gioca più spesso in aiuto alla manovra che in area, Martinez pericoloso ma impreciso nel finale. Traorè migliore dei toscani assieme a Silvestre, Zajc fatica a entrare in partita, Caputo sempre ben contenuto dai centrali di Spalletti.

Finalmente è arrivata la vittoria per l'Udinese, 3 punti contro il Cagliari che la allontanano dalla zona a rischio. Nel secondo tempo la gara è andata in direzione dell'Udinese: il primo episodio è l'espulsione di Ceppitelli al 50'; subito dopo un mezzo tiro di Opoku preannuncia il raddoppio; al 57' c'è il 2-0 di Behrami, con un interno destro non potente ma ben indirizzato che si insacca alla destra di Cragno, complice anche una leggera deviazione; al 59' c'è un rigore per l'Udinese: l'occasione del tris viene però fallita da Lasagna, che si fa ipnotizzare da Cragno; altre chance per Pussetto, Larsen e Mandragora per arrotondare il punteggio. Al 77' Mandragora viene espulso, col VAR, per una brutta entrata, ingenua, su Cerri a centrocampo; finale in gestione per l'Udinese, anche se con poca tranquillità. Cagliari mai pericoloso dalle parti di Musso. Male Joao Pedro da trequartista. Srna soffre D'Alessandro e sia Farias che Cerri non trovano palloni giocabili. Bene Larsen, tra i migliori, nota stonata Lasagna che non riesce a sbloccarsi.

Inizio negativo per il Napoli, che però trova il vantaggio al primo affondo con Milik. Il polacco segna dopo un’azione insistita con Mertens, tocco sporco di destro dopo due rimpalli. Check Var, rete confermata. È come se il vantaggio svegli il Napoli: tre occasioni in serie per trovare il raddoppio, prima Mertens chiama Skorupski a un grande intervento con un tiro a giro, poi due volte Milik va vicino al gol di testa. Il pareggio del Bologna arriva su calcio piazzato, spizzata di Palacio e gran colpo di testa all’incrocio di Santander. Il primo tempo finisce così.

Nella ripresa la rete del vantaggio arriva, meritata, grazie a una splendida intuizione di Malcuit: esterno destro liftato, Milik si mangia Mattiello e di testa fa 2-1. Azzurri che arretrano il baricentro e il Bologna trova il pareggio. Con la stessa identica modalità: punizione dalla trequarti, testa (stavolta di Danilo) e Meret è battuto. Nel finale Mertens pesca il jolly da tre punti dopo una settimana difficile, ma prima Meret deve disinnescare l'ultimo pericolo targato ancora Danilo. Ghoulam spinge poco, Milik domina l'area. Nel Bologna bene Poli e l'attacco, in generale poche insufficienze. Male Skorupski in occasione del 3-2.

Il Milan ritrova il successo dopo 5 gare contro una Spal arcigna passata inizialmente in vantaggio grazia all’ex di turno Andrea Petagna bravo e fortunato nel trovare l’angolino lontano con una conclusione all’apparenza velleitaria deviata da Romagnoli. Il Milan però era già entrato bene in campo e dopo pochi minuti trova il pareggio grazie ad una caparbia azione di Castillejo che raccoglie la palla dentro l’area e scaraventa nel sette il gol dell’uno a uno. Nel primo tempo, però non è una gara che offre molti spunti e la Spal rientra negli spogliatoi con il pari. 

Al minuto 64 il match ha un sussulto: la sponda di Calhanoglu; lo stop non eccelso del Pipita Higuain e la conclusione, forte, potente, rabbiosa che vale un 2-1 che sblocca la gara e l'attaccante, a digiuno da 866 minuti! Kessie gioca sempre le due fasi con costanza ed è un muro, Cutrone nella ripresa non combina molto da subentrato. Suso si fa cacciare per doppio giallo (il primo per proteste) e salterà la finale di Supercoppa Italiana. Serve un miracolo di Donnarumma su Fares nel finale, con il giocatore della Spal già protagonista del tuffo che stava valendo l'1-1 a Napoli se non fosse stato per il prodigio di Meret.
Spal poco reattiva nella ripresa, male Costa e Antenucci non è nella serata giusta.


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