Ibrahimovic continuerà così fino a giugno?

Molti esperti e critici hanno definito la Serie A un campionato di “vecchi”, dove calciatori quali Ibra, Cristiano Ronaldo, Mario Mandzukic, Franck Ribery e il nostro Fabio Quagliarella riescono ancora a esprimersi ad altissimi livelli. Ma la ragione è da ricercare in un livellamento verso il basso del nostro calcio o nella grande professionalità e talento di questi campioni?

 

Ibra: una macchina da goal anche meglio di dieci anni fa

Per molti l’acquisto di Ibrahimovic due anni fa da parte del Milan era più che una scommessa alla stregua di una tombola online o di un’estrazione del Lotto. Altri avevano addirittura pensato a una mera operazione commerciale per un ritorno di immagine per la squadra milanese. Il perché era facilmente spiegabile con il fatto che il calciatore veniva da un campionato non certo “impegnativo” come quello statunitense in cui lo svedese si era trasferito per recuperare dall’infortunio subito al Manchester United e per rilanciarsi. Ma i fatti e soprattutto i numeri hanno dato ragione al Milan. Come si evince anche dal sito Bingo.it, la squadra rossonera è fra le migliori compagini della Serie A e molto probabilmente lotterà fino alla fine per la conquista dello scudetto, e sicuramente per un posto per la qualificazione in Champions League. Se questi risultati sono stati possibili lo si deve tanto a Pioli, ma anche molto a Ibra. Lo svedese sembra essere come un ottimo vino: migliora con l’età. Le sue statistiche da cannoniere sono nettamente incrementate anche rispetto a dieci anni fa, quando Ibra era meno incisivo sotto porta, ma più spettacolare in tutte le parti del campo. Puntare su Ibra ancora fino a giugno? L’enigma è aperto fra appassionati di calcio e giocatori di fantacalcio.

Ibrahimovic continuerà così fino a giugno?

Pixabay.com

 

Gli altri over 30 della Serie A: Quagliarella nella storia della Samp.

Due sono le domande che gli esperti di calcio si pongono. È il livello della Serie A a permettere a calciatori non più giovanissimi di esprimersi alla grande, oppure è solo e soltanto merito di questi campioni e della loro professionalità? Come spesso accade la verità sta nel mezzo. Ciò significa che un calciatore come Ibra o come il “nostro” Quagliarella non possono smettere di giocare come sanno, ossia bene e segnare, come dimostra la classifica marcatori su sky.it. Inoltre soprattutto in area di rigore l’esperienza fa la differenza e ad esempio lo svedese ha migliorato la sua media realizzativa rispetto a dieci anni fa: un goal ogni 70 minuti nell’ultimo anno solare. Per non parlare di Cristiano Ronaldo e Ribery, campioni internazionali che hanno trovato a Torino e Firenze le piazze dove dare un ulteriore slancio a due carriere già prestigiose. Ibra continuerà così fino a giugno? La risposta è sicuramente sì, anche se a ottobre di quest’anno il gigante svedese compirà 40 anni, i numeri parlano per lui.

L’unico dettaglio che il centravanti dovrà migliorare è la realizzazione dei calci di rigore. Quest’anno ne ha sbagliati diversi e, come confermato da Kessie secondo rigorista rossonero, la decisione spetta soltanto allo svedese se continuare a essere il responsabile dei penalty rossoneri, o se lasciare lo scettro a Kessie. Conoscendo l’orgoglio, la personalità e il coraggio di Ibra non cederà molto facilmente questo incarico ad altri, considerando che è sempre stato rigorista in tutti i club in cui ha giocato e vinto, come si vede su transfermarkt.it.