Voti fantacalcio Serie A 13.a giornata: frittata Da Costa, Hakimi la stappa, Leao centometrista, Ilicic sublime, Immobile decolla

La prima occasione tra Torino e Bologna è al 7’ con  Palacio che attiva Vignato, bravo a rimetterla in mezzo proprio per Palacio che, dopo un paio di rimpalli, prova a battere Milinkovic Savic, preferito a Sirigu, che si oppone all’argentino: due minuti dopo Svanberg raccoglie un pallone vagante fuori area e coglie una clamorosa traversa, con il portiere granata battuto. Alla mezz’ora Giampaolo è costretto a fare a meno di Bonazzoli, fermato da un problema muscolare, e al suo posto inserisce l’ex Verdi: dal suo piede una delle due occasioni granata, con l’angolo calciato dal 24 granata che porta al colpo di testa di Izzo, alto, a 3’ dalla fine del primo tempo, e con il destro di Belotti, telefonato, che chiude la prima frazione.


Ripresa al via con molta confusione e poca precisione: il Toro mette fuori la testa al quarto d’ora, con Verdi che sguscia via a Medel e prova a battere Da Costa sul suo palo, senza fortuna, la stessa che non assiste Barrow al 17’ quando spara col mancino. Barrow torna a provarci al 20’, con Milinkovic Savic costretto all’intervento dopo una grande giocata del gambiano. Ma il vantaggio granata arriva poco dopo: Verdi batte da posizione angolata, con Da Costa che interviene in maniera a dir poco discutibile segnandosi praticamente da solo e regalando il vantaggio alla squadra di Giampaolo, con la rete assegnata comunque all’ex rossoblù. Il Toro si salva al 31’, con Lyanco che mura la conclusione di Svanberg e con Palacio che non riesce ad inquadrare la porta, sparando fuori. Non sbaglia l’altro ex di turno, Soriano, quando ben imbeccato da Vignato batte Milinkovic Savic, calciando sotto le sue gambe, e rimettendo in parità la gara. Nel finale poche le occasioni vere, con le squadre più preoccupate di non subire gol che di farlo. Finisce 1-1 all'Olimpico Grande Torino.


Ci vuole un lampo per spaccare una partita che causa qualche  difficoltà di troppo per l'Inter: lo trova Lautaro Martinez con un passaggio illuminante, sul quale piomba Hakimi che beffa sul suo palo Ivan Provedel sbloccando un match dove l'Inter, tenuta fino a quel momento ben imbrigliata 
dallo Spezia, trova un vantaggio fondamentale. Anche perché gli uomini di Vincenzo Italiano non si scoraggiano dopo lo svantaggio e continuano a fare il loro gioco, non piegandosi nemmeno quando Romelu Lukaku trasforma al 71' un calcio di rigore assegnato con l'ausilio del Var per mani di Nzola trovando il 2-0. Anzi, nella fase finale i bianconeri trovano gli spunti migliori, coronati col gol del 2-1 finale firmato dal giovane Roberto Piccoli. Inutile per il risultato, ma che giustifica comunque gli elogi per la squadra ligure. Costretta però a cedere il passo all'Inter che trova la sesta vittoria consecutiva in campionato e rimane a -1 dal Milan capolista.


Il Milan dopo due pareggi consecutivi torna alla vittoria, battendo 2-1 il Sassuolo. Inizio sprint dei rossoneri che passano in vantaggio con Leao dopo appena 6 secondi e raddoppiano con Saelemaekers chiudendo sul 2-0 il primo tempo. Nei secondi 45 minuti è il Sassuolo a tenere maggiormente il pallone, senza però riuscire a sfondare la retroguardia ospite. Nel finale Berardi trova il gol su punizione, complice la deviazione di Hauge, che fissa il punteggio sul 2-1 definitivo. Rossoneri che tornano a casa con 3 punti  per mantenere la vetta a +1 sull'Inter seconda ed un'altra ottima prestazione di gruppo, macchiata soltanto dal giallo di Kessiè che salterà il match con la Lazio.
 

