Bomber e voglia di bonus, su chi (ri)puntare nel nuovo anno?

Si attende con ansia anche il ritorno in campo di Duvan Zapata. Lui al contrario di altri suoi colleghi è andato alla grande prima di infortunarsi (ben 6 reti e 2 assist in 7 gare giocate ed una super media voto del 6,93), per cui più che un riscatto ci si attende che riprenda il discorso da dove era stato interrotto.

17 presenze e 4 reti per entrambi, momenti in cui sembrano poter sollevare le montagne, altri nei quali sembrano perdersi tra le montagne impervie della discontinuità. Stiamo parlando di Orsolini (media voto appena sufficiente del 6,03) e Sansone (media voto addirittura sotto la sufficienza, e cioè 5,88), ovvero i due trottolini esterni offensivi del Bologna di Mihajlovic. Considerando l’ultima incoraggiante prestazione di Lecce impreziosita da una doppietta d’autore, e ricordando soprattutto il meraviglioso finale della scorsa stagione, potrebbe essere proprio Orsolini, più di Sansone che comunque è il rigorista della squadra felsinea, l’uomo del nostro destino. Le sue ambizioni di Europeo e la voglia di mettersi in mostra per un eventuale approdo in una grande squadra in ottica futura possono fare il resto.

Quando si pensa al Brescia si pensa in automatico a Mario Balotelli, spesso chiacchierato, sempre sotto la luce dei riflettori. Il ritorno in panchina di mister Corini sembra già averlo rivitalizzato considerando le 2 reti messe a segno nelle trasferte di Ferrara e di Parma, ma è logico che le 4 reti in totale in 12 gare non sono bottino da far strabuzzare gli occhi, per cui i fantacalcisti che hanno puntato su di lui sperano in qualcosa di più, anche se la media voto è fin qui superiore alla sufficienza (6,17). Speranza lecita, considerando anche che le vicende di mercato che potrebbero portare verso altri lidi un Donnarumma sempre più in difficoltà chiuderebbero un dualismo che finora ha portato poco giovamento ad entrambi gli attaccanti.

In casa Cagliari il discorso in termini di rendimento fantacalcistico è simile a quello già fatto per l’Atalanta, nonostante le ultime 2 sconfitte consecutive. Eppure anche qui secondo noi due giocatori insospettabili possono fare meglio di così. Simeone ha avuto infatti la strada della titolarità spianata dal grave infortunio di Pavoletti, e per essere, per caratteristiche tecniche e tattiche, la prima punta vera della formazione sarda, 5 gol in 16 apparizioni sembrano davvero il minimo sindacale, considerando anche che al momento la sua media voto non raggiunge la sufficienza (5,91). 

Forse ancora peggio è andato finora Andrea Pinamonti, reduce da un ottimo Mondiale Under 20 ma scioltosi ben presto dopo un discreto avvio di stagione. Appena 2 reti in 15 partite, una media voto veramente bassa (5,57) e quel triste presagio che il momento della consacrazione non sia ancora giunto. Da loro ci aspettiamo certamente qualcosa in più, ma molto dipenderà anche dai risultati, dal secondo cambio tecnico stagionale in panchina (adesso tocca a Davide Nicola) e dal conseguente umore dell’ambiente.

Tutto a gonfie vele in casa nerazzurra anche in ambito fantacalcistico. Antonio Conte ha fin qui trasformato in cigni anche i più brutti anatroccoli delle passate stagioni e tutti i giocatori nerazzurri sembrano rendere al meglio, come si evince dal primato in classifica condiviso con la Juventus. Per cui, se proprio dovessimo indicare un giocatore in cerca di riscatto per la seconda fase di stagione, non avremmo dubbi nel pensare ad Alexis Sanchez, che fin qui ha collezionato appena 3 presenze, 1 gol ed una espulsione nella stessa partita (a Genova contro la Sampdoria), una scarsa media voto (5,67) e un infortunio che lo hanno tenuto fuori dai campi di gioco fino ad ora. Potrebbe rivelarsi un’arma efficacie quando bisognerà far rifiatare uno degli attuali titolari, finora molto “spremuti” dai tanti impegni come del resto gran parte della rosa.

Bomber e voglia di bonus, su chi (ri)puntare nel nuovo anno?


