L'eclissi di Piatek e un futuro lontano da Firenze

Arrivato a Firenze nel mercato invernale, PIATEK K. aveva inizialmente sorpreso tutti per la sua voglia di rimettersi in gioco. Scelto come primo bomber da Italiano più di Cabral (altro attaccante arrivato a gennaio dopo la cessione di Vlahovic), il polacco non aveva deluso le aspettative e aveva ricominciato a fare quello che più gli si addiceva, ossia sparare colpi dalla sua pistola e fare gol.

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Una gestione un pò a sorpresa del tecnico ex Spezia, viste le formule con cui furono ingaggiati i due: il polacco in prestito con diritto di riscatto, mentre il brasiliano a titolo definitivo dal Basilea. Era palese, almeno inizialmente, che era una gerarchia dettata soprattutto da una conoscenza migliore del calcio italiano, e quindi l'ex Hertha più pronto rispetto al collega. Una scelta, ripetiamo, che il polacco aveva ricambiato, segnando 3 gol, facendo sognare i tifosi fiorentini, che avevano creduto di aver ritrovato il miglior Piatek della sua carriera, o meglio quello ammirato al Genoa.

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Dopo l'ultima sosta per le Nazionali,  però qualcosa è cambiato. Il brasiliano ha avuto due settimane  a disposizione per lavorare con più assiduità con la squadra e il tecnico, calandosi sempre di più nei dettami tattici e tecnici del gioco del mister, che lo ha aiutato a farsi preferire nelle scelte, avvallate anche da un infortunio subito da Piatek in Nazionale che lo ha tenuto KO per quasi un mese. Da lì in poi, tanta panchina per il polacco o qualche scampolo di partita, senza più incidere e subendo un eclissi tale da scivolare definitivamente dietro nelle gerarchie. Una scelta che ci dice chiaramente che la società non intende riscattarlo a fine stagione e che il brasiliano sarà il futuro bomber della viola. Al fantacalcio lo troviamo con una fantamedia del 6.6, con 3 gol segnati e 1 rigore fallito. Il tutto in 11 presenze. Numeri che difficilmente miglioreranno.


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