
C’erano una volta le sue cavalcate sulla fascia sinistra, le sovrapposizioni continue e quei cross pennellati che facevano impazzire gli attaccanti e, soprattutto, i fantallenatori. Nuno Tavares era diventato sinonimo di bonus, un difensore con l’anima da trequartista capace di incidere come pochi altri nel suo ruolo. Eppure, oggi il suo nome fa discutere per motivi completamente diversi. Dopo un’estate carica di aspettative, il portoghese sembra essersi smarrito, e la domanda che serpeggia nei bar sport e nelle chat di lega è sempre la stessa: che fine ha fatto il re degli assist?
L’ultima stagione, la 2024/25, sembrava il preludio al definitivo salto di qualità. In Serie A Tavares ha disputato 23 partite, per un totale di 1.701 minuti, servendo 8 assist ai compagni ma senza mai trovare la via del gol. Numeri importanti per un terzino, che lo avevano collocato tra i migliori interpreti del ruolo in chiave fantacalcio. La sua capacità di creare occasioni dal nulla, unita alla costanza con cui portava bonus, lo aveva reso una delle certezze più ricercate all’asta, un nome da segnare in rosso accanto ai top di reparto.
Quest’anno, però, lo scenario è cambiato drasticamente. Il rendimento del portoghese è crollato, sia in termini di prestazioni che di impatto sulla manovra offensiva. I suoi cross si contano sulle dita di una mano, le occasioni create sono drasticamente diminuite e il suo minutaggio sta diventando un campanello d’allarme. Il giocatore che un tempo era imprescindibile sembra oggi un’ombra di sé stesso, quasi irriconoscibile rispetto alla versione brillante e travolgente che aveva fatto innamorare tifosi e fantallenatori. A complicare ulteriormente la situazione ci ha pensato un episodio che ha lasciato il segno: il grave errore nel derby contro la Roma, con la disattenzione che ha portato al gol di Pellegrini e ha contribuito in modo decisivo alla sconfitta.
Un momento pesante, da cui Tavares non è riuscito a rialzarsi nell’immediato. La frustrazione si è vista tutta quando, una volta sostituito, ha deciso di abbandonare lo stadio prima ancora del fischio finale: un gesto che non è passato inosservato e che ha aperto più di un interrogativo sul suo stato mentale e sul rapporto con l’ambiente. Ma i problemi non sono soltanto tecnici o caratteriali. Il fattore fisico continua a pesare come un macigno. Gli infortuni e gli acciacchi muscolari, che lo hanno tormentato anche nella passata stagione, stanno condizionando pesantemente il suo rendimento. Senza continuità e senza brillantezza, il suo gioco perde efficacia: l’esplosività nelle accelerazioni e la precisione nei cross sono le prime qualità a risentirne, e con esse spariscono anche i bonus.
C’è poi l’aspetto tattico. In alcune partite il nuovo assetto della squadra lo ha costretto a giocare più basso, limitando le sue incursioni offensive e privandolo della libertà necessaria per esprimere tutto il suo potenziale. Meno campo davanti significa meno possibilità di incidere e meno palloni utili per gli attaccanti. Anche la pressione delle aspettative, cresciute dopo l’ottima scorsa stagione, sembra aver pesato sul suo rendimento, trasformandolo da punto di riferimento a caso spinoso da risolvere.
E adesso, la domanda che tormenta i fantallenatori: che fare con Tavares?
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La risposta, come sempre, dipende dalla situazione della vostra rosa. Chi ha pazienza e alternative può permettersi di aspettare, confidando che il portoghese ritrovi continuità e torni a essere una macchina da assist. Ma il consiglio più sensato, per chi vuole limitare i rischi, è un altro: provare a scambiarlo al primo bonus utile, che sia un assist o un exploit improvviso. Quello sarà il momento in cui il suo valore percepito salirà di nuovo e potrete inserirlo in una trattativa con un giocatore di pari livello, evitando di svenderlo e capitalizzando sulla sua reputazione ancora forte. Quel che è certo è che il caso Tavares è diventato uno dei temi caldi di questa prima parte di stagione.
Da simbolo della spinta offensiva a enigma tattico, fisico e mentale, il portoghese è davanti a un bivio cruciale della sua carriera. I fantallenatori, intanto, osservano con un misto di frustrazione e speranza, consapevoli che basta un lampo, un cross preciso e un assist dei suoi per riaccendere la magia. Perché il re degli assist può essersi smarrito… ma non è detto che non torni presto a reclamare il suo trono.
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