Il posto fisso non esiste: Lasagna, Petagna e La Gumina, bomber a rischio panchina dopo la sosta?

Il calciatore è un lavoro, seppur possa fare sorridere come affermazione, e come ogni lavoro che si rispetti i tuoi superiori esigono da te il massimo. Per un attaccante il gol è il raggiungimento dell’obbiettivo, è l’appagamento lavorativo, per i centravanti sono sempre i numeri che contano, e se non “timbri il cartellino” secondo le aspettative con regolarità, puoi essere messo in discussione.

Dopo un precampionato superlativo, Kevin Lasagna, attaccante dell’Udinese, è ancora a quota 0 gol in 3 partite, e i friulani hanno assolutamente bisogno di gol (e i fantallenatori che hanno punto moderatamente i crediti su di lui!). Machis, talento venezuelano, si è inserito molto bene, De Paul ha trascinato i suoi con un rigore segnato e la perla contro la Sampdoria, Barak è fondamentale per le geometrie della squadra.

In più l’arrivo in sordina della punta Teodorczyk dall’Anderlecht, su espressa richiesta dell’allenatore, mette Lasagna con le spalle al muro, senza contare l’ormai concluso periodo di ambientamento di un altro talento sudamericano, ossia Ignacio Pussetto, che l’allenatore ha spesso elogiato pubblicamente. Kevin è stato il trascinatore dello scorso anno, sappiamo che hai colpi per fare la differenza, nonostante ciò la concorrenza è agguerrita e la titolarità al momento non è più sicura al 100%, attendiamo la smentita sul campo!

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La Spal sta vivendo un ottimo momento, 6 punti in campionato e solo 1 gol subito, la difesa possiamo concludere che sta facendo un ottimo lavoro. Il dato un po’ meno positivo è la casella dei gol fatti: solamente due, arrivati dal fantasista ex Atalanta Kurtic e dal top player e capitano della squadra Mirko Antenucci. In coppia con il barbuto attaccante, che ha promesso di rasarsi in viso in caso di salvezza della squadra biancoazzurra, ha giocato tutte e tre le partite Petagna, ex ariete dell’Atalanta, che anch’egli come Lasagna, aveva mostrato un senso del gol discreto nel precampionato.

Al contrario di Lasagna, il nostro Andrea Petagna non ha mai goduto della fama di goleador: nemmeno la convocazione in Nazionale italiana, ha levato di dosso l’etichetta di attaccante poco prolifico. Nonostante ciò Gasperini plasmò la squadra bergamasca in base alle sue caratteristiche, mettendolo come boa offensiva per gli inserimenti dei centrocampisti e trequartisti, e lui diede un contributo notevole per gli ottimi risultati conseguiti dall’Atalanta.

Con l’esplosione di Barrow e l’acquisto del bomber di peso Zapata dalla Sampdoria, avrebbe trovato poco spazio, così la piccola Spal ha creduto in lui. In queste tre gare, oltre a non trovare il gol però non ha particolarmente brillato: alle sue spalle scalpita un certo Paloschi, talento incompiuto che ha trovato la sua dimensione nelle piccole, e di certo non vuole stare ad osservare. In più come caratteristiche sono opposti, Paloschi ha un innato senso del gol e ama sgusciare tra le difese avversarie, un “Pippo Inzaghi” della Spal, anche se il paragone può essere scomodo. Alla ripresa non è detto così che Petagna abbia il posto assicurato, Semplici ama gli esperimenti e da una chance solitamente a tutti i suoi giocatori, vedi Floccari lo scorso campionato (da non sottovalutare neanche quest’anno).

Rimaniamo in provincia e nel tandem d’attacco della neopromossa Empoli, con il bomber della serie B Caputo, troviamo l’ex Palermo Antonino La Gumina. Dopo un ottimo finale di stagione, dove ha trascinato i rosanero ai playoff per salire di categoria, persi malamente contro il Frosinone, ha accettato la sfida di sostituire Donnarumma, attaccante che ha preferito rimanere nella serie cadetta accasandosi a Brescia. Compito non facile, in quanto il ragazzo aveva solamente assaggiato la serie A nel 2016, dove ha collezionato solamente 4 presenze con il Palermo, e con soli 10 gol in due anni di serie B tra Ternana e i rosanero.

Il suo talento cristallino e la sua tecnica hanno spinto l’Empoli ad investire su di lui, in linea con la politica societaria abituata a svezzare giovani per lanciarli verso squadre più blasonate. L’Empoli dopo la vittoria convincente della prima giornata contro il Cagliari, dove Caputo e Krunic hanno siglato, ha raccolto un punto solamente nel pareggio contro il Chievo Verona ed è stato sconfitto dal Genoa di Ballardini.

Proprio in questa sconfitta, si è fatto notare un altro talentino di importazione, lo slovacco Mraz, che negli spiccioli finali di partita ha trovato il gol con un bellissimo inserimento su assist di Di Lorenzo. L’attaccante proveniente dallo Zilina lo scorso anno ha trovato la via della rete per ben 21 volte, e anche se il livello del campionato slovacco è nettamente inferiore, bisogna proporzionarlo al suo anno di nascita, ossia il 1997.

Mraz scalpita, La Gumina sente il fiato sul collo, occorre dimostrare nelle prossime gare qualcosa di più se non vuole finire in panchina.


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