Voti anticipi fantacalcio Serie A 16a giornata: Koulibaly horror, Kulusevski leader. Chancellor, prima gioia, Gabbiadini fa godere la Samp

Gara piacevole nello scontro-salvezza tra Brescia e Lecce. La squadra di Corini al 7' si rende pericolosa: Romulo calcia da due passi da posizione defilata, ma spedisce sulle gambe di Gabriel in uscita. La partita scorre, grande conclusione dalla distanza col mancino di Calderoni: Alfonso con i pugni riesce a respingere non senza difficoltà. Successivamente Lapadula tenta la rovesciata e il pallone esce non di molto. Il Brescia passa in vantaggio al 32′: Balotelli guadagna una buona punizione sulla trequarti. Sul cross Torregrossa fa la sponda per Spalek, che in spaccata la rimette di nuovo in mezzo dove Chancellor di coscia conclude in porta per l’1-0.

Al 45′ le Rondinelle fanno 2-0: Gabriel calcola male un lancio di Tonali e lascia scorrere il palone, Sabelli ci crede e mette in mezzo per Torregrossa che deve solo spingere in rete.

Nella ripresa si riparte nel segno dei padroni di casa: Sabelli fa un coast-to-coast impressionante, partendo dalla difesa e arrivando in attacco. Poi il tocco illuminante libera Balotelli ma a tu per tu con Gabriel l’attaccante spara sulle gambe del portiere. È un assedio delle rondinelle: Balotelli colpisce al volo con il destro un bel cross di Spalek, Gabriel blocca il pallone. Al 61′ il Brescia trova il 3-0 e mette in ghiaccio la partita: Torregrossa vince un contrasto con Rispoli, poi serve Bisoli in area. L’appoggio a centro area dell’esterno permette a Spalek di appoggiare in rete. Il Lecce prova a reagire con una punizione di Falco che scavalca la barriera ed esce di un soffio. 

La Mantia ha l’opportunità di segnare l’1-3: la punta a tu per tu con il portiere calcia rasoterra, ma con i piedi Alfonso si oppone. Il neo-entrato Babacar si fa notare qualche minuto più tardi: l’ex Sassuolo fa un grande aggancio in area ma poi anche lui sbatte su Alfonso, autore di un’altra bella parata. Contropiede fulmineo del Brescia con Romulo servito da Bisoli. A tu per tu con Gabriel spara addosso al portiere del Lecce. Brescia scatenato: ancora davanti al portiere Romulo, ma anche questa volta non riesce a concludere a dovere, Gabriel respinge con i piedi. Nel recupero ecco Balotelli: dopo una conclusione dal limite dell’area il pallone viene deviato, si impenna e colpisce il palo alto prima di finire sul fondo.

Chancellor offre una prestazione importante in difesa, al pari di un Torregrossa dominante, Spalek entra con grinta dalla panchina. Male Gabriel e Rispoli, disastrosi e colpevoli sui gol subiti, Lapadula non è in giornata, Balotelli è vivo ma sfortunato.

Il Napoli evidenzia subito poca lucidità e scarsa serenità, e il Parma ne approfitta già al 4', quando Koulibaly cicca clamorosamente il pallone, favorendo l'inserimento di Kulusevski: il centrale azzurro (costretto poi ad uscire per infortunio) tenta in tutti i modi di recuperare, ma il talento svedese è bravo ad arrivare a tu per tu con Meret e ad infilarlo sul primo palo con grande freddezza. I partenopei vanno nel pallone, e poco dopo rischiano seriamente di subire il 2-0, ma Cornelius sfrutta malamente il contropiede, dosando come peggio non potrebbe il suggerimento per Gervinho. Col passare dei minuti, il Napoli si ricompatta e guadagna sensibilmente campo, e al minuto 24 per poco non trova il pari con Zielinski, che, ben servito da Mario Rui, spara alto da pochi passi. Le chance più ghiotte capitano però a Insigne e Gervinho, col primo che non trova neanche la porta da posizione davvero invitante.

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Gli azzurri rientrano in campo molto determinato, e tra il 58' e il 61' vanno vicini al pari prima con Insigne, poi con Milik: in entrambi i casi, però, è bravissimo Sepe a dire di no agli attaccanti avversari. Il gol dell'1-1 è nell'aria, e arriva poco più tardi, con Milik che schiaccia di testa su cross di Mertens. Il San Paolo comincia a crederci, diventa una bolgia, ma è il Parma a svegliarsi dal torpore e a sfiorare il nuovo vantaggio con Gervinho, il quale scarta come birilli l'intera retroguardia azzurra, costringendo Meret ad un super intervento. Nel finale, si attenua il forcing del Napoli, che ci prova con Mertens e Callejon, senza però grande precisione. E allora ne approfitta il Parma, che con un contropiede fulminante orchestrato da Kulusevski e concluso da Gervinho, riesce a trovare con l'ivoriano la rete dell'1-2 che rovina la prima di Gattuso e certifica la crisi senza fine della banda parteopea. Kulusevski è glaciale, Bruno Alves dominante. bene pure Sepe ancora decisivo. Gervinho imprendibile per la difesa azzurra. Meret salva quel che può, malissimo Allan e Koulibaly. Sbaglia di tutto pure un fischiatissimo Insigne, Milik il migliore come idee e spunti.

Prestazione rocciosa della Samp, che al termine di un'autentica battaglia si aggiudica il Derby della Lanterna. Tanto agonismo, ma nessuna conclusione in porta nella prima frazione, con il Genoa che prende possesso del gioco e la Sampdoria che cerca di sfruttare le ripartenze. Faticando a sfondare per vie centrali entrambe le squadre si affidano, quando riescono, ai cross, ma anche in quel caso l'effetto non è quello sperato: come nel caso di Ramirez, spazza la difesa rossoblù, e di Pajac, con Sanabria che devia di testa abbondantemente a lato. 

Il primo tiro in porta, di tutto il confronto, arriva solo al 24' ed è del Genoa: una punizione di Criscito dal lato corto di destra che Audero respinge a pugni chiusi. Motta prova a mischiare le carte, inserendo Ankersen e Jagiello, ma non ha praticamente attaccanti in panchina. Ranieri risponde cambiando l'intero reparto offensivo: fuori Ramirez e Quagliarella, dentro Caprari e Gabbiadini. Al 36' un errore di Ferrari innesca Sanabria che in area, invece di tirare, rimette il pallone in mezzo dove però non ci sono compagni. Fatale, invece, l'errore di Ghiglione al 40' che libera Linetty, il polacco arriva al limite e serve l'accorrente Gabbiadini che, con un preciso rasoterra, batte Radu per il definitivo vantaggio. 

Gabbiadini decide un altro derby, errore pesante per Ghiglione. delude ancora una volta Schone. Male Pinamonti e Ramirez che non si accendono mai, Linetty è inesauribile.


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