L'importanza di chiamarsi Pandev. Dal triplete al Genoa, il macedone è sempre indispensabile.

Il Genoa di Preziosi è stato continuamente oggetto di rivoluzioni negli ultimi anni: sono cambiati gli allenatori, i moduli di gioco, lo stile di gioco e i componenti della rosa, ma una costante dal 2015 in avanti è rimasta: Goran Pandev. L’ormai trentacinquenne non è solo rimasto da comparsa, oppure per fare da chioccia ai più giovani, è proprio lui ancora il centro del progetto e titolare indiscutibile nello scacchiere di Ballardini.

Ripercorrendo un po’ la sua storia, il giovane Goran viene prelevato dalla sua Macedonia e portato in Italia nell’Inter, che lo presta prima allo Spezia in C1 poi all’Ancona esordiente in serie A, per lui 20 presenze e 1 rete, che valgono la chiamata di una ambiziosa Lazio. Qui il suo talento esplode, e con Tommaso Rocchi diventano una delle coppie d’attacco più temibili d’Europa.

Dal 2005 al 2009 va sempre in doppia cifra tra campionato e coppe (159 presenze, 48 gol), ma non è solo un bomber, perché Pandev con la sua tecnica si veste spesso da assistman, giocando per la squadra, e questa è una caratteristica che agli allenatori che ha avuto è sempre piaciuta. Dopo un periodo di lite con il presidente Lotito, rimanendo fuori rosa per problemi contrattuali, arriva la chiamata dell’Inter di Mourinho e tutti sappiamo com’è andata: anche Goran diventa uno degli eroi del Triplete, il suo “lavoro sporco” per la squadra ha aiutato un’Inter quasi perfetta a vincere tutto. Dopo un altro anno nei nerazzurri, arriva il trasferimento in un altro dei club più blasonati italiani, il Napoli.

Qui in tre anni colleziona 124 presenze tra tutte le competizioni con 22 gol, un buon bottino, nonostante il grande contributo come già detto è nello spirito di sacrificio e negli assist che mettono in condizione i compagni di segnare.

Dopo una breve parentesi sfortunata al Galatasaray in Turchia, dove praticamente fa faville solo nella coppa Nazionale con 7 gol in 10 presenze, Goran torna nella sua amata Italia, sponda Genoa: ormai superati i 30 anni, sembrava si dovesse limitare al ruolo di rincalzo rinomato, di esempio per i giovani e guida esperta nello spogliatoio e in campo. Niente affatto, Pandev è ancora protagonista e anche questa stagione vuole dire la sua: ha iniziato già con il botto, 2 presenze e 1 gol per lui, e Ballardini gli ha ricavato posto, trequartista dietro le due giovani rivelazioni quali Piatek e Kouamè.

Goran è come il vino, più invecchia più è buono. Ballardini spesso lo ha elogiato largamente per le sue doti tattiche e tecniche, rendendo il macedone imprescindibile dai suoi schemi. Se volete nella vostra rosa un attaccante di sicuro affidamento che può garantire voti e talvolta bonus, non potete sbagliare, Pandev è una scelta ottimale!


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