E' un Gallo da sballo, giocate e leadership dal sapore d'Europa

Il Torino pensa in grande: la squadra granata, dopo aver superato l'ostacolo Frosinone, assetato di punti in casa e tutt'altro che arrendevole, scala posizione dopo posizione. Mazzarri ha trovato la quadra, è riuscito ad amalgamare il gruppo in modo superbo e valorizzato giocatori con caratteristiche tutte differenti, alternandoli e facendoli sentire tutti importanti. Esempio lampante è il pacchetto offensivo, dove il guizzante Iago Falque, il brevilineo Berenguer e il mastino Zaza si alternano e sono spinti dalla voglia di emergere e dimostrare all'allenatore, in quella che si chiama "sana concorrenza". 

C'è però una certezza ancora non nominata, e che risponde al nome di Andrea Belotti, da tutti conosciuto come "il Gallo". L'attaccante classe 1993 di Calcinate, accostato due estati fa ai top club di tutta Europa dopo una stagione straripante ed inaspettata che lo ha visto realizzare 26 gol in 35 partite, domenica per la prima volta dopo due anni ha segnato per due partite consecutive.

Il Gallo, oltre ad essere diventato capitano, è diventato il simbolo della rinascita torinese, punto di riferimento della banda di Mazzarri, e i presupposti per un gran finale di campionato ci sono tutti. Un gol e un 7,5 in pagella contro il Chievo, un 8 condito da 2 gol ieri, numeri da capogiro che fanno gioire i fantallenatori.

Con la doppietta di ieri Belotti ha raggiunto la doppia cifra, ma fino ad oggi ha fatto "bene ma non benissimo": nei fantacalci numerosi, preso come punta di diamante, non ha fino ad ora fatto troppo felici i fantallenatori, che ancora nostalgici ricordano l'annata 206/2017. 

Ieri due gol importantissimi, il secondo bellissimo in rovesciata, per espugnare lo Stirpe e proseguire la marcia europea. Lui è insostituibile, la sua titolarità è indiscussa, e senza coppe il rendimento è concentrato solo sul campionato; noi un pensierino lo faremmo, puntateci forte!


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