Voti Serie A 16.a giornata: Berardi fa 50, Cholito da derby. Sentenza Quagliarella, Milik punisce e Olsen da ' scherzi a parte '

Primo tempo frizzante al Mazza, nel lunch-match della sedicesima giornata di Serie A tra SPAL e ChievoVerona, con tanta intensità e almeno un'occasione nitida da rete per parte. Al 12' è Meggiorini a impegnare Gomis con un diagonale verso il secondo palo: deviazione provvidenziale del portiere della SPAL. Gli ospiti prendono fiducia e, tra il 15' e il 20', spaventano di nuovo gli estensi con un colpo di testa centrale di Pellissier e una mezza rovesciata di poco alta di Leris. A sfiorare il vantaggio al 21' è il solito Lazzari, impreciso però nella conclusione di controbalzo dalla destra dopo un cross dalla fascia opposta di Fares: palla che termina a lato. L'esterno si fa perdonare dell'errore immolandosi sulla linea di porta per salvare il risultato dopo un doppio tentativo di Pellissier.

Nella ripresa Birsa rileva Giaccherini ma non darà il contributo offensivo richiesto, la partita corre sui binari dell'equilibrio e Bani gioca un partita di notevole attenzione in marcatura. Entra Stepinski per un positivo Pellissier e anche Semplici toglie prima Petagna e poi Antenucci, per Paloschi (gol sfiorato, salvataggio di Bani miracoloso) e Floccari (siluro da fuori  area che stampa la traversa nel recupero). Il Chievo si spegne e Lazzari imperversa a sinistra facendo impazzire Jaroszynski. Finisce 0-0, un punto che muove la classifica di entrambe, ma non serve più di tanto. Per Di Carlo il percorso salvezza resta in perenne salita.

La Fiorentina scaccia la paura nella ripresa e vince il derby contro l'Empoli (3-1), mostrando una buona reazione allo svantaggio iniziale firmato Krunic. Al 22' buona chance per Hugo che manca l'intervento di testa, poi al 25' bella azione di Antonelli che pesca Caputo nei pressi dell’area, il quale crossa basso in area e trova Krunic che spedisce il pallone in porta. Viola in confusione e Norgaard che appare incerto in regia, Lafont rischia sul pressing di Caputo ma si salva. la banda Pioli ha il merito di pareggia in chiusura di tempo con l'imbucata del Cholito Simeone che Mirallas sfrutta con una conclusione potente sotto la traversa.

Nella ripresa Chiesa ci prova da tutte le posizioni e al 58' Biraghi pennella un cross preciso sulla testa di Simeone che quasi stacca da fermo e fa 2-1, secondo gol consecutivo per lui. le squadra si allungano concedendo tantissimo in contropiede e il neo entrato Dabo su azione personale trova il gran tiro che vale la sicurezza. Zajc non incide quando entra, Caputo sfiora il 2--2 ma Lafont è bravo a chiudere. Male i centrali di Iachini, La Gumina stavolta è troppo timido. Tra i viola ottime prova di Chiesa e Biraghi, Simeone sta ritrovando certezze e Mirallas non è più solo il vice Pjaca.

La Sampdoria scaccia l’incubo di un pareggio incolore in soli quattro minuti: prima Caprari al 21′, poi Quagliarella al 25' della ripresa risolvono la sfida e legittimano tre punti importanti per la classifica. Dopo una prima frazione senza emozioni, doppia chance per Praet e Caprari che vengono murati, proprio loro due costruiscono il vantaggio con il belga che pesca l'inserimento sul primo palo del compagno. Passa poco e ancora Praet mette sulla testa di Quagliarella che fa 2-0 e chiude i giochi. Che il bomber campano sia sempre decisivo non fa più notizia, bella prova di Sala in fase di spinta. Andersen e Tonelli chiudono ogni spazio e Defrel oggi deve riconquistarsi il posto da titolare.
Tra i ducali responsabilità per Iacoponi e Gagliolo, Sepe ci mette spesso una pezza. Siligardi lascia troppo solo Inglese, per quest'ultimo tanto impegno ma praticamente nullo.

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Brutta prova del Frosinone allo Stirpe: la squadra di Longo gioca con leggerezza e idee confuse al cospetto di un Sassuolo invece ben più rodato e determinato: i neroverdi passano per 2-0 grazie all'autogol di Ariaudo e alla rete messa a segno da Berardi. Già al 3' il Sassuolo si rivela subito pericoloso con un tiro-cross firmato Di Francesco: il suo suggerimento non trova alcuna deviazione sotto porta da parte dei compagni.

