Luciano Spalletti e la difesa dei segreti

L’allenatore della Roma ha più volte variato lo schieramento difensivo della sua squadra a causa dei vari infortuni che i giallorossi hanno patito. Prima a quattro e poi a tre, il tecnico toscano ha saputo rispondere perfettamente alle esigenze tattiche della sua Roma.

Luciano Spalletti ha variato ripetutamente il sistema di gioco, mantenendo comunque inalterato il suo credo calcistico. Pressing alto, inserimenti dei centrocampisti e una difesa solida sono tre delle principali caratteristiche che la sua squadra ha mostrato nella prima metà del campionato.

In agosto, Mario Rui era il terzino sinistro titolare ma dopo pochi giorni dall’inizio del ritiro estivo il suo crociato ha fatto crack e la squadra giallorossa è corsa ai ripari acquistando Bruno Peres, idoneo anche per la fascia sinistra ed in ballottaggio con il centrale/terzino Juan Jesus per sostituirlo. Con Vermaalen preso a fine agosto e gli inamovibili Manolas e Florenzi, la linea difensiva della Roma era idealmente schierata a 4.

I progetti, però, sono fatti anche per essere cambiati e così è stato quando mister Spalletti ha dovuto fare i conti con infortuni, ricadute e calciatori che non sono stati all’altezza di imporsi nella squadra giallorossa. Il reparto difensivo della Roma ha subito diverse mutazioni dopo l’infortunio di Florenzi e le prestazioni poco brillanti di Vermaalen e Juan Jesus.

La prima vera sorpresa è stata Fazio, il centrale argentino ha letteralmente conquistato Spalletti mostrando qualità aree fenomenali e un incredibile temperamento. Il rientrante Rudiger, l’inamovibile Manolas e i 195 cm di Fazio hanno formato una delle barriere difensive più affidabili di tutto il campionato.

La variabile tattica di Spalletti è stato proprio il rientro di Antonio Rudiger. Il difensore tedesco è utilizzato da Spalletti in tutte le salse: quando gioca da terzino è difficile stabilire se lo schieramento difensivo sia a 4 o a 3 perché la sua posizione, anche da terzino, risulta essere "bloccata" per garantire maggiore copertura e permette di colmare le lacune difensive di Bruno Peres.

L’ultima novità tattica del mister si chiama Emerson Palmieri, un calciatore che non aveva convinto ad inizio stagione ed ora, invece, sembra essere in grande ascesa con il nuovo 3-4-3 ridisegnato da Spalletti. Tale modulo consente ad Emerson e al sopracitato Peres di sfruttare le risapute doti offensive dei terzini brasiliani.

Insomma, che sia a 4 o 3, la difesa di Spalletti ha dimostrato grande solidità ed ha subito solo 18 reti, risultando una delle difese meno battute del campionato, seconda solo ai marziani della Juventus.


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