Diego Farias, al momento fermo ad 11 presenze, 2 reti, un’espulsione in avvio di torneo ed una media voto del 5,86. Il trottolino offensivo di Liverani può senz’altro fare meglio se riuscisse a trovare continuità di rendimento e di presenze, lo scorso anno ad Empoli nella seconda parte di stagione non fece male, un punto interrogativo è rappresentato anche dalle voci di un eventuale trasferimento in Toscana anche per quest’anno, si vocifera su sponda Fiorentina. Un altro da cui aspettarsi miglioramenti è sicuramente Babacar, dal quale si sono avvertiti segnali di risveglio nell’ultima gara comunque persa in casa contro il Bologna. Per l’attaccante senegalese al momento appena 2 reti in 13 partite ed una media voto sciagurata del 5,58 che gli hanno portato anche qualche fischio dal passionale pubblico amico.

Nella fin qui tribolata stagione rossonera il “cavallo di ritorno” più importante potrebbe essere proprio colui il quale “cavallo di ritorno” lo è proprio nella realtà, ovvero quello Zlatan Ibrahimovic che torna nella sua vecchia squadra con la missione di risollevarla dalle polveri degli ultimi tempi. La domanda ricorrente per gli addetti ai lavori è la stessa da mesi: sarà ancora un Ibra decisivo dopo l’esperienza in MLS o i 38 anni si faranno sentire? Noi fantacalcisti abbiamo un vantaggio, ovvero le aste di riparazione generalmente prefissate a fine mercato di gennaio. Per cui avremo già modo di verificare l’impatto dell’attaccante svedese nell’odierna Serie A. Il consiglio sarebbe comunque quello di puntarci su, per forza fisica e valore tecnico, a prescindere dalla carta d’identità al momento pare l’unico che può far cambiare marcia al Milan in attacco. Certo non sarà difficile fare meglio del Piatek visto finora. Per l’attaccante polacco appena 4 reti in 17 presenze ed una media voto del 5,35 che nemmeno nei peggiori incubi. Per lui il discorso “cavallo di ritorno” è legato anche alle vicende di mercato: lo sarà migliorando il suo rendimento in maglia rossonera o andando verso altri lidi? 

Poi ovviamente salta agli occhi e alla mente il basso rendimento del capitano Lorenzo Insigne, fin qui autentica delusione con 16 presenze, appena 3 reti e 2 assist e media voto del 5,62. Anche da lui ci si aspetta di meglio nella seconda parte della stagione, considerando che col 4-3-3, vincendo la concorrenza dei colleghi di reparto, giocherebbe più vicino alla porta avversaria. Tra gli attaccanti un po’ latitanti in zona bonus troviamo un po’ a sorpresa anche il trottolino belga Dries Mertens, ben lontano dal cecchino che fu qualche tempo fa con appena 4 reti e 1 assist in 16 presenze. Anche da lui è lecito attendersi di più, anche se molto dipenderà dal turnover in attacco.

E' sicuramente facile affermare che un attaccante come Roberto Inglese, fin qui perseguitato dalla sfortuna con infortuni che gli hanno fatto saltare già metà delle partite fin qui disputate, possa senz’altro fare meglio se si lasciasse alle spalle i tormenti fisici degli ultimi tempi. Per lui fin qui appena 8 presenze, 2 reti e media voto appena al di sotto della sufficienza (5,93). 

Un altro elemento ha al momento vissuto una stagione forse ben più horror, e si tratta di Iago Falque, che nelle stagioni precedenti era invece elemento imprescindibile di questa squadra. Per lui appena 4 presenze, una media voto del 5,33 e troppi infortuni. Su di lui abbiamo più riserve proprio per motivi fisici (oltre che per il fatto che nel listone risulta attaccante e dunque è meno appetibile) più che per le doti tecniche.

Il giocatore che più di ogni altro può fare di più e risultare decisivo per le sorti della Sampdoria è senz’altro il capitano Fabio Quagliarella, fin qui autentica brutta copia del capocannoniere della passata stagione, con un’involuzione in termini statistici che non può passare inosservata. Appena 3 reti in 14 presenze per il 36enne attaccante campano, con 1 assist a referto ma anche un pesante rigore fallito contro il Parma ed una media voto del 5,61 che grida vendetta.

La spina più dolorosa in casa Hellas è stata fin qui proprio quella maggiormente pagata, ovvero quel Mariusz Stepinski strappato a suon di milioni ai cugini del Chievo ed al momento fermo ad appena 1 rete in 12 presenze, un’espulsione contro il Milan ed una media voto molto al di sotto della sufficienza (5,61). Nel suo 3-4-2-1 Juric ha finora alternato come punta centrale Di Carmine, Salcedo, Stepinski appunto, più raramente Tutino e Pazzini, e l’attaccante polacco è stato di gran lunga il peggiore. 


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