Osimhen alla Icardi nel 4-2-3-1 di Spalletti, sarà la stagione della consacrazione?

Con l'addio di Gattuso a stagione conclusa, il presidente del Napoli ha subito affidato la panchina a Luciano Spalletti. Un buon colpo data la mancata qualificazione alla prossima Champions League. Un nome affidabile, preparato e conoscitore di calcio in più sfaccettature, ma soprattutto devoto al
4-2-3-1 adottato da Gattuso. Dunque la squadra non dovrà cambiare pelle, piuttosto dovrà migliorare l'interpretazione di tale modulo. Stando alle voci dei media, il tecnico di Certaldo si è detto entusiasta della rosa, soprattutto del parco attaccanti, dichiarato esplicitamente intoccabile.

 

La curiosità nasce intorno al numero nove dei partenopei, maglia indossata dal nigeriano Victor Osimhen. Acquistato ad una cifra da capogiro, il ragazzo di Lagos era partito benissimo sotto la gestione dell'ex centrocampista campione del mondo, poi una serie di sfortunate vicissitudini (infortunio alla spalla in Nazionale, covid e recupero fisico) lo hanno tenuto lontano dai campi da gioco per circa tre mesi.

Osimhen alla Icardi nel 4-2-3-1 di Spalletti, sarà la stagione della consacrazione?

 

Ritornato al top, Osimhen ha cominciato a far vedere di che pasta fosse fatto. Velocità e forza fisica al servizio del nuovo tecnico, che dovrà migliorarlo sotto l'aspetto del possesso palla per far salire la squadra, ma soprattutto sotto l'aspetto tecnico, che si mostra ancora acerbo. L'esperienza del tecnico toscano potrebbe essere la consacrazione definitiva del bomber, che potrebbe rappresentare nella stagione successiva, il vero punto di forza della squadra azzurra, diventando micidiale sotto porta e cominciare a diventare un vero goleador. Per intenderci potrebbe essere l'Icardi dell'era Spalletti all'Inter (prima ovviamente delle problematiche che si sono create), il che sarebbe tanta roba. Parola al campo quindi, che è come sempre, il giudice di tutte le sentenze finali, nel bene e nel male.


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