La maturità di Insigne, leader e bomber nel segno di Diego

Dopo la deludente stagione scorsa sotto ogni punto di vista, culminata dall'ammutinamento della squadra e dal conseguente esonero di Carlo Ancelotti, il capitano del Napoli e figlio di Napoli Lorenzo Insigne, sembra aver dato una scossa ed una svolta alla sua carriera e a consacrarsi finalmente un calciatore chiave e top della squadra partenopea. Mai esente da critiche da parte dei tifosi, un feeling mai pienamente sbocciato con la sua gente ed un rapporto mai solido, sempre sul punto di interrompersi definitavamente in qualsiasi momento. Un' amore mai pienamente corrisposto, come ha più volte sottolineato il ragazzo di Frattamaggiore, consapevole del fatto di dover spingersi sempre oltre le proprie capacità, di dover essere lui il trascinatore della squadra, mettendo a nudo più e più volte la sua fragile vena di essere un vero e proprio leader.


Come dimenticare il suo sfogo in un intervista, dove si mostrava e dichiarava arrabbiatissimo per la pioggia di fischi e di critiche ricevute a seguito di un match in cui la squadra deluse e lui ancor di più, minacciando addirittura di essere arrivato al punto tale da meditare l'addio alla maglia azzurra. Un caso che impiegò molto tempo per rientrare, con l'intermediazione della società e dell'agente, che cercarono in tutti i modi di tranquillizzarlo e, per mezzo di stampa, chiedevano ai tifosi di essere più tolleranti con lui e meno duri se capitava una giornata no. Lorenzo si rialzò, e nelle partite seguenti diede modo di dimostrare il suo valore, mettendo a segno alcune reti ed esultando con il dito alla bocca, come a dire inequivocabilmente: "silenzio!".


Da lì a poco i tifosi gli perdonarono lo sfogo e le minacce di addio, e si affievolirono anche le critiche nei suoi confronti. Poco cambiò con l'avvento a stagione in corso di Gennaro Gattuso sulla panchina del Napoli, chiamato a sostituire il suo maestro Ancelotti. Molto è cambiato invece con l' inizio della nuova stagione, sempre sotto la guida dell'ex mediano calabrese. Cambiamento che ha investito tutto l'ambiente partenopeo, in primis proprio il capitano. Spronato spesso dal tecnico, sia negli allenamenti, sia a mo di stampa, perchè Mister Ringhio sa benissimo che è lui il fuoriclasse della squadra, e sa benissimo che è lui che deve spingere la squadra nei momenti più difficili e farsi carico delle difficoltà. Appelli recepiti alla perfezione da Insigne che si è rimboccato le maniche, e aiutato dall'allenatore, ha lavorato sui suoi pregi e difetti tecnici da calciatore, ma soprattutto ha lavorato sulla sua testa.

La maturità di Insigne, leader e bomber nel segno di Diego


L'ottimo inizio di campionato ne è stata la prova, interrotto solo da un infortunio muscolare prima e da una ricaduta poi, che l'hanno tenuto lontano dai campi per poco meno di un mese in tutto. Al rientro Lorenzo ha ripreso da dove si era fermato, dando seguito alle sue ottime prestazioni nel Napoli anche in Nazionale, schierato sempre da titolare da Mancini nelle partite che contavano, rispondendo presente con il carattere di un vero capitano e giocate da vero dieci, con tanto di elogi della stampa. Nelle ultime due uscite casalinghe, rispettivamente contro il Milan capolista, e la Roma, diretta concorrente del Napoli per un posto in Champions League, si è visto un Napoli e un Insigne a due facce.


Deludenti entrambi contro i rossoneri, ma grande squadra con i giallorossi, trascinati proprio dal loro capitano. Nel giorno in cui si ricordava il Re di Napoli Diego Armando Maradona, Insigne trova la forza di prendere per mano la squadra e di condurla alla vittoria roboante per 4-0, in cui Lorenzo ha aperto le marcature, con una punizione degna del 'suo' numero 10 preferito, ammirato e sognato di imitarlo sin da bambino, e per certi versi ci è riuscito nel momento esatto di quella punizione, esultando dinanzi alla gigantografia del Pibe de oro adagiata sui sediolini dei distinti inferiori. Chissà se l'addio del diez mundial alla terra, abbia fatto scattare qualcosa in lui che potrà renderlo finalmente la stella guida a tutto tondo di questo Napoli, del suo Napoli.


Chissà se, con l'aiuto della squadra, Lorenzinho (come lo chiamano simpaticamnete alcuni tifosi) possa regalare una gioia grande come quella che regalò l'idolo di tutta Napoli Maradona. Una gioia che manca da troppo tempo, tanto tempo, lo sa bene il capitano, come sa che se dovesse riuscirci, entrerà a far parte in automatico nella leggenda del Napoli e di Napoli, accanto al suo idolo argentino. La nuova verve di Insigne, sta sicuramente facendo le fortune dei fantallenatori che ci hanno creduto ad inizio stagione acquistandolo sicuramente per una cifra che non rientra tra quelle investite per i top player e per i goleador.


Cifra che potrebbe essere smentita dalle prestazioni e dai bonus che il numero 24 sta regalando, avendo dalla sua parte anche il fatto di essere il rigorista e il prescelto per i calci piazzati. I suoi estimatori sperano che possa continuare su questa strada, per esultare , gioire e spiattellare in faccia agli altri partecipanti il fatto che all'asta tra gli attaccanti c'era un altro top player sottovalutato. Come direbbe Diego nella sua lingua madre: "Vamos Lorenzo. Creemos en eso!"


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