Ci prova Ciano su punizione ma la palla esce di un soffio, Babacar e Sensi tentano di illuminare la fase offensiva di De Zerbi con giocate importanti ma la rete non arriva. Ciofani gira di testa su cross di Zampano ma senza la giusta potenza, poi Maiello dalla distanza impegna Consigli. Al 43' progressione di Duncan, la mezzala ghanese crossa al centro e provoca l'autogol di Lorenzo Ariaudo, il quale prova ad allontanare un pallone che invece schizza in rete. Nella ripresa padroni di casa iondolenti e al 13' tempo gli ospiti raddoppiano con la rete di Domenico Berardi: all'improvviso arriva l'apertura per il numero 25 che, tutto solo sull'out di destra, è libero persino di aggiustarsi il pallone in area e concludere a rete. Al 66' chance anche per Ferrari che scheggia la traversa, gravi colpe di Capuano che si lascia saltare troppo facilmente sull'1-0 di Duncan, Campbell e Ciano non si vedono praticamente mai. Bene tutta la retroguardia del Sassuolo, imponenenti la prestazioni di Berardi, che sigla il suo 50° gol in Serie A, e di Duncan che è una spina nel fianco grazie alla sua capacità di usare il fisico.

Panchina per Insigne, Mertens ed Hamsik e spazio ai vari Ounas, Milik e Fabian Ruiz. Queste le soluzioni offensive di Carlo Ancelotti che producono però un primo tempo piuttosto sterile ed avaro di occasioni a Cagliari. Pericoli per gli azzaurri all’11’ quando Ounas innesca involontariamente l’azione che porta al destro violento di Faragò ben disinnescato da Ospina. Gioco spezzetato e ancora Ospina deve impegnarsi su Farias prima della chiusura della frazione. Napoli più frizzante a inizio ripresa: al 48′ è infatti Fabian Ruiz a sbagliare un vero e proprio rigore in movimento su assist di Malcuit prima di un mancino insidioso di Milik ben servito da Zielinski.

Mertens assiste bene Milik e solo la traversa nega la gioia al centravanti polacco. Ancora Farias di testa prova a caricare i sardi, entrano Callejon e Insigne per l'assalto finale. Il premio arriva nel primo dei 7 minuti di recupero grazie ad uno splendido calcio di punizione di Arek Milik che risulta ancora decisivo nei finali. Tra i sardi si distinguono Romagna in difesa e Barella, giocate da applausi nella ripresa.

Una Roma disordinata e nervosa vince in rimonta per 3-2 contro il Genoa di Prandelli. Una serata difficile per la squadra giallorossa, fischiata dalla Curva Sud in piena contestazione, con Schick, Kolarov, Di Francesco e Florenzi tra i più criticati. Gli ospiti approfittano della situazione e dopo 17 minuti trovano il vantaggio con Piatek su errore clamoroso di Olsen che si fa passare il tiro di Hiljemark sotto le gambe. Al 33' Fazio risolve una mischia in area ma passano appena 2' e Hiljemark trafigge Olsen su azione di corner dopo la spnda aerea di Sandro. Zaniolo tra i migliori con giocate di personalità, la difesa a tre giallorossa balla a ogni occasione utile. Nel finale di tempo Kluivert brucia Zukanovic e insacca in diagonale.

L'ambiente dell'Olimpico non aiuta e quando Lazovic tira da fuori e Olsen se la butta ancora dentro, lo stadio ammutolisce: il Var segnala un fuorigico e salva la Roma.
Al 59' Kluivert fa sponda per Cristante che butat giù la porta, scacciando fantasmi e paure. Ma il Genoa, dopo un palo dello stesso Cristante a porta vuota, prima con Piatek e poi con Kouamé va vicino al pareggio. Nell'ultima azione Florenzi spinge con tutte e due le mani Pandev in piena area mentre salta di testa, Di Bello lascia correre e sbaglia. Finisce così, con una Roma malata che prova a rialzarsi a fatica. Si salvano Kluivert e Cristante in una serata che pareva disgraziata, Olsen sotto effetto di anestesia e Florenzi in marcatura è sempre un disastro.


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