Voti fantacalcio Serie A 12.a giornata: Ronaldo indolente, Handanovic in serata, Insigne rabbioso, Destro è un Diavolo, doppio Nzola

Nel primo tempo partono forte Juventus e Atalanta con occasioni da entrambe le parti. La più clamorosa è al 12' per Morata, che con indolenza calcia fuori di tacco a porta vuota, forse pensando di essere in fuorigioco. Appena dopo l'uscita per infortunio di Arthur (dentro Rabiot), al 29' arriva il vantaggio della Juve, con un gran gol di destro di Chiesa da fuori area. Subito dopo è l'Atalanta ad andare vicina alla rete con Zapata, con Szczesny che mette di piede sopra la traversa. 

Il secondo tempo si apre con una grande occasione per la Juve: Morata, lanciato da McKennie, calcia con violenza sul volto di Gollini, che resta a terra. L'arbitro, fra le proteste dei bianconeri, interrompe l'azione, nonostante la Juve fosse ancora in possesso dalla palla con il portiere avversario fermo. Al 57' arriva il pareggio dell'Atalanta, con un violento destro di Freuler che si insacca sotto la traversa. la Juve replica gettandosi in avanti, ma è fermata da un grande Gollini, che al 60' para un rigore calciato male da Ronaldo e al 61' si supera deviando in angolo un tiro di Morata da distanza ravvicinata. Al 73' il protagonista invece è Szczesny, con una grande parata su colpo di testa di Romero. Poi la sfida a distanza fra i due portieri prosegue: Gollini respinge un tiro di Danilo e Szczesny una conclusione del Papu Gomez. All'84' entra Dybala al posto di Morata e subito dopo arriva il primo spunto degno di nota di Ronaldo, che calcia di poco sopra la traversa con un destro da fuori area. Finisce 1-1, tra occasioni e spettacolo.

Una partita davvero monotona per oltre 70 minuti tra Inter e Napoli, dove serve il classico episodio per accendere la scintilla. Quell'episodio è bravo a procurarselo Darmian, che si avventa su un pallone vacante in area del Napoli e viene abbattuto da David Ospina: calcio di rigore, partenopei che restano in dieci per l'espulsione di Lorenzo Insigne per una parola di troppo rivolta all'arbitro, e Romelu Lukaku che spiazza il colombiano dal dischetto. Ci sarebbero tutti i presupposti per portarla a casa in serenità per la banda Conte, e invece accade che la squadra di Gennaro Gattuso, trascinata dal'ex Matteo Politano che entra in campo con una furia agonistica clamorosa. Handanovic è provvidenziale due volte e salvato dal palo di Petagna in pieno recupero, il Napoli dà l'anima, sicuramente merita qualcosa in più ma non riesce ad evitare la sconfitta. L'Inter respira e gioisce, perché da Genova arriva anche la notizia del nuovo pareggio del Milan che ora porta i nerazzurri a -1 dalla capolista.

 

Partita bloccata tra Genoa e Milan anche se il Grifone è meno passivo rispetto alla Juventus e ogni tanto prova a pungere. Perin attento su una punizione al 21’ ma al 35’ e’ Destro ad avere la possibilità di segnare, ma il suo tiro sfiora il palo. Il Milan si spaventa e reagisce subito dopo con Rebic che scappa alla difesa è solo davanti a Perin è stoppatodal portiere genoano che salva il risultato. Si va al riposo così. Nella ripresa al 2’ il Genoa passa in vantaggio con Destro che finalizza un’azione di Ghiglione palla a Shomurodov che tira con Donnarumma miracoloso ma la palla va dove c’è l’attaccante rossoblu che segna. Secondo gol di Destro dopo quello al Crotone. Il Milan però dopo cinque minuti trova il pari con Calabria con un tiro a incrociare. Pioli inserisce Hague e Salemaekers per Rebic e Castillejo. È il festival del gol perché Destro riporta in vantaggio i rossoblu con un gran colpo di testa su cross di Ghiglione. 

Il match è una battaglia col Genoa che lotta con decisione. Dentro Behrami e Scamacca per Destro e Sturaro al 76’. Il Milan pericoloso con Hauge con palla che sfiora il palo. Il Genoa soffre e sll’82’ pareggia su corner con Kalulu. Quasi al 90’ Genoa vicino al terzo gol con Scamacca ma Donnarumma si supera. Finisce qui, il Genoa muove la classifica e respira un po’. 

