Voti anticipi fantacalcio Serie A 11.a giornata: è arrivato il Messias, De Paul è una gemma, bambola Radu, Silvestri top

Lo Spezia si arrende al Crotone, aiutando i calabresi a rientrare nella corsa salvezza e complicandosi di conseguenza la vita. Pronti via e subito Chabot prende il giallo per un fallaccio su Messias. Proprio Messias porta avanti il Crotone, al termine di un'azione di contropiede che trova impreparata e sbilanciata la retroguardia spezzina. Pareggia Farias al 18', lesto a profittare di un errore della retroguardia calabrese, nell'iccasione di Zanellato. Il primo tempo si chiude sul pareggio ma in avvio di ripresa il Crotone si riporta avanti: lancio in profondità di Molina per l'inserimento in area di Reca, il polacco controlla, mette a sedere Sala e calcia sul secondo palo senza lasciare scampo a Provedel. Il vantaggio galvanizza il Crotone che allunga al 56' con Eduardo. Lo Spezia sembra incapace di reagire e al 77' rischia di subire il quarto gol: Molina,dopo l'errore di Chabot che perde il pallone, entra in area e prova il diagonale. Provedel si distende alla sua destra e tiene in partita le Aquile. E solo il VAR cancella provvisoriamente il poker del Crotone, che sarebbe stato firmato all'89' ancora da Messias e ancora in contropiede. Ma al 96', sempre in contropiede, lo stesso Messias chiude la gara su assist di Simy.

Lo Spezia è parso svagato in alcune occasioni, lasciando spazio alla grinta dei ragazzi di Stroppa che giocavano la partita della vita. Oltre a un sontuso Messias, bene gli esterni Molina e Reca, Simy non trova un guizzo per entrare sul tabellino, Male Piccoli, oggi titolare in assenza di Nzola, Chabot e Sala tra i peggiori, Ricci e Maggiore ci provano ma senza precisione, si salva Farias.

L’inerzia del match Tra Torino e Udinese  però pende subito una piega favorevole ai friulani, che al 24′ passano in vantaggio capitalizzando al meglio un contropiede cominciato da Wallace. L’azione si sviluppa con un pallone perso da Meité a centrocampo, che favorisce l’iniziativa personale di Deulofeu. L’ex Milan è bravo a servire in profondità Pussetto, che arriva a tu per tu con Sirigu e trova la rete dello 0-1. Un vantaggio meritato per la formazione di Gotti, che chiude così il primo tempo il vantaggio contro un Torino rinunciatario e mai pericoloso dalle parti di Musso. 

Il secondo tempo comincia con tre cambi per Giampaolo:dentro Izzo, Lukic e Bonazzoli al posto di Nkoulou, Meité e Zaza. Ma non si vedono grandi miglioramenti perchè all’Udinese bastano soltanto 9′ per trovare il gol del raddoppio. Discesa palla al piede dell’ex di turno Bonifazi che serve Pereyra, il quale appoggia a De Paul, lasciato colpevolmente solo dalla retroguardia granata al limite dell’area, destro preciso e 0-2.

 

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Arriva l’episodio che può cambiare il match: se lo va a cercare al 22′ Bonazzoli, che ruba palla a Samir in area e regala a Belotti l’assist per il gol,  il suo 100° in granata,  che riapre il match. L’1-2 carica il Toro, che attacca a testa bassa, e meno di sessanta secondi dopo trova il pari con Bonazzoli, che approfitta del velo di Belotti, rientra sul sinistro e batte Musso. La gioia granata però dura pochissimo perchè in difesa si palesano i soliti limiti. Al primo ribaltamento di fronte, un minuto più tardi, al 24′, l’Udinese si porta nuovamente in vantaggio sull’asse Pereyra-Nestorovski, con l’ex Palermo che gela Sirigu e fa 2-3. Al 39′ ci si mette anche la sfortuna per la squadra di Giampaolo: la punizione calciata perfettamente da Rodriguez sbatte sulla traversa.  Grandi prestazioni per De Paul e Pereyra, autentici leader tecnici in casa bianconera, Nestorovski si fa trovare pronto. Nel Toro Belotti e Bonazzoli duettano con profitto, la difesa continua a essere un colabrodo.
 

Nel primo tempo Lazio vicina al vantaggio contro l'Hellas di Juric con Immobile (errore di Barak), poi Reina ferma Faraoni. Nel finale di tempo cross proprio di Faraoni per Dimarco, tiro al volo deviato da Lazzari e avanti i gialloblù che sfiorano il raddoppio con Zaccagni in contropiede.

Nella ripresa ottimo inizio del Verona, ma è la Lazio a pareggiare con una prodezza personale di Caicedo, che stoppa, si gira e fulmina Silvestri da fuori. I gialloblù non abbassano la testa e dopo una straordinaria azione di pressing collettivo trovano di nuovo il vantaggio con Tameze dopo un pallone recuperato da Salcedo su erroraccio di Radu.  Nel finale i padroni di casa vengono stoppati da un super-Silvestri, prima su Milinkovic e poi su Pereira. Verona che supera in classifica i biancocelesti, salendo al sesto posto. Bene la fase difensiva gialloblù ,Tameze da falso nove ripaga Juric, Zaccagni e Dimarco sfrecciano co costanza, Nella Lazio male capitan Immobile, si salvano Caicedo e Akpa Akpro.


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