Voti Serie A 12.a giornata: prestazione da Dea, si salva solo Handa. Caputo la decide, Faraone da applausi, la prima milanese di Ronaldo

Un'Inter mai in partita e con le pile scariche soccombe 4-1 a Bergamo in una trasferta storicamente sempre ostica. Nel primo tempo Hateboer la sblocca e da lì in poi fioccano occasioni per la Dea: bravo Handanovic su Ilicic, poi lo sloveno metter fuori a porta spalancata, Miranda si immola in più di un' occasione e Skriniar soffre su Zapata. De Roon e Freuler reggono il centrocampo aprendo spesso sugli esterni e il duo D'Ambrosio-Asamoah viene sempre infilato da Gomez e Ilicic. Nella ripresa il penalty trasformato da Icardi è un'illusione perchè Mancini segna ancora di testa come sa fare. Keita entra ma non se ne accorge nessuno, ci prova Gagliardini ma colpisce di spalla.

Il 3-1 ancora su punizione laterale di Ilicic sfruttata da Djmsiti, va detto che Icardi perde l'uomo e Skriniar si fa sovrastare. Nel finale doppio giallo per Brozovic, arriva anche uno spettacolare 4-1 con un tiro a giro del Papu Gomez. Cala il sipario con un'Atalanta versione europea, Spalletti riflette sui cocci di una giornata senza idee e con una squadra spenta sul piano fisico e della reazione per tutti i 90'.

Prova ad approfittarne la Roma che vince con lo stesso punteggio in casa contro la Samp priva dell'acciaccato Quagliarella. Apre le danze Juan Jesus ma più di metà gol è merito di Cristante che allunga di testa verso il palo opposto. Irrati assegna il rigore per uno scontro tra Manolas e Ramirez ma lo rivede al Var e cambia idea. Schick trova il gol su percussione di Kolarov, Dzeko entra poco dopo per il ceco che si fa male. Il tris è un gol alla Mertens di El Shaarawy che pennella all'incrocio senza vedere la porta. Tra i doriani Colley salva qualche situazione ed evita un passivo peggiore, poi Defrel firma il 3-1 con un numero di alta scuola stoppando di tacco prima di battere a rete e infine arriva il poker ancora con il Faraone che sfrutta un uscita molle di Audero

Il Chievo attua un buon calcio contro il Bologna ma passa subito in svantaggio dopo appena 3 minuti sul liscio di Bani che tiene in gioco Santander. Poi reagisce e trova un penalty, trasformato con freddezza da Meggiorini. Bene Kiyne e Barba per i padroni di casa, Palacio spento. A fine prima frazione Obi intercetta il tentativo di sforbiciata volante di Meggiorini e raddoppia. Dzemaili, che si era mangiato il 2-0, resta negli spogliatoi: entra Orsolini che al 55' sale in cielo sul cross preciso di Krejci e dimostra il suo valore nella pochezze di questo Bologna attuale. Danilo incerto al rientro, Rossettini sufficiente. Ventura a fine gara si dimette, già finita la sua avventura in gialloblù.
 

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Successo all'esordio per Iachini e il suo Empoli che passa al 40' su azione ben orchestrata da Krunic e rifinita dalla sponda intelligente di Caputo per Zajc che incrocia imparabilmente. Toscani che a inizio ripresa sfruttano ancora una volta una sponda, stavolta di testa, di Krunic che allunga la traiettoria e Caputo da posizione impossibile ci mette la testa spedendo sotto la traversa e poi in gol. 

L’Udinese sbaglia un rigore con De Paul (tiro alto)prima di accorciare con Pussetto, ma nel finale gli azzurri sanno stringere i denti e sfiorano anche il tris con Acquah in contropiede. Sullo 0-0 clamorosa traversa di Lasagna. Male Mandragora in regia, bene Machis da subentrato. Provedel tiene in piedi i suoi con interventi prodigiosi nel primo tempo e nel finale salva su D'Alessandro. Per Velazquez l'avventura italiana sembra giunta al capolinea.

Lazio e Sassuolo non si fanno male (1-1) e muovono la classifica in un match combattuto e sempre in bilico. Tra i migliori in casa Lazio spiccano Parolo e Immobile. Altra prova da dimenticare per Sergej Milinkovic-Savic. Per il mediano ex Parma, invece, un altro gol in tre gare consecutive dopo una respinta su Correa, al 15' pareggia subito Ferrari di testa sul cross di Lirola ma Lulic è poco tempestivo sulla chiusura. Acerbi chiude bene Boateng e Duncan ha il merito di provarci dalla distanza impegnando Strakosha. Babacar entra bene in gara e si butta sempre nello spazio nel finale, a Correa manca solo il goal.

Nel big-match del posticipo serale tra Milan e Juventus ci sono tante sfide nella sfida: Bonucci sta fuori per scelta tecnica, Higuain recupera contro il suo passato recentissimo.
Al minuto 8 bianconeri che passano in vantaggio sul cross di Alex Sandro e il terzo tempo perfetto di Mandzukic. Su azione simile è bravo Romagnoli ad anticipare il croato ed evitare il raddoppio. Al 38' fiammata del Diavolo con Higuain che con guizzo supera Benatia ma il difensore ci mette la mano, controllo Var: è rigore. Dal dischetto Higuain scippa quasi del pallone Kessie, tiro angolato ma Scszeny tocca e devia sul palo.

Al 56' punizione a giro di Dybala che scheggia il palo e Milan che si spegne lentamente dopo l'ardore iniziale, con Benatia e Chiellini che chiudono tutti gli spazi. A 10' dalla fine spunto di Cancelo che metto in mezzo forte, Donanrumma respinge come può e Ronaldo scarica in rete di potenza il gol della sicurezza. Passano due minuti e Higuain perde la testa: si becca un giallo per un entrata vigorosa su Benatia, protesta in faccia a Mazzoleni che estrae il rosso. Finisce con la Juve a controllare e il Milan che si lecca le ferite per i tanti infortuni durante la prossima sosta.


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