Fantacalcio ad asta o a quotazioni, quali strategie utilizzare?

E’ appena andata in archivio la stagione forse più anomala della storia del calcio, con un campionato concluso ad agosto causa pandemia mondiale che ha certamente influito anche su alcuni valori in campo. Quanto è parso strano a noi fantacalcisti quel periodo senza calcio, ma ovviamente vi erano cose ben più importanti come le vite umane e il nostro amato passatempo ha giustamente e doverosamente ceduto il passo. Chi come il sottoscritto gioca da tantissimi anni ha anche assaporato la strana sensazione di assistere alle varie premiazioni finali in un periodo nel quale generalmente incombevano le aste iniziali e ci si preparava agli acquisti per la stagione successiva. Mentre invece adesso ci troviamo ad analizzare la stagione conclusa e il classico calcio d’agosto ha lasciato il posto ad importantissime sfide di coppe europee precedentemente slittate.
 

Eppure, anche se ancora non ce ne rendiamo conto, e incrociando comunque le dita affinché non accada ancora quanto di brutto abbiamo vissuto, tra poco più di un mese sarà già tempo di aste, di calcoli, di creazioni di rose.

Anche quest’anno proviamo dunque a dare dei consigli, anche se non è uscito alcun listone, anche se non si conosce né la Serie A nella sua interezza (sono in corso i playoff di Serie B) né la rosa delle formazioni che vi prenderanno parte. Per cui i consigli si baseranno esclusivamente sulle strategie da adottare per la creazione di una rosa valida e competitiva.
 

STUDIO PRELIMINARE: La prima cosa da fare, qualunque sia il fantacalcio al quale parteciperemo, è leggere attentamente il regolamento interno, sia per non disturbare in corso d’opera i pur sempre disponibilissimi presidenti di lega, sia per non incorrere in sgradevoli equivoci, sia per studiare la strategia idonea. Perché è ovvio che il modus operandi varia a seconda del regolamento, soprattutto in base al valore dei bonus, dei malus, della presenza o meno del modificatore della difesa, del numero dei cambi disponibili e di altri aspetti sempre interni.

Se giochiamo ad un fantacalcio con i bonus  differenziati, ovvero che variano a seconda del ruolo (+3 attaccante, +3,5 trequartista, +4 centrocampista, +4,5 difensore e, caso rarissimo, +5 per il portiere che va in gol) è ovvio che oltre ai classici bomber dobbiamo cercare di abbinare anche centrocampisti prolifici, difensori col vizietto del gol o che portino spesso buoni voti necessari per ottenere punti bonus di modificatore di difesa, portiere incline al bel voto e che possibilmente subisca poco. Ovviamente acquistare tutti i più quotati è pura utopia, ma una valida ossatura è alla portata di tutti, poi sarà il campo a stabilire determinati valori.


LA SCELTA DEL MODULO DI BASE NEL FANTACALCIO A QUOTAZIONI

L’esempio lampante della stagione appena conclusasi è Kulusevski, che risultava centrocampista puro ed è finito subito ad agire nel tridente offensivo del Parma, che nel listone aveva una quotazione bassissima e che si è rivelato un vero e proprio crack. I suoi +4 hanno fatto felici milioni di fantacalcisti. Importantissimo anche il modulo da adottare, che ovviamente varierà in base alle partite e alle defezioni alle quali si può andare incontro. I due che a nostro parere possono rendere di più, nel caso specifico, sono il gettonatissimo 4-3-3, che consente di avere 3 attaccanti e di puntare anche al modificatore di difesa, e il 4-1-4-1 (ove previsto da regolamento) che tanto successo riscuote quando si riesce ad acquistare 4 trequartisti con caratteristiche altamente offensive, in quanto sarebbe come giocare con 5 attaccanti senza rinunciare al suddetto modificatore.

Quando  non è previsto il modificatore della difesa, il modulo migliore diventa forse il 3-4-3 di zaccheroniana memoria. E menzioniamo Alberto Zaccheroni proprio perché il 3-4-3 al fantacalcio viene introdotto nella stagione 1997-98, sull’onda emotiva del modulo che il tecnico romagnolo adotta con la sua Udinese la stagione precedente con ottimi risultati.

Per questo tipo di fantacalcio consigliamo un forte 11 di base e riserve che costano poco ma che diano affidabilità, per non sforare con i crediti a disposizione ma allo stesso tempo per avere le spalle coperte in caso di infortuni o squalifiche. Puntate sempre sui rigoristi, soprattutto se non cambia la severa regola attuale sui fali di mano. In questa stagione appena conclusa si è battuto il record di rigori assegnati e la percentuale realizzativa è stata ottima, per cui se non siete sfortunati come l’Udinese (0 rigori a favore) qualche bonus dagli 11 metri potreste anche beccarlo con costanza.