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La prima occasione alla Sardegna Arena arriva al 3’ per l’Udinese con Pussetto che raccoglie un lancio lungo in area e da posizione ravvicinata si fa respingere la conclusione da Cragno, uscito tempestivamente dai pali.  Al 27’ arriva il vantaggio cagliaritano. Rog in azione arrembante si procura una punizione dai 25 metri e Lykogiannis la sfrutta con un sinistro liftato che sorprende il portiere Musso. Dieci minuti dopo nuova conclusione dalla distanza del Cagliari con Sottil, Musso pur con qualche incertezza riesce a respingere. Al 45’ replica l’Udinese: Deulofeu taglia per De Paul, tiro dal limite e Cragno blocca. Al 57’ il pari: ospite De Paul per Pussetto che verticalizza per lo smarcatissimo Lasagna, appena entrato, che non ha difficoltà a battere Cragno. L’Udinese prende campo e insiste all’attacco. E al 65’ Di Francesco irrobustisce la difesa inserendo anche Ceppitelli al posto di Pavoletti trasformando il modulo in un 5-3-2. Un cambio che consente al Cagliari di allentare la pressione avversaria e di affacciarsi spesso dalle parti di Musso. Al 73’ rapida azione Rog-Lykogiannis, traversone da sinistra su cui Joâo Pedro arriva in ritardo di un soffio.Il tecnico rossoblù inserisce Simeone e Pereiro per Pavoletti e Joao Pedro, ma il risultato non cambia più.
 

Vittoria importantissima per il Benevento di Pippo Inzaghi contro il Genoa tra le mura amiche. Dopo un primo tempo combattuto, condizionato tra l'altro da un calcio di rigore netto non concesso dall'arbitro Giua per fallo su Caprari, il Benevento nella ripresa è passato prima in vantaggio con un gol di Insigne e poi chiuso la gara grazie a un rigore trasformato da Sau. Tre punti fondamentali che permettono alla truppa sannitai di portarsi con un vantaggio di otto punti sulla zona retrocessione. Genoa sempre più in basso e col morale ai minimi storici.


Con una ripresa straordinaria l'Atalanta di Gasperini ha ribaltato la Roma (4-1) Nel primo tempo, infatti, la banda Fonseca è stata superiore in tutto, anche nel punteggio: 1-0 all’intervallo grazie alla rete di Dzeko in avvio (3′), con anche un palo di Spinazzola a referto. Poi è scoccata la scintilla ed è tornata la vera Atalanta, quella delle meraviglie. Zapata ha trovato il gol del pari con una vera e propria bomba al 59′, mentre Gosens al 70′ ha fatto mettere la freccia ai suoi per il sorpasso con un colpo di testa perfetto ad anticipare l’uscita orribile di Mirante, su cross del neo entrato Ilicic.

Meno di 3′ dopo è arrivato il terzo gol, con il secondo neo-entrato Muriel che ha fulminato la difesa avversaria, superato Mirante e depositato nella porta vuota, su errore sanguinoso in disimpegno di Veretout. E poi è tornato nel tabellino dei marcatori  anche Ilicic, che ha regalato un gol del suoi fatto di tecnica, astuzia, classe: dribbling su tre avversari e sinistro nell’angolo basso, sul primo palo. 4-1 da sogno e per una sera il caso Gomez passa in secondo piano.

Pronti via, nel posticipo serale, e la Lazio è subito pericolosa con Immobile, che si gira meravigliosamente a cento area ma non trova la porta con una bella sforbiciata. Il Napoli balla in difesa e Immobile ne approfitta: sul cross di Marusic dalla sinistra, il bomber di Torre Annunziata salta più in alto di Maksimovic e gira il pallone di testa alle spalle di Ospina. La reazione del Napoli è veemente: dopo una bella discesa di Petagna sulla destra, al 18’ Fabian Ruiz può armare il sinistro dal limite dell'area ma Reina vola sulla sua destra e devia in corner. Sul successivo calcio d'angolo, è Zielinski a cercare il gol del pari ma Reina si distende ancora e salva la Lazio.  

Il primo tempo scivola via senza altre scosse, la ripresa comincia con il doppio cambio di Gattuso che al 55’ è costretto a rinunciare a Koulibaly, già ammonito e pure infortunato e sostituito da Manolas. Dentro a sorpresa anche Elmas, in campo al posto dell'impalpabile Politano. Neanche il tempo di assestarsi che la Lazio raddoppia: Immobile premia l'inserimento di Luis Alberto che calcia di prima intenzione sul palo più lontano della porta difesa da Ospina e al 56’ fissa il punteggio sul 2-0 finale. Napoli che nella ripresa perde pure Lozano per infortunio.


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