Voti fantacalcio Serie A 21.a giornata: killer Chiesa, gioia Izzo. Tonfo Bologna, Inglese non basta. Fattore Cancelo, Icardi ancora flop

La Fiorentina espugna il Bentegodi e vince 4-3 contro il Chievo, in una partita folle, in cui è successo di tutto. Alla fine decisivo anche Lafont, che sul 3-2 ha parato un rigore a Pellissier. Per i viola in gol Muriel, Benassi e Chiesa (doppietta). Per il Chievo gol di Stepinski, Pellissier e Djordievic. I viola iniziano alla grande e al 3' passano: Hancko mette una palla in area che Depaoli non controlla, Muriel si presenta davanti a Sorrentino e lo batte con un tiro imparabile sotto la traversa. Il Chievo coglie un palo esterno con Stepinski, restando vivo sulla partita.

Episodio anomalo da Var al minuto 15:  il Chievo segna, con Lafont che sbaglia clamorosamente il rinvio regalando il pallone a Giaccherini. Con l'aiuto del Var, Chiffi annulla dopo diversi minuti, perché Pellissier pesta la linea dell'area di rigore prima che Hugo la tocchi sulla prima giocata di Lafont. Al 27' raddoppio degli ospiti con Benassi che sfrutta un passaggio di Simeone e inventa un tiro a giro meraviglioso. Poco prima un intervento di Pezzella che atterra Pellissier ma il Var resta muto. Al 37' la riapre il Chievo. Cross di Depaoli, Stepinski salta tra Pezzella ed Hugo e di testa mette in rete. Ancora chance per Simeone e Giaccherini nel fnale di frazione in un match che viaggia a ritmi vertiginosi.

Nella ripresa Muriel ha il contropiede che potrebbe chiudere i giochi ma il pallonetto è impreciso e non trova la porta, poi Benassi para sulla linea di porta: rosso e rigore trasformato da capitan Pellissier per il 2-2. Entra Gerson a dare forza e geometrie, Chiesa in ripartenza punta la porta, entra in area e calcia: traversa piena! Ancora Chievo che attacca e Gerson salva su uscita difettosa di Lafont, poi lo stesso portiere viola respinge un po' alla meglio ed è fortunato che Stepinski non arrivi sul pallone. Poi arriva il 3-2 viola: palla in verticale di Dabo, Chiesa rientra verso la porta e batte Sorrentino con un tiro a giro a mezza altezza. Finita? Nemmeno per sogno, Muriel al volo coglie il palo, sul ribaltamento Chiffi punisce un mani di Gerson discutibile, dal dischetto Pellissier stavolta non angola e Lafont disinnesca il 3-3. Non finisce mai e al 90' il gran cross di Depaoli trova la testa dell'ex laziale Djordjevic, che batte Lafont. Nel recupero la sforbiciata volante di Depaoli, partita da urlo, e un salvataggio di Ceccherini in area, eviteranno la nuova beffa per la banda Pioli.

Chiesa devastante, anche Muriel ormai intergrato alla perfezione. Gerson ha un impatto decisivo nella ripresa, Benassi fa e disfa, Lafont rimedia a una gara di errori nel finale. Hancko a destra appare incerto in fase difensiva, tra i clivensi oltre a Depaoli, bene l'attacco, buoni spunti da Leris e Giaccherini.

Una Roma a due facce non riesce a sbancare l’Atleti Azzuri d’Italia. I giallorossi, dopo tre vittorie consecutive in campionato, pareggiano 3-3 contro l’Atalanta. La squadra di Eusebio Di Francesco annichilisce i nerazzurri nel primo tempo, con due gol di Dzeko e il tris di El Shaarawy, poi accorcia le distanze Castagne allo scadere. Zaniolo regala un assist di petto per l'1-0, la difesa atalantino subisce tantissimo sulle ripartenze e sotto porta la squadra di casa è parecchio imprecisa.

Nella ripresa, però, gli uomini di Gasperini giocano con maggiore convinzione e raggiungono il pareggio con le reti dell’ex romanista Toloi e il sigillo di Zapata, dopo che proprio il colombiano aveva sbagliato il calcio di rigore calciandolo alle stelle appena un minuto prima. Mancini esce nel secondo e gioca male, Ilicic spento in attaco mentre Gomez sale in cattedra nel finale. Nella Roma tutto e il contrario di tutto: nella ripresa Cristante e Nzonzi soffrono i ritmi elevatissimi, Karsorp si fa infilare troppo spesso e Kluivert fa infuriare Di Francesco per la gestione del pallone. Finisce con lo stesso risultato dell'andata con i grandi rimpianti giallorossi e una rimonta storica per la Dea, squadra costruita a immagine e somiglianza del suo condottiero Giampiero Gaperini.

Frosinone che sbanca Bologna 4-0 a sorpresa e rivede la zona salvezza. I ragazzi di Baroni decidono subito di rimboccarsi le maniche e tentare d'invertire l'inerzia del match: approfittando dello sbandamento degli avversari in seguito all'espulsione rimediata da Mattiello per un brutto fallo, bastano due minuti alla squadra ciociara per portarsi sull'1-0: Beghetto va al cross dopo aver completato un buon triangolo con Cassata, sul secondo palo sbuca, indisturbato, l'esterno destro Ghiglione, che di testa impatta il pallone e lo spedisce in rete. Dopo 3' è lo stesso Beghetto a servire un traversone ben calibrato nel cuore dell'area di rigore, dove Ciano al limite dell'area piccola colpisce al volo con il piede mancino e trafigge Skorupski. Helander spreca l'occasione per dimezzare lo svantaggio nel finale di tempo.

