Da Lucioni a Joao Pedro: come disciplinare i casi doping al fantacalcio?

Potrebbe non andare oltre i sei mesi la squalifica di Joao Pedro, risultato positivo a due controlli antidoping, dopo le partite in casa di Sassuolo e Chievo Verona. Il trequartista del Cagliari, che si è detto innocente e voglioso di spiegare – assieme al suo legale – come la ragione della positività vada cercata in un integratore contaminato.

 

Ma anche in caso di clemenza dei giudici al fantacalcio la sua stagione è già finita. Per molti fantamister la grana Joao Pedro è arrivata come un fulmine a ciel sereno in quanto si sono trovati con un giocatore in meno da utilizzare nel bel mezzo dello sprint finale. Un trequartista offensivo capace di segnare un buon bottino di gol (5) conditi da 1 assist con la status di rigorista designato tra i sardi. Caratterialmente va detto che cade in tranelli pericolosi che gli sono costati ben 4 turni di stop e dunque non sempre affidabilissimo nel lungo periodo.

 

Come comportarsi in una fantalega in questi casi?
 

Non c’è una regola unica e incontrovertibile ma sarebbe logico lasciare al buon senso la decisione sui casi di sospensione o squalifica doping, decidendolo a inizio stagione magari per non lasciare la sensazione di poter favorire o sfavorire qualcuno in corso d’opera.

Nel primo caso il consiglio è di assimilare le squalifiche per doping a quelle ordinarie ovvero considerarli come sanzioni lunghe senza dare la possibilità di cambiare il giocatore per il proseguo della stagione. Altra soluzione potrebbe essere quella di farle valere alla stregua di un infortunio reiterato nel tempo in cui si dà la possibilità di sostituire il giocatore e, infine, se giocate ad asta ci sarebbe l’opzione di far pescare nella lista svincolati per coprire uno slot anche con giocatori di scarsa qualità, è vero, ma che almeno garantiscano un discreto numero di presenze.


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