Molto, quasi tutto, cambia quando si affronta un fantacalcio ad asta, forse il più bello in termini di risate, divertimento, aggregazione, ma anche il più impegnativo visto che ogni squadra ha l’esclusiva per i giocatori acquistati. Ricordando che la vittoria finale dipenderà tantissimo dal calendario interno, e quindi dagli scontri diretti tra i partecipanti, e quindi dal QLF (il Quoziente Livello Fortuna menzionato da Bud Spencer a Terence Hill nel film “Pari e dispari”), dobbiamo comunque fare un’analisi nell’analisi: perché le aste possono svolgersi comunque in vari modi, come ad esempio a chiamata per ruolo (partendo dai portieri e finendo agli attaccanti), random (estrazione casuale dei giocatori tramite computer e senza tener conto dell’ordine di ruolo), a busta chiusa (vere e proprie offerte segrete che fanno disperare chi perde il giocatore desiderato per appena 1 credito). Per ognuna di questa tipologia di asta varia la strategia da adottare, e probabilmente non ne esiste una migliore dell’altra, ma tutto è soggettivo e opinabile.

Si può puntare tantissimo su pochi giocatori chiave e tentare di fare un buon contorno, si può cercare di costruire una squadra equilibrata, si può persino andare d’istinto in certi casi, anche se questa soluzione prelude più che altro ad un affidamento alla casualità che non sempre può portare buoni frutti. Chi come il sottoscritto è fissato con un big in particolare (nel mio caso Immobile da ben 4 anni, ma può essere anche Ronaldo o Lukaku), deve essere pronto a spendere buona parte del suo budget per questi top players e quindi prepararsi al massimo su tutti, e dico tutti, i giocatori rimasti, per cercare di azzeccare il colpaccio con pochissima spesa.


STRATEGIE IN BASE AL NUMERO DEI PARTECIPANTI

Questa strategia varia anche in base al numero di partecipanti, perché è ovvio che meno sono i partecipanti e più materiale umano e tecnico resta a disposizione, per cui in un fantacalcio con appena 8 partecipanti è abbastanza semplice creare una rosa competitiva in ogni reparto, e molto dipenderà dal calendario oltre che dalla bontà della rosa. Quando i partecipanti sono 10 vi è già più equilibrio perché si può contare su una cinquantina di giocatori in meno (circa 25 per squadra), quando sono 12 bisogna prestare molta più attenzione nel costruire una squadra equilibrata in ogni reparto.
 

Esistono persino fantacalci ad asta a 16 squadre ed in quel caso costruire una rosa totalmente competitiva ed equilibrata è molto più difficile, per cui il prezzo di acquisto dei cosiddetti big tende a ridimensionarsi. Sono comunque fantacalci molto rari, e di solito quando i partecipanti sono 16 si introducono anche i giocatori di Serie B, la giornata è in contemporanea con quella cadetta ma lo studio viene raddoppiato se non addirittura triplicato, visto che bisogna conoscere bene anche i giocatori della Serie B appunto, e buttare un occhio alla Lega Pro per scovare le eventuali sorprese degli anni a venire.

Insomma, il fantacalcio è bello perché è vario e perché ogni lega può modellarlo a proprio piacimento, anche per quanto riguarda il valore dei bonus e dei malus. In leghe che assegnano solo un +1 per il gol segnato, ad esempio, è lapalissiano che alcuni giocatori poco avvezzi al gol ma dall’alto rendimento possono valere quanto se non più di alcuni giocatori offensivi ma che prendono voti scarsi quando non vanno a bersaglio. In questo caso anche gente come Lazzari e Amrabat, per citarne due che portano buoni voti ma che non segnano quasi mai, può rivelarsi importantissima.
 


L"11 SECCO",  SENZA CAMBI IN CORSA

Un altro tipo di competizione che negli ultimi anni ha preso piede è il cosiddetto “11 secco”, ovvero quel fantacalcio (spesso parallelo ad una competizione classica) per il quale bisogna indicare solo 11 giocatori, generalmente disposti con un 3-4-3 fisso, senza alcuna riserva. Per cui se un giocatore subisce il classico infortunio dell’ultima ora non si ha possibilità di sostituirlo e si resta in inferiorità numerica, con buona pace di chi vi ha puntato. Questa è senz’altro la cosa peggiore che possa capitare a chi partecipa a questo tipo di competizione, per cui bisogna stare attentissimi nel controllare scrupolosamente tutte le probabili formazioni prima della consegna finale. E, visto il “calcio-spezzatino” degli ultimi anni, spesso conviene puntare su giocatori già annunciati nelle formazioni ufficiali, per cui va bene anche schierare elementi che giocano la gara d’apertura della giornata fantacalcistica. Stando attenti anche alle fasi di riscaldamento, visto che gli infortuni possono incombere anche nonostante l’ufficialità di formazione. E’ insomma il fantacalcio nel quale prestare forse maggiore attenzione al momento dello schieramento della squadra, visto che in tutte le altre competizioni sono previsti dei cambi dalla formazione titolare.

In pratica, bisogna agire sempre in base al fantacalcio che si fa, ma qualunque cosa accada bisogna sempre ricordarsi che è un gioco e, in quanto tale, soggetto alle bizze della Dea Bendata. Soprattutto, abbiamo suggerito strategie per tornei fantacalci che implicano la presenza di partecipanti- amici che sottintendono rivalità ma al contempo divertimento e sane prese in giro, che sono le più belle vittorie quando si partecipa a questo gioco sempre più vario da stagione in stagione.


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