Voti fantacalcio Serie A 28.a giornata: Pa...Perin fa risorgere Sturaro, mago Luis Alberto, sempre Caputo, Mertens è tornato, San D'Ambrosio

Il Genoa si regala una domenica da sogno battendo 2-0 una Juve stanca dalle fatiche di Champions e senza Ronaldo, lasciato a riposo da Allegri. La prima occasione per i padroni di casa capita al 15′ sul sinistro di Sanabria, un tiro che equivale a un rigore in movimento: straordinario Perin a mettere in angolo. Il Grifone di Prandelli ci crede e il 28′ è un minuto decisivo: Romero colpisce il palo, sul cross seguente c’è il “mani” di Cancelo. L'arbitro assegna il rigore ma il Var rileva un precedente fallo di mano di Kouamè. Il primo tempo termina con l’occasione capitata sui piedi di Rolon: palla altissima, calciata dentro l’area di rigore.

Nella ripresa la Juve al 56' passa in vantaggio con Dybala: il Var, però, nega il gol ai bianconeri per l’iniziale fuorigioco di partenza di Emre Can. Prandelli sceglie Stefano Sturaro, al suo secondo debutto in rossoblù ed ex della gara, e due minuti dopo mette la palla in rete con un tiro forte che Perin smanaccia male e non trattiene. Il Genoa non molla e all’82’ infilza ancora i campioni d'Italia con un contropiede perfetto: Kouamé per Pandev, diagonale potente e gol che mette la gara in ghiaccio. Nel finale Bernardeschi calcia due punizioni in maniera sbilenca e rende l'idea di una giornata davvero storta per i suoi.

Male Perin che appare troppo incerto, nonostante qualche parata decisiva, Cancelo e Bonucci vanno spesso in difficoltà. Anche Pjanic pecca nella gestione del pallone, Mandzukic non esce dal suo periodo di crisi. Criscito gioca con la solita diligenza, Sturaro e Pandev entrano e spaccano il match con grinta e carica agonistica. Poco brillante Sanabria, Kouamè svaria senza dare punti di riferimento.

Vittoria fondamentale per l'Empoli di Andreazzoli, appena subentrato a Iachini. Al 15' contatto tra Paganini e Farias, dopo un lungo colloqui Var, è rigore. Caputo trasforma centralmente e la sblocca. Poi è lo stesso bomber empolese ad avere sui piedi la palla del 2-0: libera magistralmente di Capuano, va via, entra in area centralmente è solo davanti a Sportiello ma calcia debolmente. Al 38' il gol, però, arriva: azione sviluppata da Krunic con il bosniaco a servire Di Lorenzo, poi ancora a Krunic che apre per Pajac e l’ex Cagliari la mette sotto la traversa. Nel recupero del primo tempo miracolo di Sportiello che nega a Farias il tris azzurro.

In avvio di ripresa sempre Farias si divora un gol facile da ottima posizione e al 24' il Frosinone accorcia: tiro incrociato di Ciofani, bella respinta di Dragowski, e tap-in dell'ex Atalanta. Sofferenza per l'Empoli con il Frosinone che le prova tutte per pareggiarla ma l'unico vero pericolo arriva con il neo entrato Dionisi che di testa sfiora il palo alla destra di Dragowski. Tra i ciociari Paganini e Capuano tra i più in difficoltà, male Cassata, Valzania dà la scossa. Ciano e Ciofani lottano ma non creano tantissimo. Caputo è il solito punto di riferimento, Farias sprecone. Esordio da sogno per Pajac che gioca una gara di grande spinta, tante giocate pregevoli per Traorè.

La Lazio porta a casa tre punti importantissimi nella corsa europea e fa secco (4-1) un Parma in versione vacanziera all'Olimpico. Al 21' biancocelesti in vantaggio con Marusic che sorprende Sepe sul suo palo, passano pochi minuti e Iacoponi colpisce con il braccio nettamente la palla, rigore nessuna protesta. Dagli 11 metri non sbaglia Luis Alberto che raddoppia. Ancora Luis Alberto al 37': bellissimo tiro dalla distanza dello spagnolo e 3-0. Partecipa al festival del gol anche il capitano Lulic che dalla distanza di destro colpisce alla sinistra di Sepe sugli sviluppi di un corner. Ripresa di pura accademia per la banda Inzaghi, nel finale Patric macchia la sua partita con un errore che di fatto propizia il gol della bandiera di Sprocati. Luis Alberto delizioso, Marusic e Lulic si regalano una gioia, solia sicurezza Acerbi. Bene in rifinitura Correa, si vede poco Caicedo. Nel Parma difesa e mediana bocciati pesantemente, Gervinho troppo timido, si salva solo Sprocati per la voglia che ci mette nel finale.

È un pareggio che ha il forte sapore della sconfitta quello conquistato dall’Atalanta in casa contro il Chievo. Dopo una grande parata di Sorrentino sul destro ravvicinato e botta sicura del Papu (29′), è stato Meggiorini a sbloccare la partita approfittando di una leggerezza di Djimsiti e di un’uscita non proprio efficace di Gollini.
 