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Nella ripresa, tra le fila dei padroni di casa entra in campo Destro: è lo stesso attaccante a sfiorare l'1-2 con una conclusione poderosa scagliata dai 20 metri. Padroni di casa che ci provano e creano qualche buona occasione, con Palacio tra i più attivi, ma arriva il 3-0 in contropiede: Pinamonti fulmina il portiere rivale con un destro repentino. Succede poco altro e ad un quarto d'ora esatto dalla fine, Ciano, in posizione pienamente regolare s'invola tutto solo davanti al portiere avversario e chiude un pomeriggio storico per i ciociari. Spicca Beghetto tra i migliori con l'altro esterno Ghiglione, Ciano è spietato sotto porta e Pinamonti si merita la fiducia di Baroni. Nel Bologna, Mattiello rovina subito il match in maniera sconsiderata, difesa horror, solo Palacio prova a scuotersi.

Altra rimonta incredibile in questa giornata al Tardini, con la SPAL capace di imporsi sul Parma per 3-2 dopo che i ducali si erano portati sul 2-0. Inutile, dunque, la doppietta di Inglese, cui hanno risposto le reti realizzate da Valoti, Petagna e Fares.Ad andare vicino al gol per prima è proprio la SPAL, che con il giovane croato Simic, su azione da calcio d'angolo, sfiora il palo alla destra di Sepe. Proprio lui commette il fallo da penalty su Inglese e il bomber ex Chievo trasforma. Annullato il 2-0 dello stesso Inglese sul finale di tempo, per un fuorigioco iniziale di Gervinho. La ripresa inizia benissimo per la banda D'Aversa che si porta sul 2-0. Gervinho fa tremare la traversa di Viviano, ma il più lesto di tutti è Inglese, che raccoglie il pallone e firma la sua doppietta personale. Entra e incide subito Valoti, lasciato colpevolmente solo in area di rigore, a realizzare l'1-2. Passano altri cinque minuti ed è un altro colpo di testa, questa volta di Petagna, a regalare il gol del pari alla SPAL. Parma impaurito e beffa che si materializza con Fares che raccoglie una respinta e regala i 3 punti ai suoi. Bene Valoti, Fares e Petagna tra i ferraresi, Simic pasticcia. Gervinho semina terrore, Inglese è bombero vero, Bastoni e Bruno Alves sbagliano nel finale.

L'Inter va a Torino sponda granata con le grane Icardi e Perisic (cessione vicina?) e Spalletti lascia Politano e Nainggolan in panchina inserendo Lautaro Martinez accanto al capitano. Partita soporifera nel primo tempo con Belotti e Zaza protagonisti di tanti scontri fisici. Dalbert sbaglia passaggi elementari e anche Joao Mario non è in giornata.
Non succede fino al 35' quando Izzo sale sulla testa di D'Ambrosio, il campanile beffa Handanovic rimasto troppo passivo. Nella ripresa canovaccio identico e difesa granata che mura i pochissimi tentativi dell'Inter, si ricorda appena un tiro alto di Nainggolan.

Le condizioni del campo non aiutano lo spettacolo e ci sono errori tecnici continui da ambo le parti, Politano prova a scuotere l'attacco, Lautaro vaga senza spunti decisivi. Belotti è bravo a tenere su la squadra da vero centravanti, passano i minuti senza che Sirigu (ma a dire il vero nemmeno Handanovic) che debbano sporcarsi seriamente i guanti. Politano dice qualcosa di troppo all'arbitro Maresca e va fuori, De Vrij chiude da attaccante aggunto ma l'1-0 regge.

La migliore Lazio della stagione domina per quasi tutta la partita la Juventus dei record ma viene beffata dall’ingresso a sorpresa di Joao Cancelo. Il portoghese, dato tra gli indisponibili per tutta la settimana, recupera in extremis e regala ad Allegri 25 minuti di grande qualità con cui i bianconeri ribaltano una Lazio straordinaria. Perfetto il pressing dei biancocelesti che giocano con enorme coraggio, accettando sempre l’uno contro uno con Dybala, Ronaldo e Douglas Costa. Monumentale la prestazione di Lucas Leiva davanti al terzetto difensivo, perfetta la gestione del pallone nella fase offensiva del terzetto Milinkovic-Correa-Luis Alberto alle spalle di un sempre vivo e pericoloso Ciro Immobile

Szczesny tiene a galla i suoi in tante occasioni ma nulla può sulla carambola tra Parolo e Emre Can su azione di corner quando siamo vicino all'ora di gioco. Il destro dai 25 metri di Luis Alberto esce di un millimetro con Szczesny battuto. 

Cancelo entra e sfrutta la stanchezza di un generoso Lulic, il portoghese è abile a sfruttare la respinta di Strakosha dopo il gran sinistro di Dybala dall’interno dell’area di rigore e a pareggiare i conti. Lazio senza timori ma la Juve prende campo nel finale quando ancora Lulic strattona Cancelo in area sul cross di Bernardeschi, Massa decreta il rigore che stavolta Ronaldo non sbaglia e l'ultima chance è per Milinkovic che calcia alto dal limite su punizione. Bonucci si fa male nel primo tempo, Rugani soffre. Male Emre Can in mezzo, Ronaldo si vede solo sul rigore e poco altro. Cancelo è un fattore, sfiora il 3-1 in contropiede, e la ribalta. Lulic rovina tutto, Parolo è un jolly prezioso e Immobile è impreciso nei momenti chiave del match.


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