Premier League: analisi tattica del West Ham di David Moyes, outsider nella corsa Champions

La stagione 2020/2021 sta per entrare nel vivo. In tutti i maggiori campionati europei siamo già nel girone di ritorno e i primi verdetti non tarderanno ad arrivare, nonostante il grande equilibrio che regna in alcuni di essi. Su tutti la Premier League. Molte sorprese caratterizzano il campionato in corso, tra cui quella del West Ham di David Moyes. Gli Hammers, dopo tanti anni, stanno occupando le posizioni alte della classifica e sono in piena lotta per le posizioni Champions League, andando anche oltre i pronostici delle quote sul calcio. Un ruolino di marcia impressionante, che è frutto anche del gioco piuttosto concreto degli uomini di Moyes, che ha trovato la quadra con un interessante 4-2-3-1.

Specialmente se si confronta con la squadra della scorsa Premier League, che ha chiuso in 16esima posizione rischiando la retrocessione in Championship, il West Ham di quest’anno sta dimostrando grande maturità calcistica, riuscendo anche a impensierire molte delle big affrontate nel girone d’andata. Su tutte il Tottenham, con cui ha pareggiato 3-3, il Leicester City, battuto 0-3 in casa delle Foxes, e il Manchester City di Guardiola, fermato sull’1-1.

Se si fa un’analisi tattica della squadra londinese si può capire meglio il motivo del successo degli Hammers in questa stagione. Innanzitutto c’è da dire che David Moyes può contare su una rosa di tutto rispetto. Il tutto nonostante la partenza di alcuni calciatori importanti come Pedro Obiang, tornato in Italia. Non mancano giocatori di assoluta qualità: dal portiere Fabianski, al trequartista Lingard, passando per gli esterni Benrahma e Lanzini, tutti giocatori molto pericolosi.

Il 4-2-3-1 si trasforma spontaneamente in un 4-2-1-3 in fase di attacco con le due ali che vanno a stringere verso la punta centrale, permettendo ai terzini di avanzare il proprio raggio di azione. Un movimento fluido e piuttosto rapido, che consente alla squadra di Moyes di portare tanti uomini nella metà campo avversaria. In fase difensiva invece, prende forma un più solido 4-4-2 che richiede un lavoro di copertura agli esterni offensivi. Di solito la costruzione parte dal basso, dai piedi del centrale di difesa Ogbonna, dotato di un’ottima capacità di impostare l’azione.

Certamente si tratta di un gioco votato all’attacco che ha tra i punti di forza quello di creare problemi sulle fasce con le sovrapposizioni dei terzini e degli esterni. Ovviamente tutto questo comporta anche degli svantaggi, specie in caso la squadra perda lucidità e concentrazione, lasciando dei buchi enormi alle spalle dei centrocampisti. Altro punto debole del West Ham è l’attaccante. Antonio è un centravanti di ottima qualità ma che spesso non riesce a sfruttare la mole di gioco enorme costruita dai compagni di squadra. Finora è stato autore di 5 reti in 15 presenze.