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Nella ripresa il Chievo difende bene ma la Dea gioca con più rabbia e al 10' Freuler cerca la sponda di Zapata che serve a Ilicic un assist al bacio, con lo sloveno che uncina Sorrentino in uscita disperata. Non ci sono vere occasioni con i nerazzurri che attaccano a testa bassa e gli ospiti che ripartono e chiudono gli spazi vincendo tanti contrasti. Gasperini chiude a trazione anteriore, con Zapata Gomez e Barrow davanti, ma nonostante 6' di recupero il match non riesce a sbloccarsi. Ilicic appare in giornata, Gosens delude. Djimsiti paga un errore grave nel primo tempo, Gomez sfortunato mentre Zapata salva con l'assist vincente a Ilicic salva un pomeriggio complicato. Tanta sostanza per Diousse in mezzo, Cesar e Andreolli limitano un attacco notevole come quello atalantino, Sorrentino corraggioso nelle uscite e Meggiorini inventa una giocata non banale sul gol del vantaggio.

Primo tempo spettacolare tra Napoli e Udinese: inizia bene la squadra di Ancelotti con la chance di Koulibaly sulla quale Musso si supera. Al 18' azzurri che trovano il gol con il superbo passaggio di Mertens per Younes che segna a giro sul palo più lontano, una conclusione alla Insigne (out per infortunio) che vale il primo gol in Serie A. Quando al 26' Mertens mette in mezzo per Callejon che segna di contrabbalzo sembra già finita ma in 6 minuti la squadra di Nicola la riprende: al 30' Fofana riesce a penetrare nella retroguardia azzurra prima di servire Lasagna, tiro ad incrociare non forte ma che basta a superare un Ospina un pò sorpreso, poi al 36' Fofana sfonda su servizio di Ter Avest e buca ancora Ospina per il 2-2, nell'occasione mancata chiusura di Zielinski, tra i peggiori del primo tempo.

Nella ripresa Napoli che appare più registrato in difesa e al 57' trova l'incornata di Milik da centravanti vero sul coner di Callejon e si riporta avanti. Il 4-2 arriva su un'invenzione di uno scatenato Mertens che, dopo aver firmato 2 assist in partita, si mette in proprio e con un azione delle sue rientra sul sinistro e trova un gol bellissimo. Un minuto dopo colpo di testa di Milik su cross di Malcuit lontano dalla porta e 5-2 sfiorato. Si chiude con un gol annullato a Zielinski per fuorigioco una gara che il Napoli ha raddrizzato nella ripresa dopo le tante sbavature difensive del primo tempo. Koulibaly sale in cattedra nel secondo tempo, Malcuit spinge bene, serata di grazia per Mertens, anche Callejon non sfigura.
Milik dimostra di essere centravanti moderno, Lasagna e Fofana migliori tra i friulani, Ter Avest in crescita, Mandragora si piazza in difesa e si fa beffare sul 3-2, Sandro non ha il ritmo che servirebbe davanti alla difesa.

Una vittoria che vale il controsorpasso al Milan, e soprattutto può valere una stagione: al termine di una grandissima girandola di emozioni, l'Inter di Luciano Spalletti si aggiudica il derby numero 170 superando il Milan per 3-2. Al 3' è già vantaggio Inter: cross di Perisic, Donnarumma non esce, splendida sponda di Lautaro, Vecino scarica in fondo al sacco.
Ci prova Paquetà che esplode il destro dai 25 metri, Handanovic ci mette i pugni. Al 30' azione prolungata dei nerazzurri, cross di Perisic, Vecino spara alle stelle da ottima posizione e al 41' anche Skriniar sfiora il raddoppio incornando di testa senza troppa pressione ma manda fuori.

Nella ripresa Inter che parte aggressiva e alla prima chance trova il 2-0: da angolo, cross di Politano, de Vrij di testa con una grande torsione non lascia scampo a Donnarumma. Il Diavolo ha il merito di trovare il gol che dimezza lo svantaggio dopo 6': sulla punizione di Calhanoglu, Bakayoko di testa insacca alle spalle di Handanovic sovrastando Gagliardini. Al 64' punizione di Brozovic, spizzata di Skriniar, vola Donnarumma. Passa poco e arriva l'episodio che svolta il match: Politano si accentra dalla destra, Castillejo lo stende, Guida scivola a terra indicando il dischetto. Dagli undici metri Lautaro tira una sassata che vale il 3-1.

Doppio vantaggio che dura poco infatti al 71' arriva il 2-3: da corner, D'Ambrosio rischia l'autorete, Handanovic reattivo ma non può nulla sul tap-in di Musacchio. Millan all'assalto nel finale, con Cutrone che si invola verso Handanovic e De Vrij a spazzare, poi da corner Piatek ci prova di tacco, la palla sorvola la traversa. Conti viene espulso per un entrata pericolosa su Lautaro ma il Var annulla il rosso e Guida concede solo il giallo. Al 91' cross tagliato di Suso, Castillejo schiaccia di testa, Handanovic salva d'istinto. Ma al 96' l'occasione d'oro capita a Cutrone: Suso dal fondo, il baby rossonero a colpo sicuro, D'Ambrosio si immola letteralmente col corpo, palla in angolo. Per l'Inter,  Lautaro è un guerriero assoluto, De Vrij firma il gol più importante, Vecino in queste sfide c'è sempre, Skriniar annulla Piatek e Politano diventa un fattore quando punta l'avversario, infine D'Ambrosio salva la vittoria con un salvataggio da ricordare. Rodriguez travolto in fascia, Kessie esce e quasi fa a botte con Biglia. Piatek è disarmato, Paquetà macchinoso.
Si salvano solo Calhanoglu e Bakayoko.


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