Dopo un iniziale assestamento mister Pioli sta iniziando a 'potenziare', per dirla a modo suo, la squadra nerazzurra che sembra aver trovato maggiore equilibrio tra i reparti pur concedendo ancora abbastanza agli attacchi avversari.
Ecco appunto, partendo da Handanovic bisogna dire che si contano ancora troppi interventi decisivi nonostante gli zero gol incassati nelle ultime sfide del 2016. Ad onor del vero, con De Boer, a ogni tiro era quasi sempre goal. Poi Miranda è cresciuto nelle prestazioni individuali trascinando in positivo il compagno di reparto Murillo. A destra si è visto un D'Ambrosio rigenerato, cn cross e chiusure puntuali mentre Ansaldi e Nagatomo a sinistra si alternano senza troppo fortuna o qualità, pur dovendo evidenziare la crescita fisica dell'ex genoano.
In mediana Brozovic è oggi un perno insostituibile che smista e cuce gioco, Kondogbia pare aver preso più consapevolezza del suo strapotere fisico senza eccedere più in aperture fini a sè stesse e perfino Felipe Melo, al quale non manca l'irruenza, non è dispiaciuto nelle recenti uscite. E Banega? Lo abbiamo già detto nel precedente articolo, i suoi tocchi sono istinto puro e se messo vicino alla porta può diventare devastante.
In attacco Icardi ha già firmato 14 gol su 18 match, chiedergli di più è utopia, se non per il fatto che tende a estraniarsi dalle gare per poi ricomparire. Perisic non è continuo ma resta fondamentale per corsa e capacità di creare superiorità e infine Candreva, a dispetto del suo rapporto chiacchierato con Pioli, adesso crossa, difende, si inserisce a ritmo forsennato, non solo in Nazionale.
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