La Sampdoria scaccia le ombre, torna a vincere a Verona (1-2)  e ottiene un successo che accantona i malumori legati al caso Candreva. L'uno-due di Ekdal e Verre è micidiale, ma gran parte del risultato è merito di Audero che in un paio di occasioni evita il vantaggio veronese e salva la sua porta nel recupero finale, il rigore di Zaccagni mette pepe al finale ma la Sampdoria resiste e porta a casa la vittoria.

Inizio senza tanti squilli tra Spezia e Bologna. Poi il match decolla: il primo squillo è di degli ospiti con Vignato che chiama in causa Provedel che mostra un po' di difficoltà.  Poi al 19' arriva il gol: maggiore serve Gyasi che anticipa Da Costa e serve Nzola che a porta vuota non ha problemi a insaccare in rete. La reazione felsinea è immediata. Barrow supera Provedel ma non inquadra la porta. Al Picco piove ma il campo regge bene. Tomiyasu non è preciso di testa e non sfrutta un'azione personale di Barrow. Lo Spezia non si fa intimorire: Marchizza se ne va ma Estevez alza troppo la mira. Gyasi si fa ammonire. Poi è Provedel a pasticciare ma Agoumè è bravo e attento a chiudere su Soriano. Il primo tempo finisce qui.

Nella ripresa passa un minuto e Agudelo centra il palo con Da Costa battuto. Provedel dice non a Barrow mentre Palacio è murato. Nzola dall'altra parte non colpisce bene la sfera. Al 63' lo Spezia raddoppia: Agudelo se ne va, palla a Nzola che non ha difficoltà a raddoppiare. Il franco angolano potrebbe siglare il tris ma Da Costa in uscita bassa blocca la sfera. Ma le formazioni di Mihaijlovic hanno mille vite e al 72' i rossoblù riaprono il match con Dominguez prima controlla e poi con un destro forte e preciso realizza. Poi la girandola dei cambi con gli ospiti alla ricerca di freschezza e le Aquile che si difendono e non disdegnano le sortite offensive. Si entra nel recupero. Barrow da lontanissimo sorprende Provedel e sigla il 2-2. Poi si arriva al 97'. Pobega fa fallo su Soriano in mezzo all'area di rigore, Il var conferma. Barrow dal dischetto è ipnotizzato da Provedel che para, l'attaccante felsineo si avventa di testa ma il portiere è ancora super e sigilla il pari.

 

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Rischia subito in avvio di partita il Sassuolo al Franchi: al 6’ Biraghi da posizione invitante non inquadra la porta. Al 13’ il vantaggio neroverde, suggerimento in verticale di Berardi per Traorè che con grande tempismo si presenta solo davanti al portiere viola e lo batte. Sassuolo in grande evidenza al 23’: conclusione d fuori di Rogerio, Dragowski respinge sui piedi di Berardi che calcia altissimo la posizione favorevole. Al 33’ Locatelli, già ammonito per un fallo su Venuti (diffidato salterà domenica la sfida con il Milan), aggancia al 38’ in area la gamba di Ribery. Non ha dubbi Valeri ad indicare i dischetto. Vlahovic spiazza Consigli e la Fiorentina pareggia.

Nella ripresa il Sassuolo potrebbe tornare in vantaggio, conclusione di Obiang all’8’ respinta dalla traversa. Risponde la Fiorentina e Consigli si supera nel deviare su Castrovilli. Dopo il primo quarto d’ora il doppio ingresso nel Sassuolo con Caputo e Defrel al posto di Raspadori e Traorè.
Al 38’ numero di Ribery che scarta tre giocatori nell’area neroverde, Consigli miracoloso che devia sulla traversa. Nel finale Defrel ha la palla della vittoria ma non la sfrutta. Finisce 1-1.

Dopo l'impresa sfiorata di San Siro domenica contro il Milan , stavolta è un Parma meno brillante. Questa sera ha sicuramente fatto di più del Cagliari, ha impostato e si è proposto in avanti con continuità, creando qualche buona occasione, ma ai crociati è mancato il guizzo finale, il colpo vincente. Il Cagliari, da parte sua, si è difeso bene, con ordine e in alcuni momenti (ha gestito il gioco, rendendosi pericoloso. Crociati non del tutto fortunati: infatti hanno perso  Scozzarella e Pezzella (dentro Sohm e Gagliolo) nella prima mezz'ora per due infortuni muscolari. Un match giocato anche con un buon ritmo, a tratti, ma che di fatto non è mai decollato: Parma-Cagliari finisce 